john elkann

ELKANN NON CEDE LA CEDOLA – FCA E SACE HANNO TROVATO L’ACCORDO PER IL PRESTITO DA 6,3 MILIARDI GARANTITO DALLO STATO: INVESTIMENTI IN ITALIA PER 5,2 MILIARDI, DELOCALIZZAZIONI DA EVITARE E PIENA OCCUPAZIONE FINO AL 2023 – RIMANE IL MAXI-DIVIDENDO DI 5,5 MILIARDI PREVISTO CON LA FUSIONE FCA-PSA, IN CAMBIO DELL’IMPEGNO DI NON DISTRUBUIRE CEDOLE DA PARTE DELLE SOCIETÀ ITALIANE DEL GRUPPO NEL 2020...

 

 

Fulvio Coltorti* per www.startmag.it

* già capo dell’area studi di Mediobanca

 

John Elkann

Accordo fra Fca e Sace: tutto bene secondo il Sole 24 Ore. Nel senso che sono state accettate le richieste del governo agli anglo-olandesi. Sì al dividendo di 5,5 miliardi previsto con la fusione Fca-Psa (!) in cambio dell’impegno di non distribuire dividendi da parte delle società italiane del gruppo, le quali peraltro vengono fatte chiudere regolarmente in perdita.

 

Sì al sostegno della filiera, ma nella stessa si ammettono i fornitori esteri (!) il che toglie senso all’impegno di non delocalizzare. Anche la Fca a monte sembra essersi impegnata a non distribuire dividendi che non siano giustificati dalla fusione con Psa (passaggio difficile da capire…).

 

fca melfi 7

Inevitabilmente, il possesso e il controllo (via budget pubblicitari) dei media ha ancora il suo peso, anche in tempi di pandemia e con governi che cambiano maggioranza ma non sostanza…

Si parla di piena occupazione negli stabilimenti italiani: ci sarà da capire il ruolo dei sindacati nel controllo di questa labile promessa.

 

john elkann 3

C’è anche una battuta sulla ricerca: 200 milioni, sembra. Questi spiccioli contro la massa di dividendi che usciranno dall’impresa da’ la misura delle preoccupazioni dei soci per il futuro di un gruppo che costituisce il più importante manifattore in Italia.

 

Mi pare che questa occasione rafforzi l’idea che gli azionisti si sono fatti: too big to fail. Ne vedremo quindi di nuove…

 

CARLOS TAVARES EMMANUEL MACRON

+++

 

ESTRATTO DELL’ARTICOLO ODIERNO DEL SOLE 24 ORE

 

L’istruttoria per la garanzia statale sul maxi-prestito a Fca si può ritenere conclusa sulla base di una serie di impegni che l’azienda inserirà nel contratto di finanziamento con Intesa Sanpaolo. Per il via libera ufficiale si attende ora il decreto del ministero dell’Economia, che ha lavorato all’operazione insieme al ministero dello Sviluppo economico e alla Sace.

 

CARLOS TAVARES E MIKE MANLEY ANNUNCIANO LA FUSIONE TRA PSA E FCA

Investimenti in Italia per 5,2 miliardi, tra progetti confermati e nuovi, impegni per evitare delocalizzazioni, piena occupazione entro il 2023 e mantenimento dei marchi sono tra gli impegni formalizzati in alcuni documenti che Il Sole 24 Ore ha potuto consultare.

 

La garanzia Sace supporterà all’80% il finanziamento di 6,3 miliardi concesso da Intesa a Fca Italy spa e alle altre società del gruppo Fca con sede legale in Italia. Previsti un preammortamento fino al 31 dicembre 2021 e 15 mesi di rimborso in cinque rate. L’istruttoria Sace sul ruolo dell’azienda per il sistema Paese ha riguardato cinque voci, con punteggio massimo per il peso nell’ambito di una filiera produttiva strategica.

VINCENZO BOCCIA MAURIZIO MOLINARI JOHN ELKANN

 

La stima è che 800 milioni del prestito siano destinati ai costi del personale degli stabilimenti italiani, 4,5 miliardi al circolante compreso il pagamento della filiera, circa 1 miliardo alla ricerca e sviluppo. I fornitori della filiera interessati sono poco meno di 10mila, ma quasi 1.400 sono stranieri e per loro si pensa a un tetto di circa 1,2 miliardi.

 

Il primo impegno di Fca è confermare il piano di investimenti negli stabilimenti italiani pari a circa 5 miliardi presentato lo scorso dicembre, anche se alla luce degli effetti della pandemia le tempistiche potrebbero subire variazioni. A questo si aggiungono nuovi investimenti sempre in Italia che, secondo alcune fonti impegnate sul dossier, si aggirerebbero attorno a 200 milioni per il sito di Melfi di cui oltre la metà per la ricerca e sviluppo.

john elkann da giovane

 

Viene affrontato anche il temuto tema della delocalizzazione. Forse il più complesso. C’è l’impegno a non spostare all’estero la produzione di veicoli oggetto di quasi tutti i progetti industriali previsti (8 su 10) nelle versioni tecnologiche relative a motori a combustione interna, veicoli a batteria elettrica, ibride plug-in, auto mild hybrid.

 

Lo stesso discorso vale per aggiornamenti delle versioni ma non per veicoli di nuova generazione cioè con architettura di base e requisiti tecnici mutati in modo rilevante, anche se con la stessa denominazione. Per quanto concerne due dei 10 progetti (uno riguarda il Fiat Ducato) l’impegno si riferisce invece solo ad attività e strutture di progettazione, limitazione che non dovrebbe comunque incidere sul capitolo occupazione. Su questo fronte si indica la piena occupazione entro il 2023, come impegno di tutti i dipendenti senza ammortizzatori sociali.

john elkann 1

 

C’è poi l’impegno a non cedere i marchi Maserati, Alfa Romeo, Fiat, Fiat Professional, Abarth e Lancia, oltre alla quota partecipata in Sevel. Infine, ogni sei mesi l’azienda fornirà a Sace la rendicontazione del livello di implementazione dei progetti. La validità di tutti gli impegni è prevista anche con il completamento della fusione tra Fca e Psa (Peugeot SA).

 

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)