debiti credito al csonsumo banche prestiti finanziamenti

ITALIANI SEMPRE PIÙ INDEBITATI E CON GLI STROZZINI ALLA PORTA – NONOSTANTE I TASSI SUL CREDITO AL CONSUMO SIANO TRA I PIÙ ALTI DELL’UE (IL 10,5% CONTRO UNA MEDIA DELL’8,6%), I CITTADINI SONO COSI' ALLA CANNA DEL GAS DA DOVER RICORRERE AI PRESTITI DI BANCHE O FINANZIARIE: UN SETTORE DA 162 MILIARDI L’ANNO (MA AD ALTA MOROSITÀ) – CHI NON ARRIVA A FINE MESE PUNTA SULL'ANTICIPO DEL QUINTO DELLO STIPENDIO – OLTRE 2 MILIONI DI PERSONE, CHE NON RIESCONO AD ACCEDERE AL CIRCUITO UFFICIALE DEL CREDITO, SI RIVOLGONO AGLI USURAI...

1 - PRESTITI, TASSI ALLE STELLE E PER FAR FRONTE ALLE RATE SI CEDE LO STIPENDIO

Estratto dell’articolo di Andrea Greco per “la Repubblica”

 

ITALIANI INDEBITATI

L’Italia ha i tassi sul credito al consumo più salati d’Europa: oltre il 10,5% l’anno medio. Tuttavia i volumi continuano a crescere, specie tra i giovani: un’altra delle tante spie di malessere per i tantissimi che non rinunciano a pagare a rate beni e servizi, nemmeno se i loro costi finanziari esorbitano.

 

La fotografia vede la generazione Z (18-28 anni) in prima fila, e pone rischi di tenuta del tessuto sociale, oltre che bancario, dato che il credito al consumo, che ormai vale 162 miliardi in Italia – circa un quinto dei prestiti bancari totali alle famiglie – è tra gli ambiti a più alta morosità. I dati vengono dall’ufficio studi di First Cisl e si basano sulle serie dell’Eurosistema.

 

CREDITO AL CONSUMO - LA REPUBBLICA

L’Italia, nella rilevazione di fine maggio, si conferma tra i Paesi dove consumare a rate costa di più, con tasso annuale effettivo globale (Taeg) al 10,66%, dal 10,59% di aprile. La media euro è l’8,69%, un quinto in meno. Vi si allinea la Germania, mentre in Francia consumare a rate costa il 6,82%. Solo Estonia, Grecia, Lettonia e Lituania battono l’Italia sui prestiti “finalizzati” al consumo […]

 

L’onerosità italiana è, storicamente, legata ai costi aggiuntivi oltre al tasso ufficiale e alla forte concentrazione dell’offerta in mani bancarie, a fronte di una scarsa consapevolezza dei clienti. Ciò malgrado, la quota di prestiti al consumo sul totale erogato alle famiglie è in ascesa: dal 18,1% di inizio anno si era al 18,5% a maggio. Nell’area euro il rapporto è fermo all’11% nel 2024, anche le rivali Francia e Germania sono stabili, con un 12,6% e 9,8% di crediti al consumo sul totale erogato.

ITALIANI INDEBITATI

 

Anche questo è un indizio negativo: mentre da due anni i tassi Bce salgono e il credito bancario in Italia si contrae, la fascia di chi è disposto a pagare un 10% di interessi – quasi il doppio dei fidi normali - per sostenere piccole spese e consumi voluttuari aumenta.

 

Dal marzo 2023 il credito al consumo in Italia è salito da 154 miliardi a 162,4 miliardi, per tre quarti bancario, il resto erogato dalle “finanziarie iscritte all’albo unico”. Anche una scansione territoriale conferma il sospetto di un maggiore ricorso al credito al consumo nelle aree più povere. Sicilia (14,32 miliardi), Campania (13,65 miliardi), Puglia (10 miliardi) e Calabria (5,3 miliardi) valgono un quarto del credito al consumo nazionale: e il tasso di deterioramento dei prestiti in queste aree è fino a un 50% superiore alla media italiana.

 

CREDITO AL CONSUMO

«L’indebitamento delle famiglie italiane è più basso della media europea, ma desta preoccupazione il trend di rialzo del credito al consumo, specie per il livello dei Taeg, più alti di quasi il 2% della media europea - dite Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl - . È opportuno anche uno sguardo attento e responsabile ai prestiti legati alla cessione del quinto, specie quando correlati al consumo, che possono rappresentare la spia di grandi difficoltà nel soddisfacimento dei bisogni primari».

 

L’anticipo del quinto dello stipendio, altro prodotto prediletto da chi arriva a fatica a fine mese, ha visto i volumi italiani quasi raddoppiati dai 10,2 miliardi del 2011 ai 18,2 miliardi del marzo 2024. E una recente ricerca di Segugio.it ed Experian segnalava la GenZ come la più dinamica, sia nel contrarre credito al consumo (+27,55% nel 2023 sul 2022, e ormai un decimo del totale richiedenti), sia nella cessione del quinto (+33% in un anno).

Maggiori volumi, ma anche maggiori costi e rischi di default, per loro.

 

2 - OLTRE 2 MILIONI NON CE LA FANNO SI RIVOLGONO AL RACKET DEI DEBITI

Estratto dell’articolo di Rosaria Amato per “la Repubblica”

 

PRESTITO

Oltre due milioni di famiglie escluse dal circuito ufficiale del credito. Un sistema bancario “parallelo” dove girano più di 80 miliardi di euro. Difficile misurare il ricorso di famiglie e imprese al credito illegale: quello che è certo è che quello che emerge è poco, pochissimo.

 

Dall’ultima Relazione annuale del Commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura risulta che nel 2023 sono state esaminate solo 1.167 posizioni, e buona parte delle domande non sono state accolte. «Mentre negli altri Paesi Europei sono state predisposte misure per chiudere le situazioni di sovraindebitamento - afferma Giovanni Pastore, fondatore dell’associazione “Favor Debitoris” in Italia i debiti sono stati venduti ai fondi speculativi. E quindi per oltre due milioni di famiglie non rimane che il circuito finanziario parallelo, con tassi di usura tra il 25 e il 30%».

 

usurai 18

Secondo una rilevazione del Codacons l’80% circa delle famiglie escluse dal credito risiede nel Mezzogiorno, che continua ad essere terreno fertile per la criminalità economica. Tra le ragioni delle nuove richieste, secondo l’organizzazione consumeristica, «le difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo dopo l’impennata dei tassi dell’ultimo biennio, difficoltà nel pagamento delle bollette energetiche, ma anche la dipendenza da gioco d’azzardo».

 

ITALIANI INDEBITATI

Quando si parla di criminalità organizzata non per forza ci si riferisce alla mafia. «Ci sono strozzini di ogni tipo - spiega Francesco Calderoni, professore di criminologia dell’Università Cattolica di Milano e ricercatore del Centro Transcrime - oltre alle organizzazioni esistono anche i “free lance”, che hanno ampia disponibilità di liquidità e ricorrono ad altri free lance per recuperare il credito facendo ricorso alle minacce». […]

usurai

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO