italia infrastrutture investimenti

INCREDIBILE MA VERO: IL PAESE PIÙ ATTRATTIVO PER GLI INVESTIMENTI DEI PRIVATI È L’ITALIA! - ASPETTATE A GIOIRE: IL MOTIVO È CHE NON ABBIAMO INFRASTRUTTURE E CHE NEL NOSTRO PAESE C’È UN DIVARIO MOLTO AMPIO TRA I PROGETTI IN CANTIERE E QUELLI DA REALIZZARE – STRADE, MOBILITÀ, INFRASTRUTTURE: PER COLMARE IL “BUCO” SERVONO 18 MILIARDI L’ANNO (373 DA QUI AL 2040). IL RECOVERY FUND? SENZA RIFORME, NIENTE SOLDI! – VIDEO

I FONDI INTERNAZIONALI PRONTI A INVESTIRE MILIARDI IN ITALIA

 

Milena Gabanelli e Giuditta Marvelli per il “Corriere della Sera - Dataroom”

 

milena gabanelli i fondi internazionali e l italia 7

Sembra incredibile, ma l' Italia è il Paese europeo nel quale molti grandi fondi di investimento internazionali intendono investire di più. In cosa? Nelle infrastrutture strategiche. A dirlo è lo studio realizzato subito dopo la fine del primo lockdown da uno dei maggiori network di consulenza e revisione (EY), fra gli investitori che mettono soldi in questo settore.

 

Ma perché proprio l' Italia è il Paese più attrattivo, e non la più affidabile Germania, Francia o Gran Bretagna? La risposta è nei numeri: da noi il divario fra i progetti in cantiere e quelli da realizzare è più ampio rispetto al resto d' Europa, a causa della mancanza cronica di investimenti nelle «ossature» dell' economia e della società.

milena gabanelli i fondi internazionali e l italia 4

 

Ogni anno investiamo in infrastrutture 125-130 miliardi (stima Ey), considerando sia i soldi pubblici che quelli privati. Bastano? No. Da qui al 2040 ci mancano almeno 373 miliardi di investimenti per soddisfare i reali bisogni del Paese, vale a dire oltre 18 miliardi l' anno di «buco» da colmare (stime del Global Infratsructural outlook del G20 su 56 Paesi).

 

milena gabanelli i fondi internazionali e l italia 3

Se guardiamo i Paesi vicino a noi, sono messi molto meglio. Per esempio in Germania il gap fra le opere già pianificate e finanziate, e quelle che realmente servono, è di soli 36,4 milioni di euro l' anno. Alla Francia mancano 500 milioni (10 miliardi in venti anni), la Spagna se la cava con meno di 3 miliardi l' anno, alla Gran Bretagna ne servono 7,4, alla Polonia 4,5. Per noi chiudere questa voragine da 373 miliardi vale fino a a 250 miliardi di Pil e circa 2,5 milioni di posti di lavoro, stimano McKinsey e Ispi, proprio perché investire di più nella struttura portante del Paese crea ricchezza e occupazione.

 

fondi azionari specializzati in infrastrutture

Dobbiamo fare di tutto di più. Secondo quanto stimato dal governo nella nota per le infrastrutture del 6 luglio 2020, solo gli investimenti in mobilità (da potenziare, manutenere, e rendere smart ed ecologica), valgono 190 miliardi. Una cifra quasi sovrapponibile all' intero Recovery Fund destinato all' Italia (209 miliardi tra prestiti e risorse a fondo perduto).

 

Il piano riguarda un centinaio di opere prioritarie, che richiedono almeno un decennio per diventare realtà. Solo per i treni ci sono dodici progetti sulle direttrici: dalla molto discussa Tav, alla Cagliari- Sassari-Olbia, passando per la Liguria-Alpi e la Verona-Brennero. Il costo è di 52, 8 miliardi. Per quel che riguarda le strade se ne contano venti: dall' Autostrada del Brennero all' Itinerario Tirrenico Centro Meridionale, e valgono tutti insieme 25 miliardi.

infrastrutture 2020 2040 soldi che mancano

 

Secondo il Rapporto sulle infrastrutture strategiche 2020 firmato dal servizio studi della Camera dei deputati e Anac, 100 miliardi di opere definite prioritarie al 31 ottobre 2019 sono in fase di progettazione. Il totale (intorno ai 200 miliardi) è finanziato al 71%, resto dei soldi è da trovare. Poi ci sono i porti, vogliamo controllarli noi o far entrare nella stanza dei bottoni Paesi stranieri?

 

Per diventare un Paese più veloce e moderno serve tanto altro, dagli investimenti nel sociale alla tecnologia digitale (nella classifica Ue siamo al 24esimo posto). Recuperare questo ritardo nel campo della Pubblica amministrazione farebbe guadagnare 25 miliardi al bilancio dello Stato, secondo lo studio del Politecnico di Milano. Siamo tra i Paesi d' Europa con il più alto numero di anziani e la più alta aspettativa di vita, ma i meno attrezzati nella loro assistenza.

 

milena gabanelli i fondi internazionali e l italia 6

Le Rsa, dove il Covid continua fare stragi, e dove solo i privati ci guadagnano, sono completamente da riorganizzare e con una maggiore presenza della gestione pubblica. Oggi ci sono poco più 200 mila posti letto, mentre ne servono almeno 600.000.

 

sondaggio tra investitori

Quanti sono i soldi sul tavolo? Secondo Ey l' Italia negli ultimi anni ha «mosso» tra investimenti pubblici e privati per le infrastrutture una cifra pari a poco più del 7% del Pil, mentre Germania e Spagna arrivano al 9 e la Francia supera l' 11. Nel 2020 le risorse in campo potrebbero arrivare fino all' 8,3% del Pil, con una crescita rispetto al 2019 sia della componente pubblica che di quella privata.

crollo ponte morandi

 

Oggi parliamo in tutto di 125-130 miliardi, di cui una novantina provenienti da investitori privati. Nel 2021, a queste risorse stimate, si aggiunge l' anticipo del 10% sul Recovery (25 miliardi), i cui fondi complessivi andranno messi a buon termine entro il 2026. Saranno spendibili, secondo quanto indicato dalla Ue, in infrastrutture digitali, sanità, nella transizione verso modelli di mobilità sostenibili ed energie rinnovabili.

 

FONDO MACQUARIE

Sulla qualità dei progetti e il loro stato di avanzamento questa volta vigilerà la Commissione europea. La condizione per ottenere i fondi è subordinata a quelle riforme sempre annunciate, ma che non abbiamo mai fatto. Le ultime raccomandazioni arrivate da Bruxelles (20 maggio 2020) indicano come imprescindibili ed urgenti la semplificazione della burocrazia, la riduzione dei tempi della giustizia sia penale che civile, un piano di lotta alla corruzione e di contrasto alla grande piaga: l' evasione fiscale (110 miliardi ogni anno).

 

quanto investono gli stati ogni anno

Seguono la riforma del mercato del lavoro, con la relativa riduzione della tassazione, l' introduzione di nuove misure di tutela soprattutto per i lavoratori atipici, l' istruzione e formazione professionale, con specifico riferimento alle competenze digitali. Il capitale privato, come abbiamo detto, è disposto a mettere più soldi sul tavolo delle infrastrutture italiane.

 

WEBUILD

Il 44% dei 56 interlocutori rappresentativi dei maggiori fondi globali nel settore delle infrastrutture (come Macquarie o BlackRock, Brookfile, ecc) sta facendo piani per investire di più in Italia nei prossimi 12 mesi, anche alla luce dei nuovi impegni presi dal governo per sveltire le procedure di appalto dopo la ricostruzione in tempi reconrd del ponte Morandi.

 

il nuovo ponte di genova

Ma anche l' operazione WeBuild ( l' investimento di Cdp in Salini Impregilo con la successiva acquisizione di Astaldi) per dar vita a un campione nazionale pubblico/privato delle grandi opere in grado di competere sui mercati globali, e la fusione tra Sia (controllata da Cdp) e Nexi che ora acquisirà la danese Nets, con l' intento di creare un competitor europeo nel campo dei pagamenti digitali, vengono considerate con interesse dai grandi investitori.

 

La maggior parte (63%) degli intervistati mette già soldi in settori tradizionali come l' energia e i trasporti. Mentre in una classifica di attrattività, i nuovi business come le società che si occupano del ciclo integrato dell' acqua o le torri di trasmissione, riscuotono meno fiducia.

 

milena gabanelli i fondi internazionali e l italia 1

Per il 79% dei grandi investitori c' è solo un ostacolo agli investimenti infrastrutturali in Italia: la nostra instabilità politica e regolatoria. In sostanza se non vogliamo perdere l' occasione del Recovery e anche l' interesse del capitale privato dobbiamo dimostrare di saper fare le stesse riforme che l' Europa ci chiede da anni. Metterle a terra, almeno alcune, ci renderebbe meno «politicamente instabili» agli occhi di chi è pronto a mettere soldi nel nostro Paese. Il governo ha tempo fino a gennaio 2021 per presentare un piano organico. Siamo a fine novembre, ma sul tavolo non c' è ancora nulla.

milena gabanelli i fondi internazionali e l italiagap infrastrutturale italiariforme chieste dalla commissione ue per il recovery fundMacquariemilena gabanelli i fondi internazionali e l italia 5

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)