john elkann

COSA ABBIAMO CAPITO DALLA RICHIESTA DI PRESTITO DI FCA: CHE ELKANN NON PAGA I FORNITORI; CHE SENZA QUEI 6,3 MILIARDI SALTEREBBE LA FUSIONE CON PSA; CHE SE OGGI LA FIAT PROVASSE A FINANZIARSI SUL MERCATO DOVREBBE PAGARE INTERESSI SALATISSIMI; CHE LA CASSA NON STA IN ITALIA MA IN OLANDA, E PER QUANTE PROMESSE POSSANO FARE ALLA SACE, A GUALTIERI E PATUANELLI, QUANDO LA SOCIETÀ PASSERÀ IN MANO FRANCESE, SARÀ IMPOSSIBILE CONTROLLARE COME SARANNO SPESI QUEI 6,3 MILIARDI GARANTITI DALLO STATO ITALIANO

1. LA CHIAVE PER CAPIRE LA RICHIESTA DI FINANZIAMENTO È LA FUSIONE CON PSA, CHE NON SI FERMA. SI FERMEREBBE SENZA QUEI 6,3 MILIARDI

 

DAGONEWS

 

john elkann 1

Quello che trapela dalle parti di Torino e Parigi è che la pandemia non fermerà la fusione FCA-PSA, come invece ha stoppato la ricchissima operazione su PartnerRe.

 

Elkann si trova quindi davanti a un vicolo cieco, e non solo perché i 6,3 miliardi di finanziamento in Italia gli servono per tenere in piedi la Exor, confermando l'extra-dividendo miliardario che è alla base dell'operazione coi francesi.

 

Ma perché quell'extra-dividendo di circa 5,5 miliardi che Exor deve incassare per la susione con PSA ha una doppia funzione: da una parte, remunerare l'addio alla gestione da parte del gruppo italiano. Si fa presto a parlare di fusione 50-50: l'amministratore delegato sarà francese, a Elkann andrà solo la presidenza, per quanto ''operativa''. Dall'altra, per riequilibrare i valori delle due società in modo da ottenere l'ok del governo francese, secondo azionista di PSA, che non avrebbe mai accettato l'opzione 60-40. Macron non vende, al massimo fonde il motore (tenendosi le chiavi della macchina).

CARLOS TAVARES E MIKE MANLEY ANNUNCIANO LA FUSIONE TRA PSA E FCA

 

Quindi, come aveva chiesto qualcuno, pescare dal forziere olandese i soldi per sostenere FCA Italy avrebbe voluto dire mandare a monte la fusione, perché si sarebbero squilibrati tutti i calcoli.

 

Allora perché non finanziarsi sul mercato? Come scrive su Twitter il Signor Ernesto, i Credit Default Swap su FCA (tutta, mica solo la sussidiaria italiana) sono schizzati alle soglie dei 600 punti base con l'inizio della pandemia, un livello di fiducia del mercato davvero basso, che avrebbe comportato tassi di indebitamento da suicidio. Assicurarsi contro il crac della ex Fiat costa un sacco, dunque costerebbe un sacco ottenere fiducia dagli investitori se la crisi l'avesse costretta all'emissione di una nuova obbligazione.

carlos tavares 3

 

Insomma abbiamo capito due cose: che Elkann non aveva altre strade. Ah, e che non paga i fornitori nei tempi del contratto. Pare che la tecnica del Lingotto sia simile a quella di certi imprenditori furbetti, ovvero di ritardare il saldo delle fatture finché non si arriva a negoziare prezzi più convenienti.

 

Altrimenti non si spiegherebbe l'urgenza di saldare i debiti coi fornitori visto che dall'inizio del lockdown sono passati poco più di due mesi, e il negoziato con MEF e Mise è iniziato un mese fa.

 

C'è un terzo dettaglio da sottolineare: la cassa dell'azienda non sta in Italia. E neanche quella degli Elkann: sia FCA che Exor hanno sede in Olanda. Quindi per lo Stato italiano è quasi impossibile controllare cosa faranno coi soldi ottenuti. Potrà la SACE davvero mettere il naso negli sfuggenti caveau olandesi? Soprattutto quando tra qualche mese il controllo della società passerà aldilà delle Alpi? La vediamo difficile…

 

 

2. CHE COSA SI IMPEGNERÀ A FARE FCA CON IL PRESTITO DI INTESA SANPAOLO GARANTITO DALLO STATO

Fernando Soto per www.startmag.it

 

Come utilizzerà Fca Italia il prestito da 6,3 miliardi di Intesa Sanpaolo garantito da Sace?

 

E che cosa si impegnerà a fare Fca sia con Intesa Sanpaolo che con la Sace (gruppo Cdp) se il ministero dell’Economia, sentito quello dello Sviluppo economico, approverà con decreto la garanzia di Sace?

roberto gualtieri giuseppe conte patuanelli

 

Ecco le risposte sulla base delle informazioni finora raccolte.

 

Innanzitutto, la controllata italiana del gruppo Fca ha chiesto l’innalzamento all’80% della percentuale standard del 70% della garanzia di Sace prevista dal decreto Liquidità.

 

Una possibilità prevista per le grandi imprese.

 

L’innalzamento è vincolato al rispetto di specifici impegni da parte di Fca, che saranno previsti anche nel contratto di finanziamento da parte di Intesa Sanpaolo, più che nel decreto del ministero dell’Economia.

 

Con il prestito di Intesa Sanpaolo garantito all’80% da Sace e controgarantito dallo Stato Fca si impegnerà – secondo le ricostruzioni di Start – a mantenere gli attuali livelli occupazionali in Italia e a potenziare gli stabilimenti operativi in Italia in termini di crescita, sviluppo tecnologico, innovazione e ricerca.

 

Fonti bancarie sottolineano che le risorse finanziarie dovranno essere destinate al pagamento dei fornitori, al pagamento degli stipendi ai dipendenti e agli investimenti in stabilimenti italiani.

john elkann 2

 

La linea di credito, in sostanza, andrà a coprire questi capitoli: costi del personale, pagamenti dei fornitori, supporto alla rete di vendita e sostegno agli investimenti, anche per ricerca e sviluppo, in stabilimenti italiani necessari alla prosecuzione del piano industriale.

 

Sia Intesa Sanpaolo che Sace – dopo che la garanzia sarà approvata –  analizzeranno e verificheranno la rendicontazione periodica dei risultati raggiunti, con meccanismi di monitoraggio e anche con la possibilità di controlli mirati.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...