giovani pensione under 35 pensioni

I GIOVANI POVERI DI OGGI SARANNO VECCHI POVERI DOMANI – PER AVERE UNA PENSIONE “DIGNITOSA” (POCO PIÙ DI MILLE EURO AL MESE) GLI UNDER 35 DOVRANNO LAVORARE ALMENO FINO A 74 ANNI: È IL RISULTATO PERVERSO DEL PASSAGGIO AL CONTRIBUTIVO, ASSOCIATO A STIPENDI SEMPRE PIÙ BASSI – LA POLITICA PENSA SOLO AI PENSIONATI (SUPER TUTELATI, MA VOTANTI) E NON CAPISCONO CHE SI TRATTA DI UNA BOMBA A OROLOGERIA PER IL FUTURO DEL PAESE: LA FRAGILITÀ ECONOMICA DEI GIOVANI HA CONSEGUENZE ANCHE SULLA SOCIETÀ. COSTRETTI TRA STAGE SOTTOPAGATI O LAVORI CHE LI IMPEGNANO 12 ORE AL GIORNO, DIFFICILMENTE PENSANO A METTERE SU FAMIGLIA…

1 - POVERI GIOVANI

Estratto dell’articolo di P.Bar. per “la Stampa”

 

GIOVANI LAVORO

Per ottenere una pensione un minimo decente i giovani di oggi dovranno lavorare ben oltre i 70 anni, senza peraltro mai avere la possibilità di uscite anticipate al contrario dei loro padri e dei loro nonni.

 

Questo è il risultato perverso, ma purtroppo in qualche modo anche previsto, del passaggio al sistema di calcolo delle pensioni interamente contributivo, associato a stipendi sempre più bassi (nel 2021 i lavoratori under 25 hanno ricevuto in media 8.824 euro, il 40% della retribuzione media complessiva) e carriere sempre più precarie e discontinue, con i contratti a termine e quelli atipici che negli ultimi anni sono arrivati a sfiorare il 40% del totale. A lanciare l'allarme è il Consiglio nazionale giovani che ieri ha presentato una ricerca realizzata assieme ad Eures sulla «Situazione contributiva e futuro pensionistico dei giovani».

 

QUANDO ANDRANNO IN PENSIONE I GIOVANI UNDER 35

In base alle proiezioni di Eures i giovani entrati nel mondo del lavoro nel 2020 all'età di 22 anni in Italia raggiungeranno l'età pensionabile a 71 anni, il dato più alto tra i principali paesi europei. […] Quanto al valore delle pensioni atteso nei prossimi decenni, solo per fare un esempio […], il caso limite è quello dei lavoratori dipendenti che oggi hanno meno di 35 anni e che per ottenere un assegno pensionistico di appena 1.099 euro (1.577 lordi mensili, ovvero 3,1 volte l'importo dell'assegno sociale), dovranno restare al lavoro fino al 2057, determinando così un ritiro quasi a 74 anni (73,6).

 

[…]  La combinazione di discontinuità lavorativa e retribuzioni basse per i lavoratori under 35 determinerà un ritiro dal lavoro solo per vecchiaia, con importi pensionistici prossimi a quello di un assegno sociale, «una situazione - rileva il Cng - che sarà socialmente insostenibile». […]

 

2 - PENSIONI, UNA RICERCA ALLARMA GLI UNDER 35: AL LAVORO FINO A 74 ANNI

Estratto dell’articolo di Giacomo Andreoli per “il Messaggero”

 

GIOVANI LAVORO

Per avere una pensione «dignitosa» centinaia di migliaia di giovani che oggi hanno meno di 35 anni dovranno lavorare in media fino a quando ne compieranno 74. E per dignitosa si intende poco più di mille euro al mese. È il dato più allarmante che emerge dalla ricerca «Situazione contributiva e futuro pensionistico dei giovani», realizzata dal Consiglio nazionale dei giovani assieme a Eures. Ma anche le altre cifre fanno riflettere, mostrando come nei prossimi anni si rischi l'esplosione di una bomba sociale.

 

[…] Gli under 35 potrebbero in teoria lasciare il lavoro dopo il 2050, cioè a 66,3 anni, ma l'assegno medio sarebbe di 1.044 euro lordi (circa 900 netti). Si tratta di appena il doppio dell'assegno sociale, dato a chi è praticamente incapiente.

 

GIOVANI LAVORO

Ma per andare davvero in pensione bisogna aver maturato un assegno che sia 2,8 volte superiore al minimo. Quindi bisognerebbe aspettare in media i 69,6 anni e l'importo dell'assegno raggiungerebbe, sempre in media, i 1.249 euro (951 euro mensili al netto dell'Irpef). Per avere un'entrata dignitosa, di 1.577 euro (1.099 al netto dell'Irpef), servirebbe quindi un'uscita posticipata a 73,6 anni, ovvero dopo oltre 52 anni di permanenza - in ampi tratti discontinua - nel mercato del lavoro.

 

Per i lavoratori con partita Iva (sempre con permanenza almeno fino al 2057 e un ritiro a 73,6 anni) l'importo dell'assegno pensionistico sarebbe in media di 1.650 euro lordi mensili (1.128 al netto dell'Irpef), valore che equivale a 3,3 volte l'assegno sociale. Per loro la prima finestra utile di pensionamento si aprirebbe attorno ai 69 anni e prevederebbe un assegno pensionistico di 1.055 euro, cui corrispondono 806 euro al netto dell'Irpef.

 

PENSIONE

[…] Gli interventi potrebbero arrivare a partire dalla prossima legge di Bilancio. L'idea è istituire forme di garanzia per la previdenza pubblica. Ma anche agire sul riscatto della laurea. Se ci saranno i soldi potrebbe essere abbassato il costo di quello agevolato per gli under 35. Ogni anno riscattato, oggi, costa 5.776 euro. Così non si dovrebbe arrivare esattamente a una pensione minima di garanzia per tutti (i sindacati chiedono che sia di almeno 600-650 euro per ciascuno e ciascuna), ma verrebbero garantiti aiuti per far aumentare l'assegno, non gravando troppo sulle casse dello Stato.

 

[…] Una prima mossa già discussa è uno sgravio al 100% di un anno dal versamento dei contributi per promuovere l'occupazione degli under 30 nella consulenza finanziaria. Ad essere coinvolta sarebbe in primis Enasarco, ente di previdenza integrativa a cui gli agenti di commercio sono obbligati a versare i contributi sulle provvigioni. Tutti questi interventi, però, potrebbero far salire solo leggermente le pensioni medie dei giovani.

 

GIOVANI LAVORO

3 - LA BOMBA SOCIALE DEI GIOVANI

Estratto dell’articolo di Chiara Saraceno per “la Stampa”

 

Che i giovani guadagnino in media meno delle persone con maggiore esperienza lavorativa di per sé fa parte di una norma accettata e accettabile. È il "quanto" in meno e le sue ragioni che sollevano problemi non solo di equità, ma di sostenibilità, tanto più che i salari medi italiani sono tra i più bassi in Europa.

 

Un salario pari al 40% del salario medio, come è il caso dei giovani sotto i 25 anni, indica una situazione di fragilità economica che impedisce ogni progettualità […]. Non si tratta solo di salari inaccettabilmente troppo bassi, rispetto ai quali l'esistenza di un salario minimo legale avrebbe un effetto di protezione, ma di condizioni lavorative in cui si mescolano stage, tirocini più o meno efficaci a fini professionalizzanti, tempo parziale involontario, precarietà contrattuale e conseguente discontinuità lavorativa, in modo ulteriormente accentuato se si è donne.

PENSIONE POSTE 2

 

[…] Il lavoro povero di oggi si tradurrà in pensione povera domani, con la beffa che, per ottenerla, bisognerà lavorare per più anni, ben dentro l'età anziana, rispetto a chi va in pensione oggi o ci è andato nei decenni scorsi. È noto da tempo il fenomeno per cui in media chi ha iniziato a lavorare presto, ha svolto lavori pesanti e con una remunerazione modesta in media non solo prende una pensione (a volte molto) più bassa di chi ha studiato a lungo, ha iniziato a lavorare più tardi e in occupazioni meno faticose e fisicamente usuranti.

offerte di lavoro ai giovani

 

Ne può anche godere per un tempo più ridotto, perché le sue speranze di vita sono più ridotte, non riuscendo sempre a fruire di tutta la ricchezza pensionistica maturata, che va a finanziare quelle dei più fortunati la cui vita sopravanza i contributi pensionistici accumulati. Oggi, con l'andata a regime del sistema contributivo, a questa disuguaglianza nelle chance di fruire della pensione per molti anni si aggiunge quella prodotta dal paradosso per cui saranno i lavoratori più poveri e con lavori fisicamente più faticosi, specie se hanno avuto una carriera lavorativa discontinua, a dover lavorare anche ben dentro l'età anziana per poter maturare il diritto a una pensione non miseranda.

 

[…]  La fragilità economica delle generazioni più giovani ha effetti non solo sulle loro condizioni di vita e su ciò che possono o non possono fare. Ha conseguenze anche sulla società nel suo complesso, innanzitutto peggiorando il già squilibrato bilancio demografico. Giovani che, pur lavorando, non guadagnano abbastanza per mantenersi, pagare un affitto con continuità, far progetti al di là del quotidiano, difficilmente decideranno di avere figli.

 

giovani in cerca di lavoro

La sovrapposizione di diseguaglianze generazionali e sociali rischia di diventare una bomba a orologeria, se non per tutta la coorte di età oggi sotto i trentacinque anni, certo per la parte più svantaggiata. I, e soprattutto le giovani a bassa istruzione, infatti, sono coloro maggiormente e più a lungo esposti alla precarietà lavorativa, ai contratti intermittenti e sotto-pagati, che non consentono di fare progetti a medio-lungo termine, non solo rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, ma anche dei coetanei "più fortunati", con una educazione migliore e con una dotazione di capitale sociale più ricca e articolata. Tra i lavoratori sotto i 25 anni, quelli in condizioni economiche più fragili sono la maggioranza. Invece di indugiare in una narrativa che vuole i giovani (poveri) come senza voglia di lavorare, sarebbe opportuno intervenire sulle condizioni i cui troppi di loro sono costretti a farlo.

giovani lavoro 1offerte ai giovanigiovani lavorogiovani e lavoro

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…