jamie dimon jpmorgan chase

DEL DIMON NON V’È CERTEZZA - LA GUERRA IN UCRAINA E L’INFLAZIONE GALOPPANTE FANNO MOLTO MALE A JPMORGAN CHASE. NEL PRIMO TRIMESTRE 2022 LA PIÙ GRANDE BANCA AMERICANA, GUIDATA DA JAMIE DIMON, HA VISTO I SUOI UTILI CROLLARE DEL 42% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO - IN CALO ANCHE I RICAVI NETTI - L’AMMINISTRATORE DELEGATO NON SI SCOMPONE: “RIMANIAMO OTTIMISTI, MA VEDIAMO SFIDE GEOPOLITICHE ED ECONOMICHE SIGNIFICATIVE”

Francesca Gerosa per www.milanofinanza.it

 

jamie dimon di jp morgan

JP Morgan Chase & Co. delude le attese. La banca statunitense ha riportato un utile inferiore al previsto: 8,28 miliardi di dollari, o 2,63 dollari per azione, nel trimestre terminato il 31 marzo scorso, -42% rispetto ai 14,3 miliardi, o 4,50 dollari per azione, dello stesso periodo di un anno prima a causa del rallentamento dell'attività M&A e delle spese, aumentate del 2% a 19,19 miliardi, più o meno in linea con le aspettative, di fronte a un'inflazione record e alla guerra in Ucraina (ha accantonato 902 milioni per i prestiti potenzialmente deteriorati). Gli analisti in media si aspettavano un eps pari a 2,72 dollari per azione.

 

jp morgan

In calo anche i ricavi netti, scesi a 30,72 miliardi dai 32,27 miliardi dell'anno precedente. Un dato, comunque, migliore rispetto alle previsioni degli analisti a 30,59 miliardi. Mentre gli oneri totali sui crediti sono risultati pari a 1,5 miliardi. Un anno prima, la banca aveva registrato un guadagno di 4,2 miliardi dal rilascio delle riserve accantonate durante la pandemia per le eventuali perdite sui crediti. Non solo.

 

Il colosso bancario, le cui fortune sono spesso viste come un barometro della salute dell'economia americana, ha registrato un calo del 26% dell'utile e del 7% dei ricavi nel corporate e investment banking di riflesso alla forte contrazione delle commissioni. Il trading ha subito un colpo più modesto poiché la volatilità sui mercati delle materie prime e delle valute ha compensato la debolezza del reddito fisso e delle azioni.

jamie dimon di jp morgan

 

"Rimaniamo ottimisti sull'economia, almeno nel breve termine, ma vediamo sfide geopolitiche ed economiche significative alla luce di un'inflazione elevata, dei problemi della catena di approvvigionamento e della guerra in Ucraina", ha commentato l'amministratore delegato, Jamie Dimon.

 

Nota positiva l'approvazione del maxi buyback da 30 miliardi di dollari e la ripresa dell'attività di credito, dopo due anni di crescita fiacca, con prestiti in aumento del 5% rispetto all'anno precedente, nonostante il forte calo di quelli immobiliari a causa dell'aumento dei tassi di interesse. Il titolo JP Morgan è sceso del 17% quest'anno, sottoperformando il mercato in generale. Ora scivola dell'1% a 130,20 dollari nel pre-mercato a Wall Street.

 

inflazione 1

"Uno dei segmenti più deludenti di questo rapporto è stato il rallentamento dei ricavi dell'investment banking di JPMorgan, poiché l'attività di M&A e IPO in tutto il mercato è diminuita significativamente dal 2021. Anche le entrate di trading di JPMorgan sono diminuite del 7% durante il trimestre, poiché le tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina e i tassi di interesse più elevati hanno pesato sui mercati.

 

Un aspetto importante di questo rapporto è la crescita del reddito netto da interessi e dei prestiti di JPMorgan, che sono aumentati del 7,5% e del 6% su base annua. Anche l'outlook di JPMorgan è stato positivo, con la banca che ha minimizzato i rischi di recessione e il CEO Jamie Dimon che ha espresso l'ottimismo della banca sulle prospettive economiche.

 

jp morgan

Gli investitori dovrebbero però ricordare alcuni dei risultati chiave delle azioni JPMorgan. Ha un enorme bilancio, un grande dividendo ed è anche nel mezzo di un programma di riacquisto da 30 miliardi di dollari. Con i tassi di interesse destinati a salire al 2,5% negli Stati Uniti entro la fine dell'anno, gli investitori dovrebbero essere entusiasti delle prospettive di JPMorgan dopo un inizio difficile nel 2022”, commenta Josh Gilbert, market analyst di eToro.

reazione delle borse alla guerra tra russia e ucraina 4

 

Le grandi banche statunitensi stanno pubblicando i risultati trimestrali in un momento in cui l'inflazione è ai massimi degli ultimi decenni, il che potrebbe portare la Federal Reserve ad aumentare i tassi di interesse in modo più aggressivo quest'anno. Sebbene ciò sia positivo per i grandi istituti di credito come JP Morgan, i rapidi aumenti dei tassi potrebbero rallentare l'economia a stelle e strisce e far fallire una nascente ripresa dalla pandemia. Domani toccherà a Citigroup, Wells Fargo e Goldman Sachs pubblicare i risultati trimestrali, lunedì a Bank of America.

jp morgan chase 12rincari dell industriajp morgan chase 11Jp Morgan

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”