fontana

CORRIERE DELLE MIE TRAME - ATTENTI AL NUOVO VICE DIRETTORE AD PERSONAM, FEDERICO FUBINI: TRA UN ANNO, CON L’USCITA SCONTATA DELL’AD SCOTT(EX) JOVANE, POTREBBE ESSERE PROPRIO FUBINI A SUCCEDERE AL DIRETTORE DI TRANSIZIONE LUCIANA FONTANA

luciano fontanaluciano fontana

DAGOREPORT

 

Sulla Fortezza Bastiani di buzzattiana memoria non sventolano soltanto le insegne vetuste del “Corriere della Sera” dopo il lungo e tormentato passo d’addio di Flebuccio de Bortoli.

All’angolo tra la via San Marco e via della Moscova nelle ore che annunciavano l’arrivo del nuovo direttore “a tempo”, Luciano Fontana, fa bella mostra anche un cartellone con scritto, a caratteri cubitali, “affittasi uffici”. Dispiegato lì, tra lo stupore dei milanesi, dalla Cushman&Walkefied.

 

La società di brokeraggio immobiliare appartenuta fino all’altro giorno alla Fiat, cioè dai nuovi padroncini forti della fabbrica di via Solferino.

 

I nuovi (e vecchi) Tartari sabaudi.

PIERGAETANO MARCHETTI LUCIANO FONTANA FERRUCCIO DE BORTOLI PIERGAETANO MARCHETTI LUCIANO FONTANA FERRUCCIO DE BORTOLI

Ma nelle stanze redazionali sopravvissute alla vendita dell’edificio posto nel cuore di Brera, che il fondatore Luigi Abertini volle a somiglianza di quelle ottocentesche dell’austero londinese “The Times”, oggi non si aggira più un sottotenente Giovani Drogo, il protagonista del romanzo di Dino Buzzati - appunto “Il deserto dei Tartari” -, alle prese con la vana “fuga del tempo” e nell’attesa di un probabile attacco dell’atteso (e invisibile) nemico.

 

Il caporale di giornata, Fontana, e la guarnigione di giornalisti sopravvissuta alle decimazioni (pensionamenti) e alla perdita dolorosa della sede storica il “nemico” stavolta l’hanno dentro le mura redazionali: una proprietà che dopo oltre un anno non è stata capace di trovare uno straccio d’intesa sul nome del successore di Flebuccio de Bortoli, che si era barricato lì dentro munito di un salvacondotto personale milionario.

scott jovanescott jovane

Tant’è che il nuovo consiglio d’amministrazione, presieduto dall’ex mondadoriano Maurizio Costa – alla pari di quello in uscita -, ha dovuto prendere atto che tra i vecchi pattisti di Rcs la guerra continua.

 

La fragile tregua di fine aprile raggiunta con la mediazione di Alberto Nagel (Mediobanca) al primo urto con la realtà (e lealtà) degli azionisti forti, nomina del direttore, è saltata. Bocciato il candidato di Yaky Elkan (Mario Calabresi, oggi al timone de “la Stampa”) e bruciata sul nascere l’opzione Mario Orfeo (ora alla guida del Tg1) suggerita da Nagel e stoppata sul nascere da Abramo Bazoli.

nagel e montezemolonagel e montezemolo

 

L’unica consonanza tra i soci è di non versare più soldi freschi nelle casse di Rcs che negli anni hanno contribuito tutti, nessuno escluso – dai duellanti Bazoli&Della Valle fino a Tronchetti Provera – a dissanguare con operazioni imprenditoriali ardite e fallimentari. E mentre l’holding che edita il “Corriere della Sera” e “la Gazzetta dello Sport” continua a perdere pesantemente anche nel primo trimestre 2015, si torna a parlare di tagli al personale e della (s)vendita di asset strategici come la divisione libri presieduta da Paolino Mieli.

 

Il debito è salito a 507 milioni a fine marzo e alle banche creditrici (debitrici), l’amministratore Rotolone Scott(ex) Jovane, ha fatto già sapere che al momento non saranno rimborsate.

 

Fubini Fubini

Nel frattempo, nelle stanze di via Solferino dopo la decisione del ciociaro, Luciano Fontana, di mettere in campo la propria “squadra” di lavoro girano soltanto battutacce: “Ormai siamo diventati l’edizione milanese del Corriere del Mezzogiorno”. Non è la prima volta che alcuni redattori riluttanti denunciano come la filiera del Sud venga ogni volta premiata al momento di occupare qualche posto di comando. Anche l’ultima tornata di nomine al vertice del quotidiano decisa dal neo direttore ha visto premiare quelli che i suoi detrattori bollano con una punta di razzismo “alla Salvini” il clan dei Campani.

 

vittorio feltri premia antonio politovittorio feltri premia antonio polito

I due nuovi vice direttori sono, infatti, il castellota, Antonio Polito, ex direttore de “il Riformista” che a Roma occuperà - per seguire la politica - il posto del pensionato Antonio Macaluso, e il napoletano Giampaolo Tucci, fino all’altro giorno capo dell’ufficio centrale e marito della cuoca di via Solferino, la brava giornalista ai fornelli, Angela Frenda.

 

Già prima dell’uscita forzosa di Flebuccio de Bortoli, il grado di vice direttore se l’era conquistato pure il salernitano Venanzo Postiglione.

 

FEDERICO FUBINIFEDERICO FUBINI

Fuori, invece, il lombardo di Gragnano Trebbiense, il pensionato Giangiacomo Schiavi, ex capo delle cronache milanesi e una delle poche figure professionali ancora a conoscenza della storia, dei fatti grandi&piccoli e delle persone della città che fu di Porta, Cattaneo e del cardinale Scola. Mentre guadagna la mostrina di vicario, l’attuale vice, Barbara Stefanelli la più amata dall’ufficio marketing dell’Rcs per i suoi inserti in cui è difficile distinguere il confine tra pubblicità (occulta?) e lavoro giornalistico dei redattori al servizio degli inserzionisti.

 

A bocca asciutta è rimasto l’altro ciociaro del Corriere, Dario Di Vico, al quale è stato preferito quale numero uno dell’economia il fiorentino Federico Fubini che dopo appena due anni lascia “la Repubblica” (editorialista e responsabile dell’inserto Affari&Finanza nel ruolo lasciato vacante da Massimo Giannini esiliatosi in tv) torna in via Solferino con un contratto “alla Mucchetti” di vice direttore ad personam.

federico -fubinifederico -fubini

 

E’ questa sembra essere l’unica “scelta” su cui sono intervenuti con autorevolezza gli azionisti marciti dell’Rcs per effetto della “cacciata” di Flebuccio de Bortoli e trovandosi così senza una propria testa di ponte economica nel giornale. E tra un anno, battutacce a parte, con l’uscita scontata dell’amministratore delegato Rotolone Scott(ex) Jovane potrebbe essere proprio Fubini a succedere al direttore di transizione Fontana.

   

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...