paolo scaroni flavio cattaneo zach mecelis clive gillmore covalis capital mondrian investment partners enel

I FONDI TENTANO L’AFFONDO SU ENEL – NON C’È SOLO COVALIS, CHE HA PRESENTATO UNA TERZA LISTA ALTERNATIVA A QUELLE DI GOVERNO E ASSOGESTIONI! ANCHE MONDRIAN, SOCIETÀ BRITANNICA DI GESTIONE DEGLI INVESTIMENTI, CHE HA L’1,7% DI ENEL, SI DICE “ESTREMAMENTE DELUSA DALLA TOTALE MANCANZA DI TRASPARENZA NEL PROCESSO DI NOMINA” – È UNA PRIMA VOLTA ASSOLUTA: DI SOLITO GLI AZIONISTI DI MINORANZA NON SI METTONO DI TRAVERSO ALLE SCELTE DEL GOVERNO, E OTTENGONO TRE POSTI SU NOVE. COVALIS INVECE HA PRESENTATO UN ELENCO DI SEI NOMI…

PAOLO SCARONI ENEL

1. MONDRIAN, TUTTO SUL FONDO CHE VUOLE BRUCIARE SCARONI E CATTANEO ALL’ENEL

Estratto dell’articolo di Marco Dell’Aguzzo per www.startmag.it

 

Il rinnovo del consiglio di amministrazione di Enel non sembra essere piaciuto granché ad alcuni fondi stranieri.

 

Dopo Covalis, infatti, un’altra società di gestione degli investimenti, Mondrian Investment Partners, si è detta “estremamente delusa dalla totale mancanza di trasparenza nel processo e nei criteri di nomina” del nuovo consiglio di Enel, la più grande azienda elettrica italiana e una delle maggiori in Europa. Mondrian possiede l’1,7 per cento di Enel. Il ministero dell’Economia e delle finanze ha una quota del 23,6 per cento.

 

PAOLO SCARONI FLAVIO CATTANEO

[…] CRITICHE E TIMORI DI MONDRIAN

Secondo Mondrian c’è stata una “assenza di coinvolgimento da parte del governo italiano, nonostante i nostri sforzi per avviare un dialogo costruttivo”. Mondrian teme che la sostituzione d Starace con Cattaneo si ripercuoterà sulla strategia di Enel per la transizione energetica, giudicata positivamente.

 

[…] La società dice di ritenere che una “possibile significativa interruzione della strategia e della gestione di Enel non sia nell’interesse degli azionisti e che l’opacità del processo ponga ulteriori seri interrogativi sulla qualità della corporate governance di Enel”.

 

mondrian investment partners

TUTTO SU MONDRIAN INVESTMENT PARTNERS

Mondrian Investment Partners è una società britannica di gestione degli investimenti. È stata fondata nel 1990 e possiede uffici sia a Londra che a Philadelphia, negli Stati Uniti. Si dichiara indipendente, essendo interamente di proprietà di “oltre la metà” dei 186 dipendenti attraverso la Atlantic Value Investment Partnership.

 

Clive Gillmore

In merito ai fattori ESG – quelli che cercano di misurare la “sostenibilità” ambientale, sociale e di governance di un investimento -, il fondo dice di credere che la loro “inclusione sia essenziale per comprendere i rendimenti corretti per il rischio sia per le strategie ESG dedicate che per quelle standard”.

 

L’amministratore delegato di Mondrian è Clive Gillmore, già gestore di portafogli per Hill Samuel Investment Advisers e per Legal and General Investment Management. […] Stando a un brief della banca Morgan Stanley, al 31 dicembre 2022 Mondrian gestiva asset per un valore totale di 43,300,455,465 dollari.

 

2. TUTTO SUL FONDO COVALIS CHE VUOLE ENTRARE NEL CDA DI ENEL

Estratto dell’articolo di Marco Dell’Aguzzo per www.startmag.it

 

PAOLO SCARONI - SILVIO BERLUSCONI - ALEXEY MILLER - VLADIMIR PUTIN

La società britannica di gestione investimenti Covalis Capital ha presentato […] una lista alternativa di amministratori indipendenti per il consiglio di amministrazione di Enel.

Covalis è azionista di Enel da molto tempo, dal 2004, ma con una quota piccola, di circa il 3 per cento. Ha sede nelle isole Cayman, territorio d’oltremare del Regno Unito.

 

LA PROTESTA DI COVALIS

mondrian investment partners

In una nota, il fondo – che investe in infrastrutture, servizi di pubblica utilità, energia rinnovabile e materie prime – dichiara che “l’incertezza che circonda il processo di nomina del consiglio di amministrazione contribuisce a far sì che le azioni di Enel vengano scambiate a sconto rispetto alle società del settore”; di conseguenza, l’azienda ha “un costo del capitale più elevato di quanto sarebbe altrimenti”.

 

CHI C’È NELLA LISTA ALTERNATIVA PER ENEL

Nella lista di Covalis compaiono i nomi di Marco Mazzucchelli, banchiere; Francesco Galietti, fondatore della società di consulenza Policy Sonar; Monique Sasson, avvocato presso D R Arbitration & Litigation; Leilani Latimer, Paulina Beato e Daniel Lacalle (qui tutti i nomi, i curricula e le mire del fondo Covalis in Enel).

 

LE CRITICHE DI ZACH MECELIS AL GOVERNO

ZACH MECELIS

Il capo di Covalis Capital, Zach Mecelis, ha detto di credere che “gli investitori internazionali, i dipendenti e le società in cui Enel opera meritino di meglio” rispetto alla lista proposta dal governo di Giorgia Meloni.

 

Mecelis ha parlato di “opacità del processo” di rinnovo del consiglio di amministrazione, che gli azionisti di Enel – così come quelli delle altre società partecipate dallo stato italiano – dovranno approvare nelle prossime assemblee. Quelli di Enel si riuniranno il 10 maggio prossimo. “Sentiamo la responsabilità di avviare un dibattito. Vogliamo”, ha aggiunto, “un consiglio di amministrazione diversificato e indipendente, che rifletta la natura internazionale dell’azienda e della sua base di azionisti”.

 

LA “NATURA INTERNAZIONALE” DI ENEL

Mecelis ha detto che la lista presentata da Covalis riflette meglio la “natura internazionale” di Enel “e della sua base di azionisti”.

 

Covalis Capital

L’azionista principale di Enel è il ministero dell’Economia e delle finanze con una quota del 23,6 per cento. Se si guarda alla provenienza geografica degli investitori, tuttavia, si nota come l’Italia rappresenti solo il 6,7 per cento; il Nordamerica, invece, vale quasi il 45 per cento, il Regno Unito il 12 per cento e il resto d’Europa il 29 per cento.

 

“Non intendiamo creare nessun processo destabilizzante per Enel”, ha assicurato Mecelis. “Vogliamo mettere la società in condizione di realizzare il suo potenziale di leader nella transizione energetica […]”.

 

UN “PROCESSO TOSSICO”, SECONDO MECELIS

Come ricorda il Financial Times, di solito gli azionisti di minoranza di Enel non contestano le proposte del governo per il rinnovo del consiglio di amministrazione, dove ottengono tre posti su nove.

 

PAOLO SCARONI ENI

Mecelis, invece, ha detto al quotidiano britannico che “gli azionisti dovrebbero poter scegliere. È una questione di governance e trasparenza. Voglio che questo processo tossico [si riferisce al processo delle nomine, ndr] finisca”.

 

[…] Mecelis […] pensa che il titolo della società stia venendo scambiato a un prezzo più basso rispetto alle rivali europee – come la spagnola Iberdrola e la francese EDF – perché il governo Meloni ha deciso, con le nomine, di privilegiare le relazioni politiche rispetto agli interessi degli azionisti e alla strategia del gruppo.

 

COSA FA COVALIS

Covalis Capital è una società di investimento con uffici a Londra e a New York, e sede centrale alle isole Cayman. Gestisce asset per circa 1,5 miliardi di dollari.

Clive Gillmore

 

A maggio 2020 ha lanciato un fondo dedicato agli investimenti “sostenibili” (cioè attenti all’impatto ambientale: si parla in gergo di ESG) con l’obiettivo di raccogliere 1 miliardo di dollari. Si concentra su aziende attive in settori industriali diversi ma accomunate dalla possibilità di ricevere alte valutazioni di mercato una volta che avranno ridotto le loro emissioni.

 

Al tempo, Mecelis disse che c’era del “caos” attorno agli ESG, che potrebbero però diventare una “opportunità” proficua una volta che verranno definiti degli standard condivisi su quali investimenti sono classificabili come sostenibili e quali no.

 

Covalis Capital

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA, NONCHÉ SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....