mario draghi paolo becchi

“DRAGHI POTEVA SPIEGARCI PERCHÉ I GIOVANI DOVREBBERO RIPAGARE IL DEBITO” – BECCHI E ZIBORDI AL VETRIOLO CONTRO L'EX BCE: “IN TUTTA LA SUA LUNGA CARRIERA SI È SEMPRE GUARDATO BENE DAL PARLARE DEL TOTALE DI 4 MILA MILIARDI DI INTERESSI CHE DAGLI ANNI ‘80 LO STATO ITALIANO HA PAGATO SUI TITOLI DI STATO CHE VENDEVA SUL MERCATO, PERCHÉ APPUNTO BANKITALIA NON LI COMPRAVA PIÙ. IL DEBITO PUBBLICO ATTUALE DI 2,400 MILIARDI È DOVUTO INFATTI SOLO A…” – VIDEO

 

 

mario draghi al meeting di rimini 5

 

Testo di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

 

Mario Draghi ha tenuto un  discorso importante a Rimini che ha avuto l’effetto di dividere  il mondo politico e mediatico tra chi lo vuole Presidente del Consiglio e chi lo vuole Presidente della Repubblica, con l’eccezione di Conte che lo vorrebbe Presidente di qualunque cosa purché fuori dai coglioni.

 

PAOLO BECCHI

Tutti hanno citato con ammirazione la frase centrale del discorso di Draghi:  “C'è un debito buono, se usato per investimenti in infrastrutture e ricerca. Diventa cattivo se finisce in sussidi improduttivi “ e  ha aggiunto “privare giovani del futuro è grave diseguaglianza. Investimenti massicci su giovani e istruzione”.

 

Noi non sappiamo neppure se riapriranno a settembre le scuole, mentre le matricole troveranno le università chiuse, nel silenzio generale. Importante è che non lo si dica in giro, in modo che i genitori paghino le tasse universitarie per un servizio che non avranno. E neppure Draghi ha speso una parola al riguardo. Ha detto che i giovani dovranno pagare i debiti  fatti  dai loro genitori.

 

l'andamento del pil reale

Ma cosa ha fatto Draghi nella vita?  Ha gestito dal 1991 il Ministero del Tesoro e dal 2005 le due istituzioni che regolano moneta e banche in Italia ed Europa. Durante tutto il periodo  della sua carriera l’economia italiana è stata soffocata ed è stata  l’unica nel mondo industriale a peggiorare, come è successo solo  in tempo di guerra

 

Certamente la responsabilità di questo disastro non è di Draghi che ha sempre appoggiato  e anche gestito in prima persona le politiche buone e utili della Banca Centrale vanificate solo dall’incoscienza dei politici.

 

paolo becchi matteo salvini

Ad esempio Bankitalia fino a inizio anni ‘80 ha finanziato i deficit evitando di far pagare tassi di interesse molto sopra l’inflazione e contenendo la crescita del debito pubblico dovuta a interessi che si cumulano su interessi. Poi ha smesso e il risultato è stato che quando l’inflazione ad esempio era il 5% lo Stato pagava su Bot e Btp il 10% e in questo modo ovviamente il debito si gonfiava solo per il pagamento degli interessi.

 

lo stato sottrae moneta all'economia

In tutta la sua lunga carriera al Tesoro e poi a Bankitalia e BCE Draghi si è sempre però guardato bene dal parlare del totale di 4 mila miliardi di interessi che dagli anni ‘80 lo Stato italiano ha pagato sui titoli di stato che vendeva sul mercato, perché appunto Bankitalia non li comprava più. Il debito pubblico attuale di 2,400 miliardi è dovuto infatti solo all’accumulo degli interessi sempre molto sopra l’inflazione che si pagavano sui BTP, non ai deficit intesi come spese maggiori di entrate.

 

Quando è arrivato l’Euro  la situazione  è peggirata perché investitori e banche estere hanno comprato la maggior parte  dei BTP (mentre gli italiani venivano spinti sugli immobili) e in questo modo il flusso di interessi andava all’estero, ad esempio a banche di trading e speculazione come Goldman Sachs per cui Draghi ha lavorato dal 2001 al 2005.

giovanni zibordi

 

Questa emorragia creata dagli interessi su interessi (usura “macroeconomica” diciamo) non ha mai trovato posto in trent’anni di esternazioni di Draghi mentre era al Tesoro o alla Banca Centrale. Che ne fosse consapevole (come chiunque nel mondo finanziario) è evidente dal fatto del 2013, quando l’euro stava per saltare, la BCE con Draghi al suo comando ha ripreso questa vecchia politica tanto disprezzata che la povera Bankitalia aveva sempre utilizzato fino agli anni ‘80 di comprare  debito pubblico stampando moneta.

mario draghi carlo azeglio ciampi

 

Come tutti sanno in questo modo i tassi di interesse invece di salire perché il debito aumentava sono scesi a zero o sottozero. La cosa non è sfuggita alle pubblicazioni estere di economia, che parlano del fatto che il debito pubblico che esplode ora in tutti i paesi non ha importanza perchè le Banche Centrali creano denaro a volontà per finanziarlo (“free money” come dice l’Economist).

 

Purtroppo Draghi non ha ancora trovato modo anche a settanta  anni di spiegarci come mai la politica che lo Stato italiano ha utilizzato dall’Unità d’Italia agli anni ‘80 di finanziarsi da solo, con denaro creato da Bankitalia, sia stata abbandonata  negli ultimi  trentanni portandoci a strangolare di tasse gli italiani.

 

Sì perché  quando il problema del debito pubblico è sorto in altri paesi, a partire dal Giappone negli anni ‘90 e poi con la crisi di Lehman e ancora di più adesso con il Covid-19, tutti gli Stati hanno fatto quello che si faceva una volta, monetizzare il debito. A nessun altro paese al mondo è venuto in mente di ripagare il debito pubblico a forza di tasse come abbiamo fatto noi in modo masochistico  dal 1994 in poi (“avanzi primari” cioè tasse maggiori di spesa)

copertina the economist free money

 

Quando il debito pubblico arriva intorno al 100% del PIL, tutti i paesi del mondo non adottano l’austerità che strozza l’economia di tasse, ma monetizzano parte del debito (se è nella propria valuta ovviamente). Se fossimo in TV a dirlo i vari Cottarelli strillerebbero  che la moneta si svaluta e l’inflazione ci rovina.

 

Peccato che nel mondo ormai le Banche Centrali abbiano monetizzato di fatto oltre 15 mila miliardi di debito e l’inflazione sia scesa a zero e non salita. Peccato che i due paesi che hanno spinto di più siano il Giappone e gli USA e le loro valute siano state le più forti nell’ultimo decennio.  E per chi non lo sapesse lo fanno tutti nel mondo, dalla Svezia alle Filippine, dove la Banca Centrale crea miliardi di pesos (filippini) e compra  i titoli di stato che finanziano il deficit. Diciamo che se lo fanno senza problemi le Filippine forse anche l’Italia, che lo ha fatto dal 1860 al 1980, potrebbe farlo da sola anche lei, BCE o non BCE.

debito pubblico in percentuale del pil

 

Draghi a Rimini ha invece detto una “boiata pazzesca” e cioè che i giovani dovranno ripagare il debito pubblico, anche se in realtà è ora nelle mani di Bankitalia che quest’anno (su mandato della BCE) compra tutto il debito extra emesso. Con che soldi? Un giornalista svedese in questo famoso clip https://www.youtube.com/watch?v=A7lUw0VDuJQ lo chiese a Draghi in conferenza stampa e  Draghi dovette ammettere che la Banca Centrale si crea da sola i soldi a volontà senza limiti.

 

Se Bankitalia o la BCE creano con il computer i miliardi con cui comprano i BTP e non li prendono a prestito, Draghi dovrebbe  spiegare perché mai i giovani dovrebbero ridare indietro a Bankitalia o BCE i 700 miliardi di BTP comprati finora.

mario draghi al meeting di rimini 4

 

Sentirlo parlare di  investire nel futuro dei giovani e nell’istruzione è beautiful, ma Draghi che è stato  al vertice del Tesoro e della Banca centrale responsabile del finanziamento del debito pubblico dovrebbe spiegare perché non monetizzarlo come fanno tutti, invece di dire che i giovani dovranno ridare i soldi alla BCE e Bankitalia.

 

Stiamo attenti al fatto che i “giovani” prima o poi capiscano che sono quelli che usciranno con le ossa rotta da questa emergenza e reagiscono di brutto. Il 29 agosto a Berlino forse dilagherà la protesta giovanile. E sarà solo l’inizio.   

 

 

 

mario draghi al meeting di rimini 2

 

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”