proteste alla gkn di firenze

IM-PRENDITORI SENZA VERGOGNA! – TRE MESI PRIMA DELLA DECISIONE DI LICENZIARE I 422 DIPENDENTI DI CAMPI BISENZIO CON UNA MAIL, I VERTICI DELLA GKN HANNO VENDUTO AZIONI PER 22 MILIONI DI STERLINE. PIÙ DI QUANTO COSTA LORO IL PERSONALE CHE HANNO SPEDITO A CASA SENZA PENSARCI UN SECONDO – È LA FINANZIARIZZAZIONE DELL’ECONOMIA REALE: AI MANAGER DI COSA SI PRODUCE O DEI DIPENDENTI NON IMPORTA UN CAZZO. CONTANO SOLO I MARGINI E I PROFITTI…

Fabio Pavesi per www.ilfattoquotidiano.it

 

proteste alla gkn di firenze 4

È bastato un semplice clic per far partire via mail le lettere di licenziamento di tutti i 422 dipendenti della Gkn driveline di Campi Bisenzio, nei pressi di Firenze. Con lo stesso clic, pochi mesi prima della decisione di chiudere l’impianto toscano, i manager di Melrose, il fondo speculativo inglese che ha preso il controllo di Gkn nel 2018, andavano all’incasso. Un clic dal computer per dare ordine di vendita delle azioni di Melrose da parte del Ceo Simon Peckham e del vicepresidente Chistopher Miller.

Chistopher Miller GKN

 

Il primo Peckham ha venduto in aprile, secondo quanto riporta la banca dati S&P Global market Intelligence, 4 milioni di azioni Melrose per un incasso di circa 7 milioni di sterline; il secondo Miller è passato all’incasso vendendo tra marzo e aprile 8,7 milioni di titoli per un incasso di circa 15 milioni di sterline.

 

Simon Peckham GKN

Ironia della sorte se sommate le due cifre – 22 milioni di sterline equivalgono a più di 25 milioni di euro – i due manager di Melrose hanno portato a casa insieme più di quanto costano alla controllata Gkn i 422 dipendenti mandati a casa all’istante. Il costo del personale nel 2020 dell’azienda di Campi Bisenzio è stato di 19 milioni di euro. Meno del valore in azioni incassati dai due manager del fondo inglese.

 

Sta in questa discrasia profonda, tra le sorti di chi lavora e di chi governa, la cosiddetta finanziarizzazione dell’economia reale. A Melrose, che acquistò nel 2018 le attività di Gkn che opera nella componentistica per auto, importa poco o nulla cosa si produce e vende a Campi Bisenzio.

proteste alla gkn di firenze 6

 

Importano solo i dati finanziari, quanti margini e profitti si riescono a produrre. Se si compra nel 2018 un’azienda che fa componentistica auto in un mercato che soffre da tempo di eccesso di offerta e di concorrenza sui prezzi, non ci si può aspettare poi rendimenti da capogiro del capitale investito.

 

E invece per il fondo schiacciasassi l’impresa era semplice. Del resto il motto per Melrose è “buy, improve, sell”, cioè “compra, migliora e vendi” . Ai padroni del fondo non importa l’investimento duraturo nel tempo. Entrano nelle aziende, ristrutturano con l’obiettivo di vendere al più presto a un prezzo più alto di quanto hanno pagato.

 

proteste alla gkn di firenze 5

Ma per far ciò devi raggiungere target di margini e profitti tali da far salire il valore dell’azienda. Non sempre come nel caso di Gkn ci si riesce e allora si stacca la spina. Il prezzo lo pagano i lavoratori, mentre la fuga di chi ha congegnato l’operazione Gkn come altre, si traduce nella vendita delle corpose azioni assegnate come bonus e si incassano cifre milionarie.

 

proteste alla gkn di firenze 2

Che il polo di Gkn a Firenze non andasse bene è nei numeri, che però non sono così negativi da portare a una scelta così drammatica come la chiusura e i licenziamenti. Nel 2020, complice il Covid, il polo di Firenze ha fatturato 103 milioni contro i 140 milioni del 2019. Un calo forte dei ricavi, compensato in parte però dalla cassa integrazione che ha fatto scendere il costo del lavoro da 24 milioni a 19 milioni.

La perdita è stata di 4,5 milioni dopo i 3,5 milioni del 2019. Ma negli anni precedenti la fabbrica di Campi Bisenzio aveva prodotto utili per 10 milioni. Una battuta d’arresto, quindi, non una slavina.

 

proteste alla gkn di firenze 3

E sono gli stessi vertici aziendali a rassicurare. Nel bilancio dello scorso anno scrivono che nella seconda parte del 2020 le cose hanno ripreso a funzionare e che il primo trimestre del 2021 ha visto una crescita dei ricavi del 7% e del 14% sul budget di previsione. La Gkn di Campi Bisenzio stava, come sostengono i vertici aziendali nella relazione di bilancio, risalendo la china, dimostrando che la caduta non era irreversibile.

 

GKN FIRENZE

E voilà ecco arrivare lo stesso la scure dai padroni inglesi di Melrose. Il 2020 non è stato affatto disastroso per il fondo. Anzi. Melrose ha prodotto cassa per la bellezza di 628 milioni di sterline su 9 miliardi di ricavi. E i gestori del fondo, padroni dal 2018 di Gkn, si vantano di aver restituito ai loro azionisti tra performance delle azioni e dividendi dalla nascita del fondo nel 2003, la cifra imponente di 4,7 miliardi di sterline.

 

PROTESTE ALLA GKN DI FIRENZE

Una macchina da soldi, per i suoi azionisti, non certo per il destino delle imprese che comprano, ristrutturano e rivendono come nel caso di Gkn di Firenze, chiusa in un lampo per pochi milioni di perdite in due anni, che stavano per essere recuperate.

 

Ma mentre a Firenze si apre il dramma di oltre 400 famiglie senza più stipendio, i manager di Melrose hanno di che dirsi soddisfatti. Nonostante gli incassi milionari dalla vendita delle loro azioni, Simon Peckham, l’ad di Melrose e il vicepresidente Christopher Miller non sono rimasti a mani vuote. Peckham siede tuttora su un pacchetto di 13,4 milioni di azioni Melrose che valgono ai prezzi attuali 20 milioni di sterline e Miller vanta un pacchetto di titoli da 25 milioni di sterline. Se la chiusura di Campi Bisenzio alzerà i margini totali del gruppo allora il titolo in Borsa finirà per salire gonfiando ancora di più il valore del loro pacchetto di azioni.

proteste alla gkn di firenze 1

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...