alexandria ocasio cortez mark zuckerberg maxine waters

LIBRA NOS A MALO – ZUCKERBERG AMMETTE AL CONGRESSO CHE LA SUA CRIPTOVALUTA È UN PROGETTO “COMPLESSO E RISCHIOSO” E CHE PROBABILMENTE NON SE NE FARÀ NIENTE, VISTI ANCHE I PROBLEMI DI REPUTAZIONE DI FACEBOOK - IL SOCIAL-FURBETTO HA PROVATO A INTORTARE I DEPUTATI MA LA OCASIO CORTEZ SE L’È CUCINATO SU CAMBRIDGE ANALYTICA - VIDEO: IL GHIGNO DI ZUCKERBERG QUANDO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE MAXINE WATERS GLI DICE “FORSE RITIENE DI ESSERE AL DI SOPRA DELLA LEGGE"

 

1 – FACEBOOK SI PREPARA A CONGELARE LIBRA: LA CRIPTOVALUTA È COMPLESSA E PERICOLOSA

Francesco Bisozzi per “il Messaggero”

 

mark zuckerberg in audizione al congresso 3

Si complica sempre di più il progetto Libra, la criptovaluta che Facebook aveva annunciato di voler lanciare nel 2020 ma la cui entrata in vigore rischia ora di essere rimandata a data da destinarsi. Dopo gli attacchi delle banche centrali e di numerosi esponenti politici, ieri Mark Zuckerberg ha ammesso nel corso di un'audizione davanti alla commissione servizi finanziari della Camera che si tratta di un progetto «complesso e rischioso» e che i problemi di reputazione di Facebook rappresentano un ostacolo per la nascita della moneta elettronica.

mark zuckerberg se la ride in audizione al congresso

 

mark zuckerberg in audizione al congresso 4

Di fronte alle accuse bipartisan arrivate dal Congresso, l’amministratore delegato si è detto pronto a rinunciare al progetto nel caso in cui non dovesse riuscire a far cambiare idea alle istituzioni. Gli attori finanziari che avrebbero dovuto garantire la credibilità della criptovaluta di Menlo Park, da Visa a Mastercard, da PayPal a Stripe, da eBay a Booking, si sono già chiamati fuori. Secondo il Tesoro americano, la cui principale preoccupazione è che Libra aggiri le norme anti-riciclaggio, i piani per il lancio della valuta digitale sono prematuri.

 

alexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso

L'idea alla base di Libra è quella di inviare denaro con la stessa facilità con cui si spedisce un messaggio. Mark Zuckerberg ha spiegato che Libra sarà un sistema di pagamento globale, liquido e completamente supportato da una riserva di contanti. Secondo l'amministratore delegato di Facebook, la criptovaluta potrebbe addirittura contribuire a estendere la leadership finanziaria americana.

 

mark zuckerberg in audizione al congresso

Non solo. Il numero uno di Menlo Park ha definito «datata» l'infrastruttura finanziaria statunitense e ha sostenuto che Libra potrebbe essere un rimedio contro le disuguaglianze nel mondo. Gli scettici pensano invece che la criptovaluta possa dare ancora più potere a Facebook e scuotere il sistema finanziario globale, nonostante Zuckerberg abbia dichiarato che Libra non ambisce a essere una moneta sovrana.

DAVID MARCUS 1

 

L'IPOTESI DELLA DIVISIONE

facebook libra

In principio la Libra Association puntava a creare una valuta alternativa alle divise tradizionali che potesse essere utilizzata su scala globale. L'inventore della criptovaluta, David Marcus, ha cercato di rassicurare i rappresentanti di alcuni istituti bancari confidando loro che il principale obiettivo è quello di creare un miglior sistema di pagamenti e che per questo la struttura originale del progetto potrà essere rivista al fine di evitare lo scontro frontale con le autorità finanziarie.

alexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso 2

 

Il responsabile del progetto ha anche detto di essere aperto alla possibilità che la criptovaluta di Facebook venga suddivisa in più entità legate alle valute dei Paesi nei quali sarà utilizzata. Un piano B che porterebbe alla nascita dunque di diverse Libra: una negli Usa, una nel Regno Unito, una nell'Eurozona e così via. In questo modo la criptovaluta manterrebbe lo status di stablecoin, una moneta elettronica il cui valore è ancorato a quello di asset reali.

 

alexandria ocasio cortez

2 – FACEBOOK, OCASIO-CORTEZ FA A PEZZI ZUCKERBERG SU CAMBRIDGE ANALYTICA E FACT CHECKING

An. Man. per www.ilsole24ore.com

 

L’audizione del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg davanti alla commissione della Camera americana, è durata quasi due ore, ed è stata seria, paludata, a tratti noiosa, il giovane miliardario ha risposto minuziosamente su Libra , il sistema di pagamento digitale globale che vede come prossimo business. Poi ha preso la parola Alexandria Ocasio-Cortez, l’ancor più giovane star dei democratici americani, molto più a sinistra della classe dirigente del partito, punto di riferimento dei giovani liberal più radicali, ed è stato scontro tra due enfant prodige, lui 35enne potentissimo miliardario dell’hi tech, lei trentenne stella in ascesa della politica dal grande fascino mediatico.

alexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso 1

 

maxine waters 1

Ocasio-Cortez ha chiesto subito di Cambridge Analytica, lo scandalo dei dati degli utenti Facebook rubati e usati anche a fini elettorali (in occassione del referendum su Brexit del 2016, ad esempio)

maxine waters mark zuckerberg

 

«Mister Zuckerberg, lei sapeva di Cambridge Analytica?» chiede puntuta Ocasio-Cortez con il fare e l’occhiale della professoressa integerrima. Il miliardario non se lo aspetta, sa che lei le sta chiedendo proprio quando ha saputo e cautamente dice che esattamente non lo ricorda, forse marzo.

alexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso 6

 

Una delle donne più popolari della politica americana addita uno dei core business di Facebook con tagliente definizione: «Io penso che lei non disdegni di usare il comportamento passato di una persona per determinarne quello futuro», dice la Ocasio-Cortez. «Ecco perché, per prendere decisioni su Libra, dobbiamo scavare nel comportamento passato di Facebook riguardo al rispetto della democrazia». Cambridge Analytica è uno scandalo scoppiato nel 2018 e ha leso soprattutto la privacy degli utenti ma ha avuto conseguenze anche sui meccanismi democratici, dicono i ciritici, perché ha usato, condizionato, deviato i singoli convincimenti su questioni politiche di grande importanza.

mark zuckerberg in audizione al congresso 1alexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso 5MARK ZUCKERBERGmark zuckerbergmark zuckerbergalexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso 4DAVID MARCUS 2DAVID MARCUSalexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso 3mark zuckerberg in audizione al congresso 7mark zuckerberg in audizione al congresso 6mark zuckerberg in audizione al congresso 2mark zuckerberg in audizione al congresso 5alexandria ocasio cortez si cucina zuckerberg al congresso 7

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....