andrea sironi philippe donnet generali

“ABBIAMO MANTENUTO LE PROMESSE” - DONNET GONGOLA E PRESENTA I CONTI RECORD DI GENERALI: NEL 2021 L’UTILE NETTO È DI 2,84 MILIARDI (+63,3%), IL MIGLIORE DEGLI ULTIMI 14 ANNI - PRESENTATA IN ANTICIPO LA “LISTA DEI 13” CHE SFIDERÀ QUELLA “LUNGA” DI CALTAGIRONE: IL 77% È “INDIPENDENTE”. OLTRE ALL’AD, CONFERMATI REBECCHINI, PELLICIOLI, MORIANI, MEI-POCHTLER. ANDREA SIRONI CANDIDATO ALLA PRESIDENZA - TUTTI GLI ALTRI NOMI

PHILIPPE DONNET

1 - GENERALI: UTILE NETTO DI 2,84 MILIARDI (+63%) NEL 2021

(ANSA) - Generali nel 2021 segna un utile netto di 2,84 miliardi (+63,3%), il migliore degli ultimi 14 anni, e un utile netto normalizzato (escluso l'impatto nel complesso positivo dell'acquisizione di Cattolica) di 2,79 miliardi.

 

Il risultato operativo è il migliore di sempre a 5,9 miliardi (+12,4%), grazie al positivo sviluppo di tutti i segmenti di business. I premi lordi toccano i 75,8 miliardi (+6,4%), in aumento sia nel Vita (+6%) sia nel Danni (+7%). Ai soci verrà proposto un dividendo di 1,07 euro per azione in linea con le attese del mercato per un anno in cui si è chiuso con successo il piano Generali 2021.

francesco gaetano caltagirone philippe donnet

 

La raccolta netta Vita - si legge in una nota di Generali, diffusa all'indomani del cda che ha approvato i conti - cresce del 4,4% a 12,7 miliardi, interamente concentrata nelle linee unit-linked e puro rischio e malattia. Le riserve tecniche Vita aumentano a 424 miliardi (+10,3%).

 

generali

Viene definito eccellente il New business margin a 4,52% (+0,57 punti percentuali), mentre nel danni il Combined ratio a 90,8% (+1,7 punti percentuali) si conferma il migliore e il meno volatile tra i concorrenti. Gli Asset Under Management complessivi del Gruppo sono pari a 710 miliardi (+8,4%). Il patrimonio netto del Generali si attesta a 29,3 miliardi (-2,4%).

 

PHILIPPE DONNET GENERALI

La variazione è principalmente dovuta al risultato del periodo di pertinenza del Gruppo, più che compensato dalla distribuzione del dividendo e dagli altri utili o perdite rilevati a patrimonio netto (variazione delle riserve per utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita). Il Roe (Return on equity) si attesta al 12,1% (+4,4 punti percentuali).

 

Il gruppo assicurativo ha confermato la buona posizione di capitale con il Solvency Ratio a 227%. L'incremento rispetto alla posizione del 2020 (224%) è ascrivibile al contributo positivo della generazione normalizzata di capitale e al favorevole andamento dei mercati finanziari, che ha più che compensato gli impatti negativi derivanti dai cambi regolamentari, dalle operazioni di M&A e dall'accantonamento del dividendo del periodo.

PHILIPPE DONNET ALBERTO NAGEL

 

I flussi di cassa netti per la Holding si attestano a 2,6 miliardi. Il calo rispetto all'anno precedente è dovuto interamente alle azioni di capital management del 2020, nonché a componenti fiscali one-off dell'anno precedente.

 

2 - GENERALI: DONNET, LISTA DI ALTO PROFILO, NO COMMENT SU ALTRO

 (ANSA) - "Abbiamo presentato ieri la nostra lista con candidati di ottimo profilo e grande esperienza internazionale. Abbiamo il piano presentato il 15 dicembre scorso e apprezzato dal mercato e questa la situazione".

generali 2

 

Lo ha affermato il ceo di Generali Philippe Donnet, interpellato sulla fiducia nel successo della lista del board uscente di fronte all'attesa lista di Caltagirone durante la presentazione dei conti ai giornalisti. "Oggi si parla dei nostri risultati, non sono qui per commentare ipotesi", ha replicato a una domanda su un eventuale imbarazzo nel caso di una candidatura interna al gruppo Generali per la carica di ceo nella lista di Caltagirone.

 

3 - GENERALI: DONNET, MANTENIAMO PROMESSE FATTE AL MERCATO

 (ANSA) - "Con gli eccellenti risultati che presentiamo oggi concludiamo con successo il piano 'Generali 2021', dimostrando ancora una volta la nostra capacità di mantenere le promesse fatte al mercato".

 

Lo afferma il group ceo di Generali, Philippe Donnet, nella nota sui conti nella quale conclude che "è impossibile non menzionare la crisi in Ucraina. Come già avvenuto per la pandemia da Covid-19, Generali e i suoi dipendenti si sono attivati immediatamente con iniziative concrete per aiutare i rifugiati.

gabriele galateri di genola philippe donnet

 

Il Gruppo ha una presenza storica nell'Europa Centrale e dell'Est e continuerà a supportare le comunità colpite dalla guerra". Riguardo ai risultati "Nel corso degli ultimi due cicli strategici abbiamo consolidato la leadership in Europa e siamo diventati Partner di Vita per 67 milioni di clienti in tutto il mondo, grazie alle straordinarie competenze dei nostri dipendenti e agenti.

 

francesco gaetano caltagirone foto mezzelani gmt45

Generali è oggi ai vertici del settore per solidità patrimoniale, redditività e crescita, ha rafforzato la propria presenza nei mercati assicurativi a elevato potenziale e ha sviluppato il segmento asset management. Siamo ora impegnati nell'efficace implementazione della strategia 'Lifetime Partner 24: Driving Growth', focalizzata sulla crescita sostenibile, sull'ulteriore miglioramento della qualità degli utili e sulla creazione di valore per tutti gli stakeholder.

 

philippe donnet

L'approccio rigoroso e disciplinato all'impiego di capitale, la sostenibilità pienamente integrata nel business e l'aumento degli investimenti nella trasformazione digitale e tecnologica saranno i fattori chiave del successo del nuovo piano".

generali

 

4 - GENERALI VARA LA LISTA DEI 13: IN CDA PIÙ DONNE E INDIPENDENTI

Laura Galvagni per “il Sole 24 Ore”

 

Tredici candidati per un consiglio che, dopo varie riflessioni, manterrà il medesimo numero di membri. Il cda delle Generali, convocato nel pomeriggio di ieri per mettere il sigillo ai conti del 2021 che verranno diffusi oggi in mattinata, ha reso pubblica la propria lista di nomi per il rinnovo del board che dovrà essere votato all'assemblea del 29 aprile. Lo ha fatto in leggero anticipo, un paio di settimane, rispetto a quelli che erano i termini di legge.

CLEMENTE REBECCHINI

 

Ma d'altra parte, la situazione conflittuale con una parte dei soci, Francesco Gaetano Caltagirone svelerà nelle prossime ore il proprio elenco di proposte alternative, imponeva ritmi più serrati e soprattutto un livello il più alto possibile di trasparenza.

 

Così dopo mesi di lavoro, il cda ha iniziato a mettersi all'opera sul dossier lo scorso settembre, e ieri è stato alzato il velo: 13 candidati, di cui un 54% donne, un 77% che, stando all'attuale normativa, appena rafforzata però dal Leone di Trieste, vanta i gradi di indipendente (la media in Italia è del 66% e del 70% in UK) e un'età media in discesa a 56,5 anni contro un dato che a livello nazionale si attesta a 58,2 anni.

 

Lorenzo Pellicioli

Nella scelta dei nomi sono state inoltre tenute in considerazione soprattutto le competenze in ambito tecnologico, di governance e di risk management. In virtù di tutto ciò, come già più volte sottolineato, si è scelto di mantenere una certa continuità con il passato, e per questo oltre al ceo Philippe Donnet, sono stati confermati Clemente Rebecchini (rappresentante di Mediobanca), Lorenzo Pelliccioli (al timone del Gruppo De Agostini, futuro ex socio del Leone), Diva Moriani (consigliere dal 2016) e Antonella Mei-Pochtler (nel cda dal 2019).

 

ANDREA SIRONI

Un paio di settimane fa sono poi stati cooptati Andrea Sironi, al vertice di Borsa Italiana e candidato alla presidenza, Luisa Torchia e Alessia Falsarone. Ieri, dunque, sono emerse le ultime cinque proposte ossia Clara Furse, prima donna presidente del London Stock Exchange, Umberto Malesci, startupper 41 enne formatosi al MIT, Marco Giorgino, professore al Politecnico di Milano e nel cda di Mps come rappresentante del Leone, Sabine Azancot, Mba ad Harvard e forti competenze nel digitale e in ambito tecnologico così come Monica De Virgiliis, un passato anche in Octo Telematics, Infineon Technologies e STMicroelectronics.

 

DIVA MORIANI

«La lista è stata definita in modo da assicurare equilibrio tra la continuità rappresentata dagli attuali consiglieri e le competenze e le esperienze dei nuovi. Inoltre, la maggioranza dei candidati vanta esperienze in ambito ESG e strategia di modello di business», ha sottolineato la società.

 

Il presidente Gabriele Galateri di Genola dal canto suo ha aggiunto: «Esprime competenze e professionalità eccellenti a livello internazionale e conferma la validità di un processo di selezione trasparente, capace anche di rispondere a tutte quelle esigenze rigorose che gli investitori hanno indicato durante le attività di dialogo con loro».

UMBERTO MALESCI

 

È sulla scorta di questi paradigmi dunque che sono stati selezionati nomi con cui il cda si presenterà all'assise di fine aprile per strappare un consenso maggiore rispetto a Caltagirone. La partita potrebbe però giocarsi sul filo, molto dipenderà da come si schiererà il mercato. Ma in questo senso un passaggio fondamentale potrebbe essere rappresentato anche da Assogestioni e dai candidati che quest' ultima selezionerà per raccogliere il voto dei fondi.

 

Quanto ai dati 2021, gli analisti puntano su conti in crescita che - stando alla media del consensus - dovrebbero portare le principali voci del bilancio del Leone anche sopra l'esercizio 2019, cioè pre-pandemia. Risultato operativo e utile, secondo le parti più alte della forchetta, potrebbero raggiungere rispettivamente quota 6 e 3 miliardi.

 

philippe donnet gabriele galateri di genola

La raccolta lorda, secondo la media del consensus dovrebbe attestarsi a 73,6 miliardi contro i 70,7 miliardi del 2020 mentre il risultato operativo potrebbe arrivare a 5,69 miliardi (a 5,989 miliardi per i broker più ottimisti) contro i 5,21 miliardi del 2020 e i 5,19 del 2019. Per quanto riguarda l'utile netto ci si aspetta profitti per 2,81 miliardi (con un massimo di 3,18 miliardi e un minimo di 2,64 miliardi) mentre nel 2020, causa svalutazioni, era stato di 1,74 miliardi e nel 2019 di 2,67 miliardi.

 

Infine sulla Solvency gli analisti stimano un 228% contro il 224% di fine 2020 e un Combined Ratio al 91% (89,1% nel 2020 e 92,6% nel 2019) mentre la cedola dovrebbe essere di 1,07 euro, che parametrata sul prezzo di chiusura di ieri del Leone in Borsa (17,64 euro), offre un dividend yield del 6%.

sede generali milano

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…