enzo vizzari

CUOCHI E FIAMME - VISINTIN SI SCUSA PER L'ERRORE NELL'INTERVISTA A LADY CORATELLA, CHE OGGI PARLA CON VIZZARI, DELLA GUIDA DELL'ESPRESSO: ''DICE CHE NON ESISTE LA CRITICA INDIPENDENTE? MORALISMO D'ACCATTO. NOI LO SIAMO. NON BASTA NASCONDERSI DIETRO A UN PASSAMONTAGNA'' - ''VENGO RICONOSCIUTO AL RISTORANTE, MA L'IMPORTANTE È ESSERE INATTESI. UN CUOCO BROCCO NON SI TRASFORMA IN FUORICLASSE SOLO PERCHÉ HA A TAVOLA IL CRITICO''

L'INTERVISTA DI LADY CORATELLA A VALERIO M. VISINTIN

 

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/lady-coratella-intervista-valerio-visintin-critico-mascherato-130570.htm

 

 

VISINTIN SI SCUSA: ''HO SBAGLIATO A FARE I CALCOLI SULLA GUIDA 'ESPRESSO'. OGNI RECENSORE NON DEVE VISITARE UNA MEDIA DI 350, MA 35 RISTORANTI''

VALERIO VISINTINVALERIO VISINTIN

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Gentile D'Agostino,

non le scrivo soltanto per ringraziarla, ma anche per porgerle le mie scuse.

 

La ringrazio per lo spazio che mi ha dedicato oggi sul sito e, già che ci sono, per tutte le citazioni precedenti. Sin troppo lusinghiere.

 

Mi scuso, al tempo stesso, per la vergognosa gaffe aritmetica con la quale ho sporcato l'intervista. Spero potrà perdonarmi.

Evidentemente, passare il mese di agosto a Milano non mi fa bene.

O forse sto invecchiando precocemente.

 

Grazie ancora e buon giovedì.

 

Valerio

 

 

ENZO VIZZARIENZO VIZZARI

 

DIRITTO DI REPLICA. LADY C INTERVISTA ENZO VIZZARI, DIRETTORE DELLE GUIDE DE L'ESPRESSO. VOLANO PADELLE!

 

In relazione all'intervista a Valerio M. Visintin che ha scatenato non poche polemiche sui social, Lady Coratella ha posto alcune domande al direttore della guida "I ristoranti d'Italia" de L'Espresso. La guida, con una rivoluzione sui sistemi di valutazione anticipata alla giornalista Licia Granello, eliminerà il sistema dei voti ai ristoranti.

 

 

LC: Riprendendo un articolo di Licia Granello apparso su La Repubblica, il critico gastronomico e della critica gastronomica Visintin, ha risposto ad alcune mie domande riguardanti la questione dei punteggi sulle guide dei ristoranti. Come anticipato a Granello, da quest'anno li avete eliminati dalla guida de L'Espresso a favore dei cappelli, valutazione da uno a cinque. Visintin ha puntato il dito sostenendo che si tratti di mera operazione di marketing. Come risponde direttore?

 

EV:  Visintin, oltre a essere non il migliore ma l'unico critico affidabile, è anche un veggente: giudica la Guida dell'Espresso due mesi prima che sia uscita. Non mi pare il caso di rispondergli su questo. Semmai devo dire, una volta per tutte, che Visintin è una persona che ha problemi seri con sé stesso e con il mondo, afflitto com'è da un palese, incontenibile complesso di superiorità fondato sul fatto che si nasconda dietro un passamontagna. Con l'aggravante della frustrazione che gli deriva dall'essere condannato a scrivere sempre e soltanto entro la cerchia urbana di Milano.

 

ENZO VIZZARI  ENZO VIZZARI

LC: E riguardo all'affermazione che alcune classifiche siano sponsorizzate da multinazionali come Nestlé, per esempio, qual è la sua opinione? Le reputa affidabili?

 

EV: Non vedo nulla di male nel fatto che iniziative come i 50 Best Restaurants siano sponsorizzate da multinazionali come la Nestlé, che oltretutto non si capisce che interesse avrebbe a sostenere un ristorante o l'altro. La critica che invece io muovo pubblicamente da anni a quella classifica è che i giurati non sono tenuti a dimostrare di aver visitato i ristoranti per i quali votano.

 

LC: Visintin, a proposito della compilazione delle guide, si sofferma sugli intrecci con gli sponsor, gli affari congiunti, lo scrocco, la convenienza personale e via dicendo. In altre parole sostiene che la critica gastronomica indipendente non esista, salvo rare eccezioni. Lei direttore cosa ne pensa?

 

EV:  È moralismo d'accatto, qualunquismo allo stato puro. Anziché sparare e sparlare su tutti, faccia nomi, porti casi e prove concrete di collusione se non di corruzione.

 

Ci sono tante persone serie e preparate che viaggiano, assaggiano e raccontano. E ci sono anche tanti che s'improvvisano critici e s'accontentano di un pranzo offerto: e chi non li deplora? Ne ho incontrati e ne incontro parecchi, ho anche colto in fallo qualcuno dei miei collaboratori e l'ho allontanato.

 

ENZO VIZZARIENZO VIZZARI

La Guida che dirigo è un esempio di "critica indipendente": ho un editore, il primo editore italiano, che mi paga - piuttosto bene - perché io faccia seriamente il mio lavoro. E io cerco di lavorare e di far lavorare seriamente i miei collaboratori. Magari sbagliamo qualche giudizio, ma non accetto che si metta in dubbio la mia "indipendenza".

 

LC: Il nostro ha parlato di fenomenologia nazional-popolare riguardo agli chef sempre più star della TV. Conviene con me che si sta un po' esagerando?

 

EV: In effetti c'è troppa cucina in tv e non tutta buona. Di vari programmi, certo, si potrebbe fare a meno. Una delle conseguenze è che qualche cuoco è diventato star, ma francamente non mi pare un gran problema se poi nel suo ristorante si mangia bene. Se viceversa qualche giovane, incuriosito da quel che vede in tv, si avvicina alla buona cucina ben vengano le trasmissioni di qualità.

 

LC: E ora arriviamo al dunque, al cuore della faccenda, ciò che ha scatenato lettori e pubblico sui social. Ho chiesto a Visintin se fosse sufficiente a un critico una sola visita ad un ristorante per poterlo giudicare su una guida. Colpito dal sole e dal caldo agostano, ha fatto confusione coi numeri e mi ha risposto che ognuno dei collaboratori della guida de L'Espresso avrebbe dovuto fare 270 visite a testa. Ovviamente c'era uno zero in più. Al netto di uno strafalcione del quale Visintin si è pubblicamente scusato, come funziona esattamente il vostro lavoro? Quante visite fate prima di esprimere un giudizio? Incrociate le valutazioni di più collaboratori su uno stesso ristorante, come a me risulta?

 

GUIDA 2016 VINI ITALIA ESPRESSO GUIDA 2016 VINI ITALIA ESPRESSO

EV:  2700 o 270 è in effetti un colpo di sole, clamoroso ma un colpo di sole. Resta il fatto che Visintin, una volta di più, parla di cose che non conosce non essendosi mai preoccupato di sapere come noi lavoriamo. Ed è presto detto: in media ciascuno dei 90 collaboratore recensisce 25-30 locali l'anno, mai nessuno di quelli visitati l'anno precedente; la regola, per vero non sempre rispettata, è che la visita avvenga dopo eventuale prenotazione con nome falso. La scheda va inserita nel sistema informatico accompagnata dalla ricevuta fiscale del conto; ogni scheda è prima verificata e validata dal capo area e poi "passata" personalmente da me. Lavoro importante è quello, soprattutto mio, di rendere coerente il quadro delle valutazioni perché tutte si tengano.

 

L'anonimato, il mantra di Visintin, per me è quasi impossibile da praticare, dopo decenni di attività. Ma sempre prenoto con nomi falsi: per un professionista che appena capisca di cucina è più importante essere "inatteso" che "sconosciuto". Un cuoco brocco o dotato di prodotti di cattiva qualità non si trasforma in fuoriclasse solo perché si ritrova a tavola il critico. Per quanto mi riguarda, poi, respingo garbatamente gli inviti ai pranzi-stampa , inutili ai fini delle recensioni, e quando mi capita di parteciparvi non li tengo in alcun conto.

 

LC: A proposito di gaffe, Visintin ha raccontato un episodio riguardante una vostra valutazione, anticipata rispetto all'apertura, del ristorante Alice di Milano. Riconoscendole una buona dose di autoironia, ci spiega cosa è successo?

 

GUIDE ESPRESSOGUIDE ESPRESSO

EV: Alice, Milano. Ho avuto il privilegio di essere l'unico critico messo alla berlina da Visintin con nome e cognome, per aver recensito un ristorante "inesistente". In realtà Alice esisteva da anni, l'avevo quell'anno visitata anch'io e, semplicemente, traslocava dalla sua vecchia sede a Eataly, immutati la cuoca, la carta, lo staff. Un ritardo di un mese nel trasloco fece sì che l'apertura al pubblico avvenisse appena dopo l'uscita della Guida con la scheda predisposta sulla base delle visite avvenute nei mesi precedenti e delle informazioni (indirizzo e telefono) fornite dalle titolari, con la garanzia, disattesa, dei tempi del trasferimento. Niente di falso né di fantasioso, un errore sì, strumentalizzato con esemplare malafede dal Visintin.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…