xavier niel aldo bisio luigi gubitosi tim vodafone iliad

DUE MILIARDI DI BUONI MOTIVI PER FARE PACE - TIM E VODAFONE RINUNCIANO ALLO SCONTRO E CHIUDONO (QUASI TUTTI) I CONTENZIOSI LEGALI E LE VERTENZE, CHE VALEVANO PIÙ DI 2 MILIARDI: LA CIFRA CHE HA MESSO D’ACCORDO LE PARTI È RISERVATA, MA DOVREBBE AGGIRARSI INTORNO AI 150 MILIONI, SGANCIATI DA TIM - INTANTO ILIAD HA DECISO DI PARTECIPARE A “FIBERCOP” E SI PREPARA ALLO SBARCO SULLA RETE FISSA…

luigi gubitosi di tim

1 - TIM E VODAFONE RINUNCIANO ALLO SCONTRO FIRMATA UNA PACE DA 2 MILIARDI DI EURO

Carlotta Scozzari per "la Stampa"

 

Tra Tim e Vodafone scoppia una pace da 150 milioni, che mette fine a gran parte dei fronti legali aperti negli ultimi anni. Il 28 maggio la società guidata da Luigi Gubitosi e quella capitanata in Italia da Aldo Bisio hanno siglato un'intesa, in gergo global settlement, che ha chiuso tutte le cause legali in piedi fino a quel giorno, molte delle quali nate a partire da provvedimenti dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), oltre che tutte le controversie commerciali fino ad agosto 2020.

aldo bisio

 

La cifra che ha messo d'accordo le parti è riservata, ma dovrebbe aggirarsi sui 150 milioni, pagati da Tim a Vodafone a compensazione delle richieste reciproche. Non a caso il gruppo telefonico italiano, nella semestrale, spiega che i flussi di cassa disponibili per gli azionisti (equity free cash flow) sono stati influenzati anche da «148 milioni per lo più legati a contenziosi, a fronte di accantonamenti effettuati negli esercizi precedenti».

 

luigi gubitosi, amministratore delegato di tim – giovanni ferigo, chief executive officer di inwit – aldo bisio, amministratore delegato di vodafone italia

Numerose, e superiori ai 2 miliardi di valore, le vertenze che vedevano i gruppi schierati l'uno contro l'altro. Tra le principali, quelle intorno al marchio oggi di Vodafone, Teletu. Tutto era cominciato nel 2012, quando Tim aveva convenuto in giudizio l'operatore di telefonia fissa, domandando 93 milioni di risarcimento per avere indebitamente trattenuto clienti.

 

TIM VODAFONE

Non si era fatta attendere la risposta di Vodafone, che nel 2013, forte di un provvedimento dell'Agcm (A428), aveva chiesto a Tim danni fino a poco più di un miliardo per «boicottaggio tecnico con il rifiuto delle attivazioni delle linee richieste per i clienti di Teletu».

 

TELETU

Vodafone aveva poi innalzato le pretese a 1,8 miliardi, sempre contestate dalla concorrente. Sono state conciliate anche la causa in cui il gruppo britannico chiedeva a Tim 193 milioni per una presunta violazione della normativa antitrust nei mercati all'ingrosso di accesso alla rete fissa e quella in cui domandava fino a 49 milioni, accusando la concorrente di posizione dominante nei servizi collegati alla fibra.

 

open fiber 3

È stata poi cancellata la causa da 100 milioni che Vodafone aveva promosso appena a gennaio sulla scorta del provvedimento con cui l'Antitrust, nel 2020, aveva sanzionato Tim per 116 milioni di euro, con l'accusa di strategia anticoncorrenziale nelle infrastrutture di rete a banda ultralarga (Tim a maggio ha pagato la multa ma ha impugnato la sanzione davanti al Tar).

 

VODAFONE TIM TRE WIND

Proseguono, invece, gli altri due procedimenti collegati a questa sanzione: quelli di Fastweb e Open Fiber (con cui in teoria è ancora in ballo il progetto di rete unica nazionale annunciato quasi un anno fa), giudizio quest' ultimo dove si è inserita anche Enel, che chiedono rispettivamente danni per 996 milioni e 1,5 miliardi al gruppo guidato da Gubitosi.

 

vittorio colao aldo bisio

Anche Iliad, che ieri ha annunciato l'investimento nella rete in fibra di Tim, ha domandato 242,8 milioni all'azienda per condotte anticoncorrenziali, portate avanti anche tramite il marchio Kena Mobile. Discorso a parte per Dazn, la società di streaming con cui Tim ha siglato un accordo per la trasmissione delle partite di calcio della serie A. Tra coloro che hanno segnalato la questione all'Antitrust sempre per motivi di concorrenza, figura proprio Vodafone, con Wind Tre, Fastweb e Sky Italia. Ma l'Agcm ha da poco chiuso il procedimento cautelare aperto, perché gli impegni presi dalle parti sono tali che «non sussistono elementi per intervenire». Qui potrebbe essere più complicato portare Tim in tribunale.

 

lino banfi nello spot timvision

2 - ENTRA ILIAD SI RAFFORZA LA RETE FISSA DI FIBERCOP

Da "la Stampa"

 

Iliad, che un anno fa aveva scelto Open Fiber per entrare nel mercato della telefonia fissa in Italia, ora rilancia e parteciperà anche al coinvestimento proposto da Tim, attraverso FiberCop. Nessun dettaglio sulla modalità di partecipazione ma il modello, questo è noto, prevede che gli operatori che aderiscono condividano i rischi di impresa in cambio dell'accesso a condizioni vantaggiose alla rete di accesso secondaria in fibra ottica fino alle abitazioni che si andrà realizzando.

xavier niel

 

Per Iliad invece, precisa una nota, gli accordi prevedono anche l'accesso alla rete primaria. «È una buona notizia per Tim che conferma indirettamente il valore del progetto FiberCop: Iliad seguirà Fastweb e Tiscali, che hanno già concordato di affiancare Tim in questo piano per accelerare il deployment digitale nel nostro Paese» commenta un analista di Mediobanca e in Borsa il titolo ha guadagnato lo 0,39% a 0,38 euro mentre a Parigi Iliad (già volata la settimana scorsa sui prezzi dell'opa lanciata da Xavier Niel, fondatore e azionista di controllo che la vuole delistare) resta ferma a 182, 05 euro (-0,03%).

luigi gubitosi foto di bacco

 

I termini generali dell'offerta di coinvestimento prevedono che ogni investitore decida il proprio impegno ma ci sono delle soglie minime di adesione rapportate all'estensione dell'area geografica o per tipologia e caratteristiche tecniche del servizio che il co-investitore sceglie di utilizzare.

FIBERCOP iliad simXAVIER NIELXAVIER NIEL ILIADXAVIER NIEL ILIAD FREE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?