gianni mion alessandro benetton carlo bertazzo

LA DE-MION-IZZAZIONE DI ATLANTIA È COMPLETA – L’AD, CARLO BERTAZZO, HA DECISO DI FARE UN PASSO INDIETRO DOPO IL VIA LIBERA ALL’OPA DEI BENETTON SU ATLANTIA. L’ANNUNCIO POTREBBE ESSERE UFFICIALIZZATO GIÀ CON I RISULTATI SEMESTRALI, ATTESI PER IL PROSSIMO 4 AGOSTO– MANAGER STORICO DELLA GALASSIA DEI MAGLIARI VENETI, BERTAZZO È STATO IL BRACCIO DESTRO DI GIANNI MION, CHE PER 30 ANNI HA LAVORATO AL SERVIZIO DEI MAGLIARI, SALVO POI COMPROMETTERSI CON LE INTERCETTAZIONI SUL PONTE MORANDI…

Sara Bennewitz per “la Repubblica”

 

carlo bertazzo

Dopo una lunga carriera passata ai vertici di Edizione Holding e delle sue attività industriali Carlo Bertazzo avrebbe deciso di fare un passo indietro, una scelta sofferta maturata nelle ultime settimane in vista dell'Opa che i Benetton si apprestano a lanciare insieme al fondo Blackstone su Atlantia.

 

Il manager, che guida la società delle infrastrutture dal 2020 ed è stato rinnovato proprio lo scorso aprile, è colui che ha gestito in prima persona la dedicata trattativa con Cassa Deposti e Prestiti che ha portato alla vendita dell'88% di Autostrade per l'Italia (Aspi). Insieme a Gianmario Tondato di Autogrill, Bertazzo è uno dei manager storici della galassia Benetton.

 

L'annuncio potrebbe essere ufficializzato a breve, c'è chi sostiene già con i risultati semestrali di Atlantia attesi per il prossimo 4 agosto, oppure alla fine dell'estate - una volta ricevute tutte le autorizzazioni del caso - e in concomitanza con la partenza dell'Offerta pubblica a 23 euro per azione che punta a ritirare il titolo dal mercato.

 

ALESSANDRO E LUCIANO BENETTON

Classe 1965, nato a Monselice in provincia di Padova, Bertazzo era arrivato a Ponzano Veneto nel 1994. Dopo una laurea in economia alla Ca' Foscari e una breve parentesi alla Banca Commerciale Italiana e in Ifi (oggi Exor), il manager veneto si era distinto fin da subito come un lavoratore indefesso, tanto che Gianni Mion lo aveva scelto come braccio destro.

 

LA GALASSIA DI EDIZIONE

Tra il 1994 e il 2019, prima come direttore generale e poi come amministratore delegato della holding dei Benetton Edizione, è stato in prima linea nel processo di diversificazione degli investimenti, gestendo le acquisizioni di Autogrill e di Supermercati Generali (1995), Atlantia (2000), la partecipazione in Telecom Italia (2001), Gemina (2005, poi diventata Aeroporti di Roma e confluita in Atlantia nel 2013) e Cellnex (2018). Tra il 2009 e il 2013, Bertazzo è stato al vertice di Gemina come ad e co-ad di Aeroporti di Roma.

GIANNI MION 1

 

A gennaio 2020, dopo il crollo del ponte Morandi che ha portato alle dimissioni dello storico manager di Atlantia Giovanni Castellucci, Bertazzo ha assunto le deleghe per gestire la fase della contrattazione con Cdp e arrivare al perfezionamento del contratto della vendita di Autostrade, che si è concluso lo scorso 5 maggio.

 

alessandro benetton

In ambienti vicini alla famiglia Benetton, il cambio ai vertici di Atlantia viene visto come un'ulteriore e naturale evoluzione della governance della holding veneta, che dallo scorso gennaio è passata in mano alla seconda generazione sotto la presidenza di Alessandro Benetton. Infine dato che l'assemblea di Atlantia ha votato un cambio dello statuto che non prevede direzione e controllo, ogni singola attività del gruppo, da Adr ad Abertis passando per Telepass, avrà un suo team di manager: Atlantia quindi - anche da non quotata - sarà un gruppo delle infrastrutture di raccordo molto più snello e probabilmente il cda della società è destinato a trasformarsi in un luogo di confronto tra gli azionisti (oltre ai Benetton, Crt e il fondo Blackstone) e i consiglieri indipendenti.

GIANNI MION

 

Non è stato ancora individuato il futuro leader di Atlantia che dovrebbe prendere il posto di Bertazzo, ma non c'è fretta dato che verosimilmente la società e il suo ad saluteranno Piazza Affari a fine anno. Di sicuro però la semestrale del 4 Agosto potrebbe essere l'ultimo momento di confronto tra Bertazzo e gli investitori istituzionali.

GIANNI MION la galassia benettonalessandro e luciano benettongianni mion

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?