used2sail - il sito di unicredit per vendere le barche dei clienti morosi

FINCHÉ LA BANCA VA – STORIA DEL RAPPORTO TRAVAGLIATO TRA BANCHE E BARCHE: DOPO LA SBORNIA DEI PRIMI 2000, FACILITATA DA LEGGI COMPIACENTI VARATE DAL GOVERNO DEL PRESIDENTE-AMMIRAGLIO BERLUSCONI, UN’ONDATA DI INSOLVENZE HA CARICATO SULLE SPALLE DEGLI ISTITUTI CENTINAIA DI IMBARCAZIONI DA PIAZZARE. UNICREDIT TRA IL 2012 E IL 2019, HA PERSO MILIONI, COSTRETTA A VENDERE OLTRE 600 IMBARCAZIONI DEI CLIENTI MOROSI. AL PUNTO DA CREARE UN SITO WEB AD HOC E DIVENTARE IL PRIMO VENDITORE DI BARCHE IN EUROPA NEL DECENNIO…

 

Estratto edll’articolo di Andrea Greco per www.repubblica.it

 

matteo salvini al salone nautico di genova

Il cambio di consonante di Matteo Salvini: «Tassiamo le baNche, non le baRche»! Il leader della Lega, vicepremier e ministro delle Infrastrutture, è abile coniatore di slogan […]. Ma ogni slogan, anche il più plastico, non è mai un conio zecchino: al meglio, la faccia luccicante di una moneta che ha sempre un altro verso.

 

L’ultima boutade di Salvini dal palco del Salone nautico di Genova, per rivendicare la tassa sugli utili bancari, racchiude letture a più livelli, causalità e dipendenze nel rapporto tra istituti di credito e settore nautico.

 

USED2SAIL - IL SITO DI UNICREDIT PER VENDERE LE BARCHE DEI CLIENTI MOROSI

[…] Non sembra che “tassare bellezza e innovazione” abbia piombato la nautica italiana, settore di eccellenza che serve i clienti più ricchi del mondo e che dopo la crisi 2010-2015 è risalita a 7 miliardi di euro di ricavi. Mentre il cambio di consonante è una finezza da apprezzare ripercorrendo vent’anni di binomio banche-barche.

 

Storia di successi e fallimenti inestricabili, che dovrebbe ispirare misura nei giudizi; e più misura istituzionale davanti alle proposte di legge che esecutivo e Parlamento coltivano su eventuali condoni ai debitori morosi. Tra i moli d’Italia, e nelle pieghe dei bilanci bancari, sono ancorati i vecchi errori, frutto delle antiche norme genere “più barca per tutti”. Barche lasciate a fare acqua, tenute a galla da banche che provano a svenderle per colmare buchi lasciati da incauti navigatori.

matteo salvini al salone nautico di genova

 

[…] Prima fase, che potremmo dire gloriosa. Siamo agli inizi degli anni Duemila, il centrodestra berlusconiano si dispiega in tutta la sua potenza. Anche culturale, in un mezzo revival anni 80. Crescita, consumi, fiducia sono tre fattori ben presenti (anche grazie al debito) nel tessuto italiano, come nella narrazione politica.

 

lo yacht magnum 70 di silvio berlusconi

Il Cavaliere di Arcore […] è anche presidente-ammiraglio: dalla tolda dei suoi tre yacht – celebre il Principessa VaiVia – nutre massima empatia per i navigatori italiani. Alcune misure dei suoi governi ne sono prova sonante.

 

La prima, chiarita da una circolare 2002 dell’Agenzia delle Entrate, riduce l’Iva delle unità da diporto comprate in leasing, secondo un principio tecnico per cui più è grande l’unità acquistata a rate e più tempo può trascorrere, in realtà o in potenza, in acque internazionali, 12 miglia al largo delle coste europee. Un principio del tutto presuntivo, oltre che regressivo dal punto di vista fiscale, che tagliava l’Iva su ogni rata di leasing. Solo chi comprava un gozzo pagava il 22%, per metrature crescenti la tassa decresceva, fino al 6,6% sopra 24 metri.

IL QUARTIER GENERALE UNICREDIT A MILANO

 

Di lì a poco […]  un’altra norma interpretata estensivamente esenta dal pagamento dell’Iva l’attività di noleggio (“charter”): sia sull’acquisto delle barche in leasing sia sul rifornimento di carburante. I due provvedimenti lanciano l’attività diportistica e gli acquisti rateali, oltre che i finanziamenti a cantieri non sempre solidi.

 

Velieri e motoscafi di 20 o 30 metri diventano abbordabili ad ampie fasce di italiani abbienti: tanto più che i canoni di leasing sono scritti apposta per tenere rate leggere nei primi anni, e botte finali che spesso non venivano pagate (tanto si rimodula) per arrivare a un riscatto tenuto al minimo visto che su quest’ultimo veniva applicata l’Iva al 22%.

ANDREA ORCEL

 

La crisi finanziaria […] provoca una severa stretta creditizia in Italia dal 2010. Anche i rischi sovrani lievitano, e Berlusconi deve cedere il passo al “tecnico” Mario Monti, sacerdote del rigore. Il governo Monti appesantisce la fiscalità del settore, ma la bolla nautica si è già bucata da sola. Il triennio 2008-2010 è il peggiore (per le banche), perché la domanda di yacht in leasing non si blocca di colpo. I dati Assilea censiscono nel triennio 5,38 miliardi di stipulato leasing, per 8.549 contratti: e pochi anni dopo il settore stima che sia andato in default il 9% dei quell’esposizione, pari a 478 milioni di perdite. […]  Per arrivare a oggi vanno aggiunte altre centinaia di milioni di rate lasciate lì dai vari presidenti di società di calcio, conduttori televisivi e immobiliaristi.

 

[…] Unicredit, tra le banche più attive con circa un terzo del mercato all’epoca, perde milioni di conseguenza: tra il 2012 e il 2019 si è trovata costretta a vendere oltre 600 barche ritirate da suoi clienti morosi, diventando il primo venditore di barche in Europa nel decennio.

USED2SAIL - IL SITO DI UNICREDIT PER VENDERE LE BARCHE DEI CLIENTI MOROSI

 

Unicredit dovette addirittura realizzare un sito online per la vendita (used2sail) e un hub nautico a Genova con hangar dedicato, dove rimessare le barche già dei clienti.  Anche Ubi leasing e Intesa Sanpaolo si spesero parecchio.

 

Tra l’altro, una barca è tra i peggiori beni reali possibili per un creditore: la banca, in attesa di venderla, deve pagare i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di ormeggio, e a volte gli arretrati dell’equipaggio. Sempre che il naviglio in questione non sia malandato e a rischio affondamento: nel qual caso ci si deve attrezzare per “tenerlo a galla” con una pompa di sentina accesa giorno e notte e con il personale a bordo finché la vendita (che in quel caso somiglia a una rottamazione) non si perfeziona. Quando recupera una barca, la banca perde molto più che sulla casa, o su altre garanzie.

 

yacht silvio berlusconi copia

Anche per questo l’attuale mercato del leasing mostra flussi più che dimezzati da allora, e maglie più strette: e tra gli operatori più attivi ci sono nuovi nomi come Bper e Credem. Tra l’altro, già dal 2018 l’Unione europea ha contestato le agevolazioni Iva italiane sulla nautica, da allora non più applicate […]. Quanto al settore nautica, ha superato di slancio la pandemia e rialzato la testa, con tassi di innovazione ed esportazione che non paiono necessitare di leggi amiche. Né di quelle berlusconiane né di eventuali future leggi scritte male sui crediti in mora, che magari consentano a chi si è fatto la barca a debito di ricomprarla dalla procedura in cui l’ha spinta saltando le rate.

yacht silvio berlusconi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...