cipolletta bassanini

GRANDE È LA CONFUSIONE SOTTO L'ANTENNA - BASSANINI: ''NON SONO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA TIM''. PER IL POSTO DI CONTI FIOCCANO I NOMI PIÙ DISPARATI, INCLUSI QUELLI DI TONONI E BASSANINI, MA IL LORO LEGAME CON OPEN FIBER AL MOMENTO NON PERMETTEREBBE UN SIMILE PASSAGGIO - SI PARLA ANCHE DI CIPOLLETTA, IN BUONI RAPPORTI CON GUBITOSI. MA FINCHÉ NON SI RIUNIRÀ IL COMITATO NOMINE LA PROSSIMA SETTIMANA…

 

 

1 - TELECOM, DOPO L' ADDIO DI CONTI L' IPOTESI BASSANINI ALLA PRESIDENZA

Francesco Spini per “la Stampa

 

Come aveva preannunciato due settimane fa, oggi il presidente di Tim, Fulvio Conti, si presenterà di fronte al consiglio di amministrazione dell' ex monopolista del telefono rendendosi disponibile a rassegnare le dimissioni. Ma il consiglio - questa è allo stato l' ipotesi più probabile - gli potrebbe chiedere di restare ancora per un po', almeno fino a quando si sarà reso possibile procedere alla nomina di un presidente condiviso e stabile.

innocenzo cipolletta con la moglie anna boccaccio foto di bacco

 

Una soluzione temporanea, per permettere al possibile candidato di liberarsi dagli attuali impegni. Diversi i nomi al centro delle indiscrezioni per la successione. Tra questi c' è quello di Franco Bassanini, presidente di Open Fiber. L' ex ministro, però, si dice non interessato alla carica, e d' altro lato è impegnato nelle trattative con la stessa Tim sulla rete unica. Altro nome che circola da tempo, è quello di Massimo Tononi, presidente di Cdp: a governo appena insediato, però, sarebbe sgarbato aprire un fronte alla Cassa, sebbene la nomina sia di competenza delle fondazioni. Quindi, anche qui, occorrerebbe del tempo.

 

Ci sarebbe però almeno un altro nominativo sul tavolo, mentre perde quota l' ipotesi di una soluzione interna, come quella di Lucia Morselli, indicata nei giorni scorsi da talune indiscrezioni.

 

L' idea che Conti, invece, se ne possa uscire subito porta con sé due difficoltà. Seguendo lo statuto alla lettera, infatti, e in assenza di un vice presidente, i consiglieri dovrebbero affidarne il mandato pro tempore «al consigliere più anziano per età», si legge, ovvero all' ambasciatore Michele Valensise, persona giudicata idonea e apprezzata da tutto il consiglio, incluso l' ad Luigi Gubitosi, ma eletta nella fila di Vivendi.

linda lanzillotta col marito franco bassanini

 

Vero che i francesi hanno il 23,9% e sono il primo azionista. Ma è pur vero che una travagliata storia di scontri non si cancella con un tratto di penna, e pur ricercando una situazione di maggiore armonia tra gli azionisti, il fondo Elliott (registrato l' ultima volta col 9,55%) e Cdp (arrivata al 9,89% del capitale) giudicherebbero un segnale troppo forte dare, seppure solo formalmente, la casella della presidenza ai francesi.

 

Resterebbe una terza ipotesi, considerata solo in un primo momento, ovvero quella di dare l' interim presidenziale all' ad Gubitosi: la cosa, sul mercato, non sarebbe ben vista. E il titolo, che langue da tempo in zona 51 centesimi (+0,52% ieri in Borsa), non induce a fare passi falsi.

 

innocenzo cipolletta

Del resto il piano di cambiare il presidente è stato congegnato a luglio proprio per migliorare la percezione esterna e porre fine alla litigiosità tra soci che non agevolava certo i corsi di Borsa. Ora, con la selezione di un nome gradito a tutti, in consiglio sperano di ritrovare una fase di pace duratura.

 

Sempre per dare una scossa in Borsa ci sarebbe anche l' intenzione di dare un colpo di acceleratore al piano tanto caro ai fondi - e uno dei grandi cavalli di battaglia di Elliott - di procedere alla conversione delle azioni di risparmio in ordinarie. Il consiglio potrebbe cominciare a discutere del tema per arrivare a sottoporre i tema ai soci nell' assemblea di primavera. Sarà quello il banco di prova della convivenza con Vivendi e la base per procedere - ad accordo con Open Fiber fatto - ad eleggere un consiglio nuovo di zecca in cui i francesi potrebbero avere la presidenza, mentre la guida operativa sarebbe espressione della Cdp, fin qui regista dietro le quinte.

 

 

2 - PER LA PRESIDENZA TELECOM SPUNTA L' IPOTESI CIPOLLETTA

Sara Bennewitz per “la Repubblica

 

fulvio conti

Telecom Italia si prepara a cambiare presidente. Oggi si riunisce un consiglio straordinario che oltre a esaminare i risultati preliminari dei nove mesi, lo stato dell' arte su Open Fiber e la proposta di Santander per rilevare le attività del credito al consumo, servirà per discutere delle imminenti dimissioni del presidente Fulvio Conti. Visto che il presidente è un consigliere indipendente lo statuto di Telecom prevede che si riunisca il comitato nomine e remunerazione per valutare possibili candidature, sia all' interno del cda, sia all' esterno, dato che dimettendosi Conti verrà lasciata una sedia vuota in consiglio che dovrà essere riempita.

 

Pertanto la prossima settimana dovrebbe riunirsi un comitato nomine, che dovrebbe vagliare alcune candidature per il ruolo di amministratore con i requisiti di indipendenza. Tra i favoriti spunta il nome di Innocenzo Cipolletta, economista, presidente di Assonime, con un passato alla guida di Ubs, una lunga carriera nella struttura di Confindustria e da sempre in buoni rapporti con l' ad di Tim Luigi Gubitosi.

 

Nulla è stato ancora deciso, perché di sicuro c' è solo che Conti oggi annuncerà le sue dimissioni a far data dal prossimo consiglio (che deve ancora essere convocato) per assecondare le richieste sulla governance di Vivendi (primo azionista con il 23,9%). Il socio francese aveva accusato il presidente di Telecom di non aver tenuto una condotta imparziale lo scorso novembre, quando il cda aveva revocato le deleghe del precedente ad Amos Genish, per sostituirlo con Gubitosi.

 

luigi gubitosi foto di bacco

Conti avrebbe quindi deciso di comunicare le sue dimissioni da presidente anche per favorire il clima di maggiore dialogo che si è creato tra i soci. Lo scorso giugno gli esponenti del fondo Elliott (9,8% di Telecom) avevano incontrato per la prima volta Vivendi, per seppellire l' ascia di guerra e riportare un clima sereno in azienda. Cdp, che del gruppo è il secondo azionista con il 9,9% del capitale, ha invece preferito rimanere fuori dalle discussioni sulla governance in quanto si trova in una posizione di conflitto d' interesse su Open Fiber (controllata al 50% con Enel).

 

Finché Tim discute i termini di un possibile matrimonio con la società della rete di cui la Cassa è socia di controllo insieme a Enel, difficilmente profili di standing vicini alla stessa Cdp come il presidente Massimo Tononi o il presidente di Open Fiber Franco Bassanini, i cui nomi ricorrono spesso associati a Tim, potranno ricoprire un ruolo ai vertici o nel cda di Telecom.

 

Oggi dovrebbero esser ufficializzate anche le dimissioni di Daniele Gulinatti, responsabile dell' audit di Tim, che starebbe per assumere un nuovo incarico nella controllata Olivetti. Al suo posto dalle Ferrovie dello Stato dovrebbe arrivare Gianfranco Cariola, che in precedenza aveva ricoperto lo stesso ruolo nella Rai targata Gubitosi.

massimo tononi

 

 

3 - TIM: BASSANINI, NON SONO CANDIDATO ALLA PRESIDENZA

 (ANSA) - "Con riferimento a quanto riportato oggi su alcuni quotidiani" il presidente di Open Fiber Franco Bassanini "dichiara, come ripetutamente e puntualmente fatto anche in precedenti occasioni, che sono destituite di fondamento le notizie relative ad una sua candidatura alla Presidenza di Tim". E' quanto si legge in una nota secondo cui "la sua attività è pienamente dedicata alla Presidenza di Open Fiber e a sostenere il progetto strategico e di grande valenza sistemica che Open Fiber sta realizzando in Italia"

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)