first republic

FIRST REPUBLIC, SHOCK! – PER SALVARE LA BANCA DI SAN FRANCISCO, CHE HA PERSO IL 70% IN BORSA IN POCHI GIORNI, ENTRANO IN CAMPO I GIGANTI DEL SISTEMA FINANZIARIO AMERICANO: GLI ISTITUTI DI CREDITO STATUNITENSI DEPOSITERANNO 30 MILIARDI DI DOLLARI, DI CUI LA METÀ ARRIVERANNO DA JPMORGAN, BANK OF AMERICA E CITIGROUP – BIDEN HA INIETTATO NEL SISTEMA 300 MILIARDI DI DOLLARI, A CUI VANNO AGGIUNTI ALTRI 115 EROGATI DALLA FED, NELLA SPERANZA DI NON RIPETERE GLI ERRORI DEL 2008

1. FIRST REPUBLIC BANK, BANCHE DEPOSITERANNO 30 MILIARDI DI DOLLARI CONTRO FALLIMENTO

Da www.tgcom24.mediaset.it

 

FIRST REPUBLIC

"Salvare la First Republic Bank", che da giorni è in forte flessione in Borsa, è l'appello lanciato dalla Casa Bianca alle principali banche statunitensi. Gli istituti di credito hanno risposto all'appello e ora sono vicine al raggiungimento di un accordo per depositare circa 30 miliardi di dollari.

 

Lo riferisce Bloomberg citando alcune fonti, spiegando che l'operazione è coordinata dal governo Usa. Del gruppo fanno parte JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America, Wells Fargo, Morgan Stanley e altri istituti, US Bancorp, Truist Financial e PNC Financial Services Group. Le banche più grandi, tra cui JPMorgan, Bank of America e Citigroup, contribuirebbero con 5 miliardi di dollari di depositi ciascuna, mentre le banche più piccole contribuirebbero con importi minori.

FIRST REPUBLIC

 

2. USA, ECCO COME FUNZIONA IL PIANO DI SALVATAGGIO DI FIRST REPUBLIC BANK

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per www.corriere.it

 

[…] in America è scattato il piano di salvataggio della […] First Republic di San Francisco. Un istituto che fino a poco tempo fa era il più invidiato dell’intero sistema bancario Usa: opera nell’area più ricca e dinamica del Paese e ha tra i suoi clienti alcuni degli imprenditori più facoltosi d’America, a partire da Mark Zuckerberg.

 

YELLEN BIDEN 3

[…] In difficoltà anche lei per le perdite accumulate in seguito al repentino aumento dei tassi di interesse, ma in condizioni migliori rispetto alla SVB, la First Republic in pochi giorni ha dovuto fronteggiare una corsa agli sportelli e un calo del 70 per cento del suo valore di Borsa con la capitalizzazione scesa dai 21 miliardi di dollari dell’8 marzo ai meno di 5 di ieri. Ma, dato che la banca di San Francisco […] è sostanzialmente sana, i maggiori istituti di credito degli Stati Uniti sono scesi in campo erogando alla First Republic prestiti per 30 miliardi di dollari, senza chiedere garanzie particolari.

 

FIRST REPUBLIC

Soldi che dovrebbero consentire all’istituto di allentare la pressione dei depositanti spaventati e di tornare ad operare normalmente. La quattordicesima banca americana viene insomma salvata dalle prime undici […].

 

Fin qui, insomma, il sistema creditizio si sta leccando le ferite senza chiedere soldi al contribuente: SVB e Signature Bank sono state tenute a galla coi miliardi della FDIC, il fondo di garanzia delle banche, mentre per First Republic sono intervenuti direttamente gli istituti di credito. I quali ritengono di poter recuperare i loro soldi, una volta esaurita l’ondata di panico.

 

silicon valley bank

In questi giorni si sono fatti molti paralleli tra la crisi attuale e quella del 2008. Ma ci sono anche differenze sostanziali: mentre allora non si trovò nessuno disposto a tentare di acquistare la Lehman che, così, fu lasciata fallire, stavolta sono bastati due giorni per mettere in piedi una cordata con dentro il gotha del credito: i negoziati tra gli istituti sono iniziati martedì e giovedì pomeriggio è stato annunciato l’accordo.

 

Certo, il Tesoro e la Federal Reserve non stanno a guardare: per fronteggiare la crisi l’Istituto di emissione ha già erogato prestiti straordinari alle banche per 300 miliardi di dollari ai quali vanno aggiunti gli altri 115 erogati attraverso i consueti canali di finanziamento della Federal Reserve. Canali che negli ultimi giorni sono stati usati a piene mani. Gli analisti fanno notare che la Fed ha già fatto arrivare alle banche risorse pari alla metà di tutti gli interventi stanziati durante la crisi del 2008. Per ora, comunque, si tratta di semplici prestiti. […]

credit suisse FIRST REPUBLICFIRST REPUBLICFIRST REPUBLIC

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”