christine lagarde

CRISTO, CHRISTINE - ''NON SIAMO QUI PER RIDURRE GLI SPREAD''. E LA LAGARDE FA IMPENNARE QUELLO ITALIANO E DISTRUGGE LA BORSA DI MILANO: -14%. DAL ''WHATEVER IT TAKES'' DI DRAGHI AL MENEFREGHISMO DELLA SUA SUCCESSORA, CHE SI AFFRETTA A PRECISARE ''CI SAREMO PER L'ITALIA IN DIFFICOLTÀ''. MA IL SUO BAZOOKA HA DELUSO I MERCATI - PURTROPPO ERA PREVISTO: LA BCE NON HA PIÙ STRUMENTI VERI PER ARGINARE UN ''CIGNO NERO'' COME IL CORONAVIRUS

 

LA MITICA "CASSETTA DEGLI ATTREZZI" DI DRAGHI, ORMAI VUOTA, NON SERVIRÀ DI FRONTE ALLA PROSSIMA MAREGGIATA SUI MERCATI, BISOGNERÀ ASPETTARE DI POTER INCOLPARE CHRISTINE LAGARDE''

27 OTTOBRE 2019

 

https://m.dagospia.com/domani-e-l-ultimo-giorno-di-draghi-alla-bce-e-non-potremo-piu-leggere-elegie-in-estasi-217391

 

 

DAGONOTA

Perché la Lagarde ci ha sfanculato? I paesi nordici europei non hanno nessuna intenzione di aiutare l’Italia. Anzi la vogliono mangiare per quel poco cha ancora c’è. A bassissimo prezzo.

Il loro concetto è diverso dal nostro: pazienza se anche un po’ di gente in più muore; è sempre meglio che pagare prezzi economici, industriali, sociali elevatissimi bloccando tutto per curare la popolazione...Del resto, non hanno il Papa, i sindacati, i grillini...sono protestanti.

 

 

BCE: LAGARDE, ITALIA IN DIFFICOLTÀ? NOI CI SAREMO

 (ANSA) - Gli strumenti della Bce sono "disponibili per l'Italia, siamo impegnati contro la frammentazione (finanziaria dell'Eurozona, ndr). Ci saremo, non deve esserci alcun dubbio su questo". Lo ha dichiarato in un'intervista alla Cnbc la presidente della Bce Christine Lagarde, dopo aver detto che la Bce, negli acquisti di titoli del quantitative easing, "se necessario" può deviare dalla regola che prescrive acquisti di titoli nazionali commisurati alla quota di ciascun paese nel capitale della Bce.

Christine Lagarde

 

 

Federico Fubini per www.corriere.it

 

Bce, Lagarde e la «gaffe» che fa esplodere lo spread

Se era il primo vero test di Christine Lagarde, la presidente francese della Bce l’ha fallito in pieno. L’ex direttore generale del Fondo monetario internazionale, che ha preso il posto di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea, ha tenuto giovedì pomeriggio la conferenza stampa più disastrosa che si ricordi negli oltre vent’anni di vita dell’istituto. Con un approccio poco convinto, ma soprattutto con poche parole che in un colpo solo rischiano di smontare il lavoro con cui Draghi salvò l’euro nel 2012, Lagarde ha compiuto un miracolo al contrario: proprio quando l’Italia combatte una guerra drammatica contro la peggiore pandemia da oltre mezzo secolo, affonda i titolo di Stato del Paese più colpito dal virus e fa esplodere lo spread.

 

 

L’effetto devastante sullo spread italiano

«Non siamo qui per chiudere gli spread – ha detto a un certo punto la francese –. Ci sono altri strumenti e altri attori per gestire queste questioni». È esattamente l’opposto del Whatever it Takes di Mario Draghi, quell’impegno del 2012 a fare «qualunque cosa serva» per preservare l’euro nel momento in cui il mercato puntava contro Italia e Spagna nell’aspettativa che la moneta unica sarebbe andata in pezzi.

 

Non è un caso se non si ricorda neanche nei momenti più bui della crisi dell’euro quel che è avvenuto questo pomeriggio dopo che Lagarde ha parlato: i rendimenti dei titoli di Stato italiani sono esplosi dall’1,22% sulle scadenze decennali delle 14:42, prima che Lagarde iniziasse a rispondere alle domande dei giornalisti, fino a un picco dell’1,88% alla fine della sua performance. Un balzo colossale del costo del debito che rischia di costare molti miliardi ai contribuenti italiani, frutto di parole pronunciate proprio quando il Paese è messo in ginocchio da un’epidemia che, peraltro, si sta allargando a tutta Europa.

christine lagarde 1

 

 

I commenti: come ha potuto dire una cosa del genere?

Molto negativi i commenti degli osservatori. Guntram Wolff, direttore (tedesco) di Bruegel, dice: «Come ha potuto dire una cosa del genere? La Bce non potrebbe mai farlo. Abbiamo appena fortemente aumentato il rischio che lo choc di Covid-19 generi una crisi dell’euro».

È probabile che questo stesso pomeriggio la Bce metta fuori una dichiarazione per «chiarificare» le parole di Lagarde. Ma un osservatore di mercato commenta: «Ormai è molto difficile rimettere il genio dentro la lampada».

 

Le decisioni di Lagarde in politica monetaria

christine lagarde wolfgang schaeuble

Sul piano delle decisioni di politica monetaria, la Banca centrale europea imbraccia il bazooka. Ma anche in questo caso non spara tutti i suoi (ormai pochi) proiettili a disposizione. Nel primo vero test della nuova presidenza di Christine Lagarde, l’istituto di Francoforte ha appena varato un insieme di misure che sicuramente cercano di rispondere al bisogno di liquidità delle imprese il cui giro d’affari è rimasto congelato dall’epidemia di Covid-19 in corso. In maniera temporanea, la Bce aumenta anche le quantità di denaro che andranno in acquisto di titoli di Stato e anche, con una sottolineatura particolare, di obbligazioni emesse dalle aziende.

 

Ma la nuova leadership di Lagarde non va fino in fondo nel fare quello che avrebbe potuto nel sostenere l’economia europea presa nella morsa dell’epidemia. In primo luogo non c’è nessun taglio formale dei tassi d’interesse, lo strumento principale per affrontare il problema di un tasso di cambio dell’euro che si sta apprezzando su tutte le principali monete. E per ora non c’è neanche un ampliamento dei tipi di garanzie che le banche dovrebbero poter portare alla Bce stesso per prendere in prestito più liquidità: c’era l’idea di usare come garanzie anche le lettere di credito delle imprese, ma è stata demandata allo studio di un “comitato” (cioè per il momento insabbiata).

 

 

Le misure più rilevanti

MARIO DRAGHI CHRISTINE LAGARDE

Alcune misure importanti però la Bce di Lagarde le ha tirate fuori. In primo luogo, amplia la portata delle aste di liquidità e la quantità di denaro che le banche potranno prendere in prestito a interessi negativi dalla Bce (in altri termini, la Bce stessa paga le banche perché prendano in prestito il suo denaro) a condizione che lo prestino alle imprese, in particolare quelle colpite dalla crisi del coronavirus. In certi casi la Bce arriva a pagare alle banche un interesse annuo di 0,75% sul denaro impiegato fino al giugni 2021 in prestiti alle aziende.

 

Le banche e i vincoli di liquidità allentati

Inoltre, dal lato dei regolatori dell’industria del credito, la Bce allenta per il momento i vincoli di liquidità e di capitale sulle banche, mentre queste ultime accettano moratorie (cioè rinvii) sulle scadenze di interessi e rimborsi da parte di famiglie e imprese colpite economicamente dagli effetti della pandemia.

 

Imprese e famiglie, più credito disponibile

In altri termini la Bce dà un po’ più di spazio ai governi per sostenere imprese e cittadini facendo debito e porta il cavallo all’acqua per farlo bere: il credito delle banche alle imprese diventa più facile. Ma non contrasta l’apprezzamento del tasso di cambio. Se tutto questo basterà, lo diranno già i prossimi giorni e le prossime settimane.

 

 

mario draghi christine lagarde

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…