nokia bell labs marcus weldon

IN GI-NOKIA DA TE – L’ALTERNATIVA A HUAWEI C’È! VIAGGIO NEI “NOKIA BELL LABS” STATUNITENSI, DOVE LA SOCIETÀ FINLANDESE IMMAGINA LE RETI DEL FUTURO E COSTRUISCE L’ALTERNATIVA AI CINESI - I COSTI? “ORA POSSONO FARE SCONTI, MA ALLA FINE SARANNO GLI STESSI” - NON FA IN TEMPO AD ARRIVARE IL 5G CHE È GIÀ VECCHIO: “STIAMO LAVORANDO AL 6G. SARÀ PRONTO NEL…”

 

 

Paolo Mastrolili per “la Stampa”

 

nokia bell labs 1

«I costi della tecnologia 5G tendono ad equivalersi. Alcuni venditori possono fare sconti, ma alla fine i prezzi saranno gli stessi». La prima cosa che fa Marcus Weldon, accogliendoci nel Nokia Bell Labs di cui è presidente, è smontare la logica secondo cui l' Italia potrebbe affidare la costruzione del suo network 5G ai cinesi di Huawei. Quindi aggiunge: «Noi non abbiamo in programma di fare cose pazze con i prezzi, ma avendo la capacità tecnica di costruire l' intera infrastruttura, possiamo certamente offrire vantaggi significativi in termini di risparmio ai nostri clienti. È importante però tenere presente che i costi finiranno per assomigliarsi».

 

xi jinping con il ceo di huawei ren zhengfeimarcus weldon

Il 5G è la quinta generazione delle telecomunicazioni digitali, che sta già rivoluzionando le nostre vite. La sua forza non sta solo nella velocità con cui trasmette i dati, ma anche in importanti vantaggi tecnici come la bassa latenza, cioè il tempo che trascorre tra l' invio di un segnale e la risposta. Ciò significa che potrà essere usato per gestire le auto autonome, i robot nelle fabbriche, gli interventi chirurgici a distanza, la sicurezza delle strutture militari e le comunicazioni strategiche.

 

huawei

Sul piano economico, poi, la Cellular Telecommunicatons and Internet Association stima che produrrà investimenti da 275 miliardi di dollari per lo sviluppo, 3 milioni di posti di lavoro, e 600 miliardi di crescita del prodotto interno lordo. Il sistema ha iniziato a funzionare nel 2019, e sarà dominante entro il 2024. Nel frattempo è partita anche la ricerca per il 6G, che arriverà nel 2030.

nokia bell labs 2

 

I timori degli Stati Uniti

Questi dati aiutano a capire perché il governo degli Stati Uniti teme che i suoi alleati, inclusa l' Italia, affidino la costruzione di una infrastruttura così strategia alla Cina, principale rivale geopolitico dell' Occidente. Proprio martedì il Wall Street Journal ha scritto che alti funzionari americani hanno denunciato l' esistenza di «back doors» nei prodotti di Huawei, che consentono a Pechino di spiare chi li usa.

nokia bell labs

 

L' azienda cinese ha smentito, affermando che si tratta solo di «interfaccia di intercettazione legale», forniti dagli operatori per facilitare le indagini criminali. E ieri il procuratore federale di Brooklyn, a New York, ha indagato Huawei per «criminalità organizzata»: avrebbe rubato segreti commerciali agli Usa.

nokia 5g 1

 

In questo clima di scontro, il New York Foreign Press Center ha portato un gruppo di giornalisti a visitare il Future X Lab della Nokia, che è il cuore della ricerca fatta nel 5G dalla compagnia finlandese. Gli Usa non hanno una realtà in grado di competere con Huawei o Zte, e quindi si affidando proprio a Nokia e alla svedese Ericsson per costruire il proprio network, al punto che il segretario alla Giustizia Barr ha sollecitato gli investitori Usa a comprare queste due aziende.

 

marcus weldon 2huawei

I Nokia Bell Labs sono un centro storico della ricerca tecnologica, fondati dall' inventore del telefono Alexander Bell. Qui sono nate meraviglie che vanno dal transistor al primo satellite per la trasmissione delle immagini televisive, e sono stati vinti 9 premi Nobel. Nel corso degli anni la proprietà è passata a AT&T, Lucent, Alcatel, per finire ora ai finlandesi. Girare il laboratorio significa fare una passeggiata nel futuro che è già cominciato. Vedi il robot di una fabbrica che si ferma quando ti avvicini, perché riconosce la tua presenza, oppure un plotone di cinque camion a guida autonoma che ricevono pacchi dai droni, e li portano a destinazione senza l' intervento visibile di alcuna mano umana.

nokia 5g

 

Weldon e il Cto Michael Murphy spiegano che le questioni della sicurezza e della privacy vengono risolte attraverso la «Design for Security Governance», ossia i controlli interni, ma anche grazie all' interazione con la Cellular Telecommunicatons and Internet Association e il National Institute of Standards and Technology. La prima è l' associazione delle aziende del settore, che dicono a Nokia di cosa hanno bisogno per i loro clienti; la seconda invece è un' agenzia del dipartimento al Commercio, che consente al governo Usa di discutere le sue esigenze di sicurezza con i produttori.

 

marcus weldon 1

Nessuno di questi canali esiste ovviamente con Huawei e Zte, legate invece alle autorità di Pechino. Weldon non commenta le voci di acquisto da parte degli Usa, frenate dal vice presidente Pence e dal consigliere economico Kudlow, ma ammette che «qualunque risorsa aggiuntiva per la ricerca sarebbe utile, anche perché in Cina e in Europa lo Stato interviene in questi campi».

 

Un' ipotesi è che Washington indirizzi l' International Development Finance Corporation ad usare parte del suo fondo da 60 miliardi di dollari per aiutare proprio Nokia ed Ericsson. Anche perché la corsa è appena cominciata: «Noi - rivela Weldon - stiamo già lavorando al 6G. Sarà pronto nel 2030».

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."