robert wilson paul milgrom

“SVEGLIA, ABBIAMO VINTO IL NOBEL!” – VIDEO: ROBERT WILSON VA A SVEGLIARE NEL CUORE DELLA NOTTE PAUL MILGROM, CHE STAVA DORMENDO E NON RISPONDEVA ALLE CHIAMATE DA STOCCOLMA CHE LO AVVISAVANO DI AVER VINTO IL PREMIO PER L’ECONOMIA – TEORICI DELLE ASTE, HANNO RIVOLUZIONATO IL SISTEMA DELLE GARE (VEDI IL 5G CHE HA FATTO INCASSARE 6,5 MILIARDI ALL’ITALIA)

 

 

 

 

1 – Il momento in cui svegliano l’economista per dirgli che ha vinto il Nobel

Da www.corriere.it

 

robert wilson e la moglie vanno a svegliare paul milgrom 1

La commissione che assegna il premio Nobel non è riuscita a contattare Milgrom per comunicargli la vittoria, così Wilson, suo collega e suo vicino di casa , è andato con la moglie ad annunciarglielo di persona - suonando il campanello nel cuore della notte. Paul Milgrom stava dormendo, per questo non ha risposto alla chiamata da Stoccolma. La scena è stata ripresa dalla telecamera di sorveglianza della casa di Milgrom e caricata su Twitter dalla Stanford University.

 

2 – Svelati i segreti delle aste «Ok, il prezzo è giusto» I due economisti da Nobel

Luca Cifoni per “il Messaggero”

 

robert wilson paul milgrom

I premi Nobel per la Medicina, la fisica o la chimica vengono spesso assegnati agli autori di scoperte che in modo diretto o indiretto hanno influito sulla vita delle persone comuni. Si può pensare che questo succeda meno con il Nobel per l' economia (che in realtà non fu istituito dall' inventore della dinamite ma viene assegnato ogni anno in suo onore dalla banca centrale svedese).

 

PAUL MILGROM E ROBERT WILSON NOBEL PER L ECONOMIA

Il riconoscimento deciso ieri per Paul Milgrom e Robert Wilson è invece un esempio di studi che in origine potevano essere altamente teorici, ma sono stati poi applicati con successo alla vita di tutti i giorni. Si parla di teoria delle aste, dove le aste non sono naturalmente solo quelle che periodicamente attirano l' attenzione per il prezzo raggiunto da un capolavoro artistico o da uno strambo cimelio; piuttosto, al centro dell' attenzione ci sono le procedure con le quali - sempre più frequentemente - vengono assegnati dallo Stato o da altre istituzioni frequenze radio per la telefonia, contratti per la manutenzione degli autobus o la fornitura di pc alle pubbliche amministrazioni, titoli di Stato.

 

paul milgrom

O anche entità leggermente più astratte, come i diritti di emissione che l' Unione europea concede con l' obiettivo di limitare il riscaldamento globale.

 

GLI OBIETTIVI

In tutti questi casi coesistono obiettivi diversi: quello dei soggetti economici di massimizzare in prospettiva il proprio utile, quello delle autorità statali o locali di spendere il meno possibile, ma anche quello delle comunità e dei cittadini in genere di ottenere servizi di qualità.

 

Al problema di come combinare e sintetizzare questi differenti interessi hanno lavorato Wilson e Milgrom a partire dagli anni Sessanta. I meccanismi delle gare sono vari e complessi; vanno al di là degli schemi più semplici, come quello dell' asta inglese, nel quale si parte da un prezzo più basso per poi incrementarlo con successivi rialzi o dell' asta olandese nel quale il percorso è opposto, dall' offerta più alta a quella più bassa.

robert wilson

 

Mentre in queste situazioni i partecipanti conoscono le mosse dei propri concorrenti, normalmente ciò non accade in altre procedure in cui le imprese interessate devono decidere il prezzo che sono disposte a versare, assumendosi il rischio di pagare troppo e quindi in definitiva di non fare un buon affare.

 

Questo fenomeno, noto come la maledizione del vincitore, dipende dal fatto che i partecipanti hanno informazioni incomplete, in particolare su quanto gli altri concorrenti sarebbero disposti a pagare. D' altra parte in gare di appalto offrire un prezzo stracciato per assicurarsi una fornitura (e magari un buon posizionamento per quelle successive) non è sempre una buona strategia; e in molti casi le stesse amministrazioni non considerano quello del massimo ribasso il criterio principale.

 

Robert Wilson, che oggi ha 83 anni, si è soffermato dal punto di vista teorico su questi nodi, dimostrando ad esempio come in caso di maggiore incertezza i partecipanti siano più prudenti portando così alla formazione di un prezzo finale più basso.  O evidenziando che la disparità di informazioni tra i concorrenti rende ancora più consistente il rischio di valutazioni sbagliate per eccesso.

 

PAUL MILGROM E ROBERT WILSON NOBEL PER L ECONOMIA

Paul Milgrom, settantaduenne, è stato allievo di Wilson e lo ha avuto come relatore per la propria tesi di dottorato. È riuscito poi a formulare una teoria più generale enucleando alcuni principi, come quello per cui il venditore, per ottenere un prezzo più alto, ha interesse a fornire a tutti coloro che prendono parte all' asta la maggiore informazione possibile sul valore del bene in vendita.

 

LA COLLABORAZIONE

robert wilson e la moglie vanno a svegliare paul milgrom

Dunque l' assegnazione del Nobel ad una coppia di studiosi in questo caso non premia risultati separati su uno stesso argomento, ma una collaborazione effettiva tra gli economisti, entrambi docenti a Stanford. Collaborazione che va al di là dell' attività strettamente accademica: i due hanno contribuito in maniera decisiva anche a progettare il formato di asta usato negli Stati Uniti per assegnare le frequenze della telefonia cellulare.

 

premio nobel

Gare del genere sono state fatte in molti altri Paesi: in Italia quella relativa al 5G ha portato due anni fa nelle casse dello Stato 6,5 miliardi, tre volte quanto preventivato in origine. Mentre i lavori di Wilson e Milgrom sono stati utilizzati anche per progettare il funzionamento della Consip, la centrale acquisti che in alcuni ambiti ha permesso di ridurre la spesa pubblica per la fornitura di beni e servizi.

annuncio del nobel economia

 

Ora i due economisti si divideranno da buoni amici il premio della banca centrale svedese, che vale poco meno di un milione di euro. Wilson, commentando l' onorificenza ricevuta, ha detto di non aver personalmente mai partecipato ad un' asta. Per poi aggiungere scherzosamente, su suggerimento della moglie, di avere in realtà comprato un paio di scarponi da sci su e-Bay.

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”