fabrizio palermo salvatore rossi luigi gubitosi daniele franco

FIBRA INDIGESTA - PER PORTARE A TERMINE IL DOSSIER RETE UNICA CI SONO MOLTISSIMI OSTACOLI E NON SOLO DA BRUXELLES. DRAGHI E FRANCO PROSEGUIRANNO SULLA STRADA DI CONTE E GUALTIERI? – GUBITOSI HA MESSO AL SICURO IL CDA IN VISTA DEL RINNOVO MENTRE IN CDP LA POLTRONA DI PALERMO TRABALLA: PD, LEGA E ITALIA VIVA VOGLIONO SOSTITUIRE I MANAGER INDICATI A SUO TEMPO DAI CINQUE STELLE - AMORALE DELLA FAVA: IL TEMPO SCORRE E SI RISCHIA DI PERDERE ANCHE IL TRENO DEL RECOVERY FUND

LUIGI GUBITOSI FRANCESCO STARACE

Francesco Spini per “la Stampa”

 

Riuscirà il governo degli opposti - dal Pd alla Lega, passando per Forza Italia - a far decollare la rete unica? Il dossier torna alla ribalta ma gli ostacoli restano moltissimi: dalle decisioni del nuovo esecutivo, alle nomine in Cdp fino alle questioni relative alla concorrenza. L' ad di Tim, Luigi Gubitosi, in occasione della presentazione dei conti, è tornato a spingere il piede sull' acceleratore.

SALVATORE ROSSI LUIGI GUBITOSI

 

«Nulla lascia pensare a che il governo abbia cambiato idea», ha detto il manager. Sulla scrivania ha la lettera d' intenti siglata con Cdp lo scorso agosto, finora quasi del tutto disattesa, almeno nei tempi.

 

margrethe vestager

Un solo passaggio è stato completato, l' analisi tecnica - la due diligence non finanziaria - delle reti da mettere a fattor comune. Altro non c' è, se non slogan. «La rete unica può diventare in breve tempo l' infrastruttura più importante del Paese» sotto «la regia della Cdp», dichiarano in una nota i deputati M5S della commissione Finanze.

 

Dalla Lega, Massimiliano Capitanio in un convegno raccomanda di evitare duplicazioni. Ma aggiunge che «il fatto che Tim abbia più del 50% non è un problema» se non ci sono «logiche monopolistiche». L' importante è che lo Stato «garantisca accesso e sicurezza».

fabrizio palermo foto di bacco (3)

 

Quale sia il progetto è chiaro. Partiamo da Tim. Ha già creato una società, FiberCop, di cui terrà il 58%, mentre un fondo americano, Kkr, avrà il 37,5% e Fastweb il 4,5%. In questa scatola dapprima girerà la rete secondaria, l' ultimo miglio, per lo più in rame. Poi aggiungerà quella primaria (dalla centrale agli armadietti) e la rete in fibra di Flash Fiber, società in partnership con Fastweb (al 20%).

 

matteo salvini massimiliano capitanio foto di bacco

Poi c' è Open Fiber. Una società che di mestiere posa solo la fibra ed è per il 50% della Cassa depositi e prestiti e per un altro 50% dell' Enel. Dalla fusione tra FiberCop e Open Fiber nascerà AccessCo, la società della rete unica in cui Tim intendeavere più del 50%.

Il timore dei concorrenti di Tim è che questo sia preludio di un nuovo monopolio.

 

daniele franco

Da Telecom e da Cdp contano di superare i dubbi in virtù della governance e con l' apertura al coinvestimento, già applicato su FiberCop. Tim ha sempre messo l' accento sul fatto che, nella società di rete, non comanderà da sola. Nominerà l' ad (con l' ok di Cdp, che avrà il presidente) ma non avrà la maggioranza in cda: 7 consiglieri su 15. In più è previsto un patto di sindacato tra Tim e Cdp per evitare sorprese in assemblea.

VITTORIO COLAO

 

Il punto è che, con Tim sopra il 50%, si formerebbe una società verticalmente integrata. Vuol dire che Tim farebbe tutti i mestieri, dalla gestione della rete alla vendita del servizio agli utenti.

 

Per la Lega, come visto, non è un problema, ma questo potrebbe rappresentare il grande ostacolo, una montagna, quando il dossier arriverà sulla scrivania di Margrethe Vestager, la vicepresidente Ue con delega alla concorrenza.

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI LEGGONO DAGOSPIA

 

Prima però sarà il governo Draghi a decidere se mantenere o cambiare lo schema: il dossier è sulle scrivanie del Mef, dove c' è Daniele Franco, dello Sviluppo Economico di Giancarlo Giorgetti, e dell' Innovazione tecnologica, dove siede un superesperto come Vittorio Colao che, in questi giorni, si è limitato più che altro ad ascoltare gli attori in commedia.

 

L' ad di Tim Gubitosi è riuscito a mettere al sicuro il cda in vista del suo rinnovo, tenendo in un' unica lista maggioritaria Cdp (al suo esordio in consiglio) e Vivendi, evitando che si riaprissero polemiche sul presunto controllo da parte dei francesi in Tim e quindi della rete. L' incertezza però sta in Cdp, dove la poltrona dell' ad di Cdp Fabrizio Palermo, in scadenza, traballa.

Macquarie

 

Anche perché, a quanto si racconta, Italia Viva, parte del Pd e la Lega premerebbero per sostituire i manager a suo tempo indicati dai 5 Stelle, non al loro massimo splendore. Ma proprio la Cdp è centrale per mandare a buca la pallina: mentre Enel vende a Macquarie il 40% (ha tempo fino a giugno), la Cassa tratta (da tempo) con il gruppo guidato da Francesco Starace per acquistare il restante 10%.

 

Contemporaneamente ha un tavolo aperto con Macquarie per stabilire la futura governance di Open Fiber, prima che questa confluisca in AccessCo. Col rischio che Enel, alla fine, voglia rimanere in partita con una piccola quota. Il tempo scorre e gioca a sfavore della rete unica. Questa rischia di perdere il treno dei denari del Recovery Fund, che nel frattempo potrebbero essere messi a gara.

 

vittorio colao agli stati generali

Poi già oggi la sovrapposizione è importante: 38 comuni, i più ricchi, sono raggiunti dalle reti in fibra di Tim e Open Fiber. Col piano di FiberCop a tendere sarà così per 150 città e oltre. La tecnologia avanza: con l' arrivo del 5G, tema a cui il nuovo governo sembra assai sensibile, il collegamento via radio (Fwa) diverrà efficiente quasi quanto la fibra. E qualcuno si domanderà: ma, esattamente, a che cosa serve la rete unica?

VITTORIO COLAO FEDERICO D'INCA'

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