messina

‘’UN IMPERATIVO MORALE’’ - ‘’È L'ORA DI FAR TORNARE A CASA LA NOTEVOLE RICCHEZZA ACCUMULATA DAGLI IMPRENDITORI ITALIANI ALL'ESTERO” – NON LO DICE DAGOSPIA MA CARLO MESSINA, AD DI INTESA SANPAOLO, PRIMA BANCA ITALIANA: “IL GOVERNO, CON UNA VISIONE PRAGMATICA, DOVREBBE STUDIARE IL RIMPATRIO DI QUEI FONDI DALL'ESTERO, AGEVOLANDOLI SE SOSTERRANNO LE IMPRESE ITALIANE” – E POI: ‘’QUESTI 200 MILIARDI, SOLDI DEI CITTADINI, DEVONO SERVIRE SOLO PER PAGARE AFFITTI, FORNITORI E PRESERVARE L'OCCUPAZIONE’’

Carlo Messina

Andrea Greco per “la Repubblica”

 

Come milioni di italiani anche Carlo Messina da un mese lavora «da casa, con totale efficacia ed efficienza, al pari di quasi tutti i nostri 100 mila dipendenti - racconta l' amministratore delegato di Intesa Sanpaolo - . Il vero limite, per me, è non poter guardare negli occhi le persone per trasmettere al meglio i messaggi di empatia e di forza più che mai centrali in questo momento».

Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, ad, e Giovanni Bazoli, presidente onorario

 

Secondo il banchiere romano «se l' Italia si gioca bene questa grave crisi potrà uscirne anche rafforzata: ma a patto che ognuno faccia in pieno la sua parte, sia di cittadino sia di elemento attivo del sistema economico».

 

Il che a suo parere vuol dire: aumentare le donazioni per l' emergenza attuale e per quelle sociali future («rischiamo 10 milioni di poveri, e in quel caso rialzarsi sarà molto più difficile»); ricapitalizzare le imprese per tutti i proprietari che hanno accumulato ricchezza «in Italia e ancor più all' estero»; ridurre il debito pubblico cartolarizzando parte del patrimonio immobiliare, con l' ausilio di quel che verrà dall' Europa, e che «se passasse dalla Bei potrebbe portare a un contributo di finanziamenti fino a 100 miliardi per il Paese, senza alcuna condizionalità».

intesa sanpaoo

 

Fare la propria parte: cosa significa esattamente?

A Torino «Personalmente ho donato un 1 milione per l' emergenza, 21 top manager della banca altri 5 milioni, Intesa Sanpaolo ne ha donati 100.

Siamo di certo la banca che ha dato di più al mondo per contrastare il Covid-19, e vale anche per il suo management. Nel Paese c' è grande ricchezza privata, e imprese solide.

È necessario fare di più da parte di chi è in grado di aiutare oggi la sanità, e domani il tessuto sociale che subirà gravi strappi. È un fatto di cultura e di valori: nei prossimi due anni dovremo aumentare pratiche del genere. E il valore segnaletico di imprese e banche sui cittadini è importante».

coronavirus Italia

 

Oltre agli oboli cosa sta facendo Intesa Sanpaolo per la pandemia?

«Abbiamo sempre tenuto aperte, in modo flessibile, le nostre filiali, con meccanismi di massima tutela di chi ci lavorava e ci affluiva. Un modo per garantire la nostra funzione pubblica, che comunque non ci ha evitato di avere oltre 150 colleghi colpiti dal Covid-19. Confermiamo il nostro ruolo a sostegno del Paese con 450 miliardi di accordati, ovvero risorse che mettiamo disposizione, che è oltre il 25% del Pil. A marzo abbiamo erogato nuovi crediti per 5 miliardi: senza garanzie di alcun tipo, e credo tra i pochi a farlo nel mese in cui il virus esplodeva.

carlo messina

 

Al contempo abbiamo messo a disposizione un plafond da 15 miliardi per il nuovo credito e le misure varate dal governo lunedì ci consentono di aumentare subito la dotazione a 50 miliardi. Non dimentichiamo che il tempo è un fattore chiave: per questo ho dato disposizione ad alcuni nostri uffici che non fanno parte della divisione commerciale di unirsi alla rete, per avere subito oltre 30 mila persone che sappiano rispondere in pochi giorni a tutte le richieste che verranno dalle aziende. Infine stiamo per lanciare il "Prestito d' impatto", a tasso zero e con scadenze lunghe da dedicare alle attività a maggiore impatto sociale: chi realizza un ospedale, chi fa ricerca scientifica, chi aiuta poveri e malati, una decina di settori a più alta valenza sociale».

chiuso per virus

 

Non si rischia che tanta solerzia sia anche un modo per scaricare vecchi crediti malandati con nuovi crediti garantiti dallo Stato?

«Il decreto garantisce solo i nuovi flussi, non mi pare possibile fare arbitraggi. Comunque, dato che siamo uno dei settori più vigilati al mondo, nessun problema se ci saranno controlli per verificare i flussi degli impieghi bancari».

DISOCCUPATO

 

Quindi le garanzie illimitate alle banche sono quello che serve all' economia italiana per rinascere?

«L' ottimo è nemico del bene, ma mi pare che a prima vista il decreto per volumi e struttura possa funzionare. Faccio però due considerazioni. La prima sulla continuità aziendale delle imprese che beneficiano delle garanzie: questi 200 miliardi, soldi dei cittadini, devono servire solo per pagare affitti, fornitori e preservare l' occupazione. E non a rafforzare imprese che finora si sono mosse egregiamente sui mercati.

 

il porto franco all aeroporto di lussemburgo

I proprietari di queste imprese, spesso imprenditori con notevole ricchezza accumulata in Italia o all' estero, dovrebbero lasciare le garanzie di Stato ai settori deboli e rispondere a un altro imperativo morale. È l' ora di far tornare i loro soldi nelle aziende, ricapitalizzarle per contribuire ad accelerare il recupero del Paese. E il governo, con una visione pragmatica, dovrebbe studiare il rimpatrio di quei fondi dall' estero, agevolandoli se sosterranno le imprese italiane».

giovanni ferrero 5

 

Sarebbe un pilastro miliardario da affiancare alle garanzie. Lei in quali settori le vede più urgenti?

«Ce n' è diversi dove non va esclusa una nazionalizzazione temporanea, anche date le prospettive ridotte di breve termine. Costruzioni, trasporti marittimi, acciaierie, avevano già alti tassi di concordati due mesi fa».

 

A Bruxelles si sta decidendo la forma degli aiuti ai Paesi colpiti dal coronavirus. Lei cosa preferirebbe?

olanda paradiso fiscale

«Questo dibattito tra eurobond o Mes con vincoli limitati non m' appassiona molto: è una disputa nominalistica in cui alla fine ci si fa tutti del male. Vanno identificate presto soluzioni di carattere europeo e condivise, perché l' Europa ha senso solo se sa collaborare nell' ora del bisogno. Noi abbiamo pensato a un soluzione in cui il Mes si indebiti sui mercati, e poi ricapitalizzi la Bei, che a sua volta finanzia i Paesi senza vincoli di sorta. Se il Mes emettesse titoli per 100 miliardi a questo fine, la Bei con la sua leva di oltre sei finanzierebbe 600 miliardi di progetti in Europa, circa 100 miliardi destinati all' Italia per la sua quota parte di azionista.

Del Vecchio

 

Fatto questo, l' Italia potrebbe trovare altre risorse da sola, valorizzando il patrimonio immobiliare, stimato tra 200 e 400 miliardi, con un' emissione di titoli destinati agli investitori istituzionali. Con tutte queste risorse l' Italia, oltre a sostenere l' economia, potrebbe perfino iniziare a pensare alle trasformazioni future, dove servirà più attenzione ai settori R&S, infrastrutture, digitale».

 

La Bce vi ha congelato la cedola. Saprete davvero ripristinarla?

luca cordero di montezemolo diego della valle

«Mi sento di poter dire che se la riduzione del Pil italiano tenderà ad avvicinarsi a zero nella seconda parte dell' anno, con prospettive positive per l' anno prossimo, Intesa Sanpaolo sarà in grado di pagare il dividendo proposto agli azionisti. Se poi mi chiede quante banche in Europa saranno in grado di farlo, le dico che saranno poche: ma noi siamo leader in Europa per solidità patrimoniale. Aggiungo che un eccesso di capitale in banca spesso si accompagna con l' ipotesi di tagliare i costi del personale, altrimenti non si arriva a un' adeguata remunerazione dello stesso. Io non sono mai stato disposto a interventi del genere, né lo sarò in futuro. Vogliamo restare leader per solidità anche pagando le cedole. Poi, chiaro, dipende dal placet della Bce».

UBI BANCA

 

I soci storici continuano a rigettare la vostra offerta di acquisto su Ubi. Come finirà?

«L' Ops è più che mai valida, andiamo avanti con grande determinazione puntando su una maggiore offerta di credito, valorizzazione delle persone e dei territori, tutela occupazionale e interventi per il sociale.

 

VICTOR MASSIAH CARLO MESSINA

Sono sempre più convinto che lo scenario bancario italiano cambierà profondamente quest' anno, e la dimensione sarà ancora più importante: per resistere alle insidie, garantire adeguata redditività agli azionisti, supportare al meglio la clientela. La gran parte dei vantaggi dell' operazione la otterremo anche in presenza di adesioni al 50% più uno del capitale di Ubi, e in quel caso saremo lieti di avere come azionisti di minoranza gli azionisti che non aderiranno.

 

MARIO CERA UBI

Quando tra l' altro vedo imprenditori che comprano azioni Ubi, le mettono nei patti, pretendono di intervenire pesantemente nella governance, parlano della banca come fosse la loro, sono perplesso perché mi sembra una patologia, certamente un' anomalia: gli imprenditori azionisti che intervengono nella governance non hanno mai fatto il bene delle banche. Io ho una mentalità di mercato e preferisco pensare che sarà il mercato a stabilire ciò che è meglio per Ubi».

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?