liz truss

FACILE TAGLIARE LE TASSE MA POI CHI PAGA? - LIZ TRUSS VARA UNA MANOVRA SHOCK DA 60 MILIARDI DI STERLINE (CHE DIVENTERANNO 150) CON UN PODEROSO TAGLIO DELLE TASSE MA I MERCATI VANNO NEL PANICO PER LA TENUTA DELLE FINANZE BRITANNICHE – E' LA MANOVRA PIÙ ESTREMA DAI TEMPI DELLA THATCHER: “NON POSSIAMO NON ESSERE VICINI ALLA GENTE” - SOLO LA TRUSS HA FAVORITO I PIU' ABBIENTI: HA TAGLIATO LE TASSE AI SUPER RICCHI E HA ABOLITO IL TETTO AI BONUS PER I MANAGER…

1 - IL MAXI-TAGLIO DELLE TASSE DI TRUSS MANOVRA SHOCK IN STILE THATCHER

Da “la Stampa”

 

liz truss

Un taglio di tasse che non si vedeva dal 1972. Cioè, da mezzo secolo. Così la politica economica di Liz Truss, primo ministro del Regno Unito, inizia la sua era. Sessanta miliardi di sterline di manovra adesso, che diventeranno 150 a regime. Fa discutere però l'iniziativa dei Tory, visto che mancherebbero le coperture finanziarie per sostenere l'azione di bilancio più estrema dai tempi di Margaret Thatcher. 

 

la regina elisabetta e liz truss 2

I mercati hanno già punito il neocancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, che dovrà affrontare un'inflazione balzata al 10% e da una recessione che le ultime stime della Bank of England indicano aver fatto capolino in anticipo sul previsto già nel terzo trimestre del 2022. «Di fronte alla peggiore crisi energetica da generazioni, non possiamo non essere vicini alla gente», ha proclamato a Westminster il ministro. Il quale ha difeso i costi del blocco delle bollette: 150 miliardi di sterline a regime, con 60 miliardi di sovvenzioni governative ufficializzate per i soli primi sei mesi. 

 

LIZ TRUSS

Non senza rivendicare al contempo la scure fiscale come una cruciale terapia shock per la ripartenza. Ecco quindi spiegata la decisione di ridurre dal 2023 le aliquote sul reddito (dal 20 al 19% quella minima, dal 45 al 40 quella per chi guadagna dalle 150.000 sterline annue in su); di abolire l'imposta di bollo sulle transazioni immobiliari fino a 250.000 sterline (a 425.000 per chi acquista la sua prima casa); di cancellare l'incremento dell'1,25% sui contributi previdenziali della National Insurance e quello della Corporate Tax sui profitti delle aziende dal 19 al 25% predisposti dall'ex cancelliere Rishi Sunak in era Boris Johnson dopo l'emergenza Covid per finanziare l'assistenza sanitaria e sociale; d'introdurre vendite tax free per i viaggiatori stranieri; d'eliminare il tetto fissato dal 2008 sui bonus di banchieri e top manager per ridare smalto all'attrattività della City. 

LIZ TRUSS

 

Scelte che economisti come Paul Johnson, dell'Institute for Fiscal Studies, giudicano «insostenibili». Una perplessità che si estende anche ai mercati, con la sterlina a un nuovo minimo sul dollaro dal 1985. Di fronte a questi annunci, per varie ragioni, si indignano opposizioni e realtà impegnate nel sociale. La cancelliera dello Scacchiere ombra del Labour, Rachel Reeves, ha accusato il governo Truss di portare il debito pubblico a livelli «senza precedenti».

 

2 - LONDRA TAGLIA LE TASSE AI RICCHI, STERLINA A PICCO

L. Ip per il “Corriere della Sera”

 

kwasi kwarteng

Una manovra fiscale come non si vedeva dai tempi di Margaret Thatcher. Il governo conservatore di Liz Truss, per bocca del cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng (ossia il ministro del Tesoro), ha annunciato ieri un drastico taglio delle tasse con l'obiettivo di dare una scossa elettrica all'economia britannica, ormai in recessione, e avviarla verso un percorso di crescita. Ma il risultato immediato è stato quello di scatenare il panico sui mercati, preoccupati per la tenuta delle finanze pubbliche britanniche.

 

LIZ TRUSS

La sorpresa di questo mini-budget è stata l'eliminazione dell'aliquota più alta sui redditi, quel 45% che scattava al di sopra delle 150 mila sterline: ora anche i più ricchi pagheranno solo il 40%. Allo stesso tempo, l'aliquota base scende dal 20 al 19%: questo però non ha evitato ai conservatori l'accusa di favorire i ceti più abbienti, anche perché l'altra misura altamente simbolica è l'eliminazione del tetto al bonus per i banchieri.

 

Nel 2014, sulla base della legislazione europea, era stato stabilito che i bonus non potessero essere superiori al doppio dello stipendio: ora scatta il «liberi tutti» per i lupi della City. Nella stessa direzione «business-friendly» va la rinuncia ad alzare le tasse sui profitti aziendali dal 19 al 23%, come era stato invece programmato dal precedente governo.

 

Hugh O Leary E Lizz truss

C'è qualcosa anche per gli stranieri in questo mini-budget d'autunno: chi arriva dall'estero non pagherà più l'Iva sullo shopping. Ma ovviamente il grosso delle misure è rivolto alla platea interna: si va dagli sgravi fiscali sull'acquisto della prima casa alla riduzione dei contributi sociali che gravano sugli stipendi dei lavoratori.

 

Liz Truss 2

È una scommessa enorme e rischiosa quella del governo Truss. Il pacchetto fiscale appena annunciato vale almeno 45 miliardi di sterline (oltre 50 miliardi di euro) e verrà finanziato facendo ricorso a nuovo debito: ma i costi del finanziamento sui mercati, in un contesto di rialzo dei tassi d'interesse, sono subito schizzati verso l'alto e la sterlina ha toccato un nuovo minimo nei confronti del dollaro. Truss e suoi ministri sono convinti che la crescita dell'economia cui puntano consentirà di maneggiare agevolmente il nuovo debito: ma sicuramente i conservatori stanno gettando alle ortiche la loro tradizionale prudenza fiscale.

liz truss sconvolta mentre kate mccann collassa a terra liz truss sconvolta mentre kate mccann collassa a terra Liz Truss come Margaret Thatcher

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”