donald trump mohammed bin salman petrolio

IMMUNITÀ DI GREGGIO – IL CROLLO DELLE QUOTAZIONI DEL PETROLIO RISCHIA DI ESSERE UN COLPO MORTALE PER LA RIELEZIONE DI DONALD TRUMP. I PRODUTTORI DI SHALE OIL SOTTO I 40 DOLLARI AL BARILE RISCHIANO LA BANCAROTTA. E HANNO DEBITI PER 120 MILIARDI DI DOLLARI CON LE BANCHE – I GIOCHI DI POTERE CON I CINESI, CHE IMPORTANO IL GREGGIO DALL’IRAN E QUELLI DI BIN SALMAN, CHE RISCHIA DI VEDER CROLLARE TUTTO IL PARCO GIOCHI DEL GOLFO…

 

 

Fabrizio Ravoni per “il Dubbio”

 

donald trump e mohammed bin salman al g20 di osaka

C' è solo da augurarsi che arrivi una Yalta senza aver sparato nemmeno un colpo di cannone. I militari sono preoccupati del quadro geo politico innescato dal Covid 19. Ma, come diceva Clemenceau, "le guerre sono questioni troppo serie per affidarle ai soldati". Con il risultato con il virus sta diventando una specie di miccia accesa sotto l'equilibrio mondiale. La conferma viene dall'atteggiamento dell'amministrazione americana nei confronti della Cina.

shale oil estrazione petrolio

 

A novembre ci saranno le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. E mai come ora Trump si sente assediato, sia sul piano interno sia su quello internazionale. Il crollo sottozero delle quotazioni di greggio rischia di essere un colpo mortale per la sua rielezione; per questo sta cercando di aiutare in ogni modo le imprese energetiche stelle e strisce.

 

putin Mohammed bin Salman

La produzione di shale oil è concentrata, oltre che in California, in Stati a forte tradizione repubblicana. Come l'Ohio, il Texas, il Montana, il Nord Dakota; oltre che in California, da sempre a trazione democratica.In questi Stati la crisi petrolifera produrrà - dicono gli esperti - centinaia di migliaia di disoccupati per il fallimento degli impianti.

shale oil estrazione petrolio

 

Con un barile a 20 dollari il barile, oggi considerato un miraggio ( quello negoziato negli USA con consegna a maggio resta in territorio negativo), è atteso un rischio di bancarotta da 70 miliardi quest'anno, è da 172 miliardi il prossimo. A questi fenomeni economici ( come la bancarotta) e sociali ( disoccupazione di massa) va poi aggiunto quello finanziario. Il sistema petrolifero americano è indebitato con il sistema bancario per 120 miliardi di dollari.

 

donald trump xi jinping

Insomma, una specie di tempesta perfetta contro la rielezione di Trump. Da qui, la violenza della Casa Bianca contro la Cina, individuata - a tutti gli effetti - come il "nemico". Che avrebbe sfruttato volontariamente od involontariamente la diffusione del virus ( ed i suoi effetti negativi sull'economia occidentale) per modificare ed ampliare le sue aree di influenza. Economica e Politica.

 

vladimir putin e mohammed bin salman 4vagoni pieni di petrolio parcheggiati nelle stazioni

A Washington non è passata inosservata la scelta che l'Italia sia stato l'unico Paese del G- 7 ad aver aderito alla Via della Seta. E nonostante gli sforzi lessicali di Conte e Di Maio che giurano sulla fedeltà Atlantica della coalizione di governo l'ambasciata di Via Veneto osserva con attenzione le mosse di Di Battista, reduce da un viaggio in Iran ed estimatore della linea cinese. Oggi Pechino, non aderendo all'embargo contro l'Iran, importa buona parte della domanda interna di petrolio proprio da Teheran, oltre il gas liquefatto dal Qatar. Quasi una sfida a Washington. Che in materia energetica è responsabile del crollo delle quotazioni, in quanto Trump non può obbligare un taglio dei livelli estrattivi alle compagnie di shale oil.

petrolio stoccato nelle grotte

mohammed bin salman trump visit da cbc

 

Ma se le lascia fallire la sua rielezione diventa a rischio. Per queste ragioni, sarebbe opportuna una Yalta economica e politica, prima che a qualcuno non venga in mente di spingere qualche bottone rosso. Tra l'altro, uno dei segreti peggio custoditi è la pandemia scoppiata nella flotta americana nel Pacifico, che rende praticamente inutilizzabili navi e portaerei. È dislocata a Yokosuka, in Giappone, a poche ore di volo dalle coste cinesi.

shale oil estrazione petrolio

 

Infine, l'Opec quest'anno compie 60 anni. E mai come oggi si trova a gestire una crisi che mostra tutti i limiti dell'Organizzazione. In tutta la sua storia è sempre stato ( a parole) antiamericano, ma filo occidentale nei fatti, ora con la sintonia della Russia con le strategie Opec, l'organizzazione rischia di diventare ostile alle politiche energetiche Usa non solo idealmente, ma anche in concreto.

 

mohammed bin salman al saud con donald trump

Con un problema. Da trent'anni a questa parte, cioè dall'invasione del Kuwait da parte dell'Iraq ( 2 agosto 1990), i Paesi del Golfo ospitano enormi contingenti militari americani e della Nato sul proprio territorio. In Kuwait, in Qatar, nella stessa Arabia Saudita ci sono uomini a stelle e strisce con pesanti tecnologie militari.

 

il tracollo del prezzo del petrolio illustrazione axios

Tant'è che solo alcuni analisti particolarmente sensibili hanno chiaro che una crisi dell'industria energetica americana rischia di avere ripercussioni geopolitiche in tutta l'area del Golfo. Fino al punto da immaginare, qualora fallissero i negoziati sotterranei per far aumentare il prezzo del petrolio, che l'unico modo per far salire le quotazioni del greggio è proprio un conflitto armato nell'area ( quel bottone rosso di prima).

ARABIA SAUDITA - IL PROGETTO VISION 2030

 

Un prezzo del petrolio in territorio negativo poi sta creando problemi anche alle ambizioni interne di Mohammed Bin Salman, il principe ereditario saudita. Si tratta del primo alleato americano dell'area. Ma il suo progetto "Vision 2030" che si basava su una stabilità del prezzo del petrolio per diversificare la crescita economica del Regno, rischia di infrangersi con un prezzo sotto zero. E di dare voce ai non pochi oppositori interni. Una destabilizzazione, od una potenziale destabilizzazione, dell'Arabia Saudita rischierebbe di avere effetti devastanti per l'intera area. Da notare che Usa, Russia, Cina, ed Europa partecipano stabilmente al G- 20. È proprio questa sede potrebbe diventare la Nuova Yalta.

petrolierepetroliere 1contangocontango petrolio contango greggio wtistoccaggio del petroliotreni pieni di petrolio parcheggiati nelle stazioni

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…