vincenzo de bustis ignazio visco

DE BUSTIS NON EST DISPUTANDUM – PER SALVARE L’INTOCCABILE DE BUSTIS, IGNAZIO VISCO HA SOSTENUTO TUTTO E IL CONTRARIO DI TUTTO. LA LEGGE DICE CHE PER GUIDARE UNA BANCA DEVI SOTTOPORTI ALL’ESAME DELLA VIGILANZA SULLE TUE COMPETENZE, ONORABILITÀ E CORRETTEZZA – EPPURE DE BUSTIS È STATO MULTATO DUE VOLTE DALLA CONSOB, L’ULTIMA DUE MESI PRIMA DI TORNARE IN SELLA ALLA POPOLARE DI BARI, SENZA CHE BANKITALIA BATTESSE CIGLIO

Giorgio Meletti per “il Fatto Quotidiano”

 

IGNAZIO VISCO

La capacità del governatore della Banca d' Italia Ignazio Visco di sostenere tutto e il contrario di tutto, à la carte, nel caso della Popolare di Bari e del suo intoccabile boss Vincenzo De Bustis è stata dispiegata per nascondere il palese appoggio sempre fornito al banchiere pugliese. Per stare ai dati oggettivi, De Bustis è stato sanzionato già nel 2001 come direttore generale della Banca del Salento (poi 121) per "trasferimenti di titoli dal comparto di negoziazione a quello immobilizzato in assenza delle prescritte condizioni".

VINCENZO DE BUSTIS

 

Nel 2005 è stato multato dalla Consob (144.900 euro) per irregolarità nella distribuzione dei famigerati prodotti finanziari My Way e For You, 2 miliardi di euro raccolti tra 90 mila clienti. Il 9 ottobre 2018 è stato multato ancora dalla Consob per irregolarità nei due aumenti di capitale della Popolare di Bari di cui era stato direttore generale dal 2011 al 2015.

 

banca popolare di bari 5

Esattamente due mesi dopo è tornato in sella alla Popolare di Bari come consigliere delegato e la Banca d' Italia non ha battuto ciglio, rilasciandogli senza esitazione il via libera. La legge dice infatti che per guidare una banca devi sottoporti all' esame della vigilanza sulle tue competenza, onorabilità e correttezza.

 

banca popolare di bari 6

La storia si ripete sempre uguale: la Banca d' Italia è severissima con i banchieri non obbedienti e distratta con gli amici e gli obbedienti. Poi scoppia il bubbone e alla inevitabile domanda (ma voi dove eravate?) gli uomini di Palazzo Koch rispondono sempre con una balla a scelta tra "quei delinquenti ce l' hanno fatta sotto il naso" e "non avevamo poteri sufficienti".

 

VINCENZO DE BUSTIS

Lunedì scorso su Repubblica un articolo di Claudio Tito ha dato voce alla seconda tesi: "I tecnici fanno anche notare che nel 2014 è stata approvata dal Parlamento una direttiva europea che renderebbe più stringenti i requisiti per i manager delle banche. Quella direttiva non è mai entrata in vigore: non è stato varato il regolamento attuativo. Quindi anche in occasione della definizione dell' ultimo vertice della Popolare sono stati utilizzati i requisiti, molto più laschi, che risalgono al 1998".

 

jacobini e de bustis pop bari

Questa versione dei fatti, affidata ai sapienti "dicono a Palazzo Koch", è protetta dal segreto d' ufficio che fa credere al governatore di poter mettere in circolazione qualsiasi balla. Però da quel poco che sappiamo, i conti non tornano.

 

fabio panetta ignazio visco

Innanzitutto la direttiva Crd IV è stata recepita il 12 maggio 2015 con un decreto legislativo che modifica il Testo Unico Bancario e introduce (articolo 53 bis) il potere per Bankitalia di mandare a casa i banchieri, a suo insindacabile giudizio, "qualora la loro permanenza in carica sia di pregiudizio per la sana e prudente gestione della banca". Potere prima invocato, poi salutato con giubilo, poi esercitato solo una volta nel 2016 con il presidente del Credito di Romagna, Giovanni Mercadini.

 

de bustis ai tempi di Mps

Effettivamente il nuovo articolo 26 del Tub subordina l' entrata in vigore dei nuovi criteri "più stringenti" a un decreto attuativo del ministro dell' Economia. È certamente vero che Pier Carlo Padoan dal 12 maggio 2015 al 31 maggio 2018, per tre anni, si è ben guardato di emanare il decreto; che Giovanni Tria ha fatto lo stesso dal 1 giugno 2018 all' agosto scorso; e che Roberto Gualtieri non ha avuto l' incombenza tra i suoi primi pensieri negli ultimi tre mesi. Secondo l' autorevole Studio Ambrosetti i nuovi criteri europei, qualora adottati, farebbero saltare un consigliere d' amministrazione su quattro nelle banche. E nessun ministro ha avuto finora il coraggio di sfidare l' ira dei banchieri. Lo stesso M5S , così severo coi banchieri quando era all' opposizione, nei suoi 18 mesi di governo ha sempre fatto finta di niente.

 

victor massiah

La Bce (che vigila sulle banche maggiori) e la Banca d' Italia, mentre attendono senza trepidazione il decreto Godot, hanno trovato la loro astutissima quadra. Dicono di aver adottato comunque i criteri "stringenti" della Crd IV e decidono caso per caso chi supera e chi no l' esame. Per esempio il cda dell' Ubi è stato rinnovato attraverso una trattativa sottobanco per cui non si sono ricandidati i consiglieri imputati nel processo per gravi reati commessi nella gestione della banca, ma è stato rieletto l' amministratore delegato Victor Massiah, imputato anche lui.

 

pier carlo padoan antonio patuelli ignazio visco

E l' essere imputato in un processo sarebbe una delle cause ostative della Crd IV . Esattamente due anni fa Visco, in audizione davanti alla commissione parlamentare d' inchiesta sulle banche, affrontò il caso di Marco Morelli, messo al vertice di Mps nonostante la pesante sanzione ricevuta da Bankitalia proprio per fatti "gravissimi" commessi come dirigente dello stesso Monte dei Paschi. Visco borbottò qualcosa, poi lasciò la parola all' allora capo della vigilanza Carmelo Barbagallo, che disse: "La differenza tra la nuova normativa e la vecchia normativa sta nel fatto che per la nuova normativa sarà obbligatorio tenere conto delle sanzioni, come anche delle procedure penali in essere. Però, pur non essendo obbligatorio, questo aspetto è stato preso in considerazione ed è stato ritenuto che non incidesse nella situazione di Morelli".

IGNAZIO VISCO

 

IGNAZIO VISCO

Quindi Morelli è stato giudicato con le nuove regole e promosso. De Bustis invece - ma lo dicono adesso che è scoppiata la grana - l' hanno dovuto giudicare con le regole vecchie. In realtà la regola seguita è sempre la stessa, vecchissima: la Banca d' Italia esercita il suo potere nel massimo arbitrio del governatore, del direttorio e talvolta anche del singolo dirigente. E la famosa moral suasion? L' hanno usata, come sempre, ma solo per proteggere De Bustis.

MARCO MORELLIbanca popolare di bari 7banca popolare di bari 3

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….