elon musk tesla model 3

MAL DI TESLA – NEPPURE LA “LOW-COST” MODEL 3 RIESCE A SALVARE LA COMPAGNIA DI ELON MUSK: CONSEGNE IN CALO (-31%) E TRACOLLO IN BORSA (IN UN ANNO IL TITOLO HA PERSO IL 30%) – TRA I CASINI FATTI DA ELON MUSK CON I TWEET DA STRAFATTO, IL DEBITO ELEVATO E LA CHIUSURA DEI NEGOZI FISICI, GLI ANALISTI HANNO MOLTI DUBBI SULLA SOSTENIBILITÀ FUTURA. E INFATTI GOLDMAN SACHS INCITA GLI INVESTITORI A VENDERE…

Marco Valsania per www.ilsole24ore.com

 

elon musk

Il leader americano dell’auto elettrica, Tesla, già in acque burrascose, delude ancora: ha riportato consegne drasticamente in calo e inferiori alle attese, pari a 63mila veicoli, nel primo trimestre del 2019. Dati che si ripercuotono anche sulla quotazione in Borsa: dopo aver limitato le perdite nell’after market mercoledì sera, giovedì il gruppo fa segnare una contrazione del titolo anche dell’11 per cento, per poi chiudere in calo dell'8,23%.

ELON MUSK

 

I dati sulle consegne sono il risultato di un mix di 50.900 nuove Model 3, la prima vettura di “massa” della casa, e di 12.100 esemplari di Model S e Model X. Gli analisti avevano previsto tra le 73.500 e le 76mila consegne, tra cui quelle di circa 50mila Model 3. La produzione è stata di 77.100 vetture: 62.950 Model 3 e 14.150vetture del resto della gamma.

 

La flessione nelle consegne, misurata rispetto al trimestre immediatamente precedente, è stata del 31%, la prima in due anni e la più pronunciata di sempre. In un segno più confortante, però, la società ha tenuto a confermare promesse di riscossa, consegnando tra le 360mila e le 400mila vetture nel corso dell’intero anno. E verso la fine del trimestre ha notato un’accelerazione della domanda, anzitutto dalla Cina e dall’Europa, che vede oltre diecimila veicoli al momento in transito e che andranno a rafforzare la performance del secondo trimestre.

TESLA MODEL 3

 

Gli analisti hanno accolto la performance con un misto di critiche e sospiri di sollievo. Rbc, citando gli ostacoli e i ritardi riscontrati nel debutto all’estero della Model 3 avvenuto proprio nel trimestre appena concluso, ha denunciato la «continua carenza di pianificazione e programmazione dell’azienda».

 

tesla model 3 berlina elettrica

“Deludenti” ma non tragiche, hanno invece definito le cifre gli analisti di Wedbush. Simile il giudizio degli esperti di Bernstein, che hanno parlato d’un rallentamento “non sorprendente, né allarmante” sul mercato americano. Equity Research ha ricordato che Wall Street temeva cadute “apocalittiche”, cioè peggiori di quella avvenuta. La Borsa, nel dopo mercato, è parsa dar loro ragione: il titolo, in calo del 6% da inizio anno, ha ceduto una frazione di punto.

 

tesla model x presentazione 29 settembre 2015 3

Non mancano attenuanti specifiche per spiegare la flessione trimestrale: tra queste, sulla piazza domestica, il declino di incentivi pubblici per le auto elettriche avvenuto sul finire dell’anno scorso - sono stati dimezzati a 3.750 dollari e spariranno il prossimo gennaio. Un declino che i tagli dei prezzi da parte di Tesla non hanno potuto compensare.

 

presentazione tesla model 3

Tesla è tuttavia reduce da una stagione difficile che solleva interrogativi sulla sua strategia, sui suoi obiettivi e sulla sua leadership: il titolo ha bruciato il 30% dai massimi dell’ultimo anno. Rbc mantiene un giudizio di “underperform”. E Goldman Sachs incita gli investitori a starne alla larga, affibbiandogli un rating di “sell”, vendere. Il debito dell’azienda resta elevato e una forte crescita è considerata indispensabile a mantenere in salute le sue finanze. Il suo stesso amministratore delegato e fondatore Elon Musk ha nel frattempo sofferto duri colpi d’immagine, finendo al centro di inchieste della Sec per tweet impropri che potrebbero aver violato prima le regole, poi l’impegno a desistere da simili esternazioni. L’azienda ha infine da poco annunciato, in un clima di confusione, la chiusura di tutti i punti di venduta fisici per concentrarsi sulla rete di vendita online.

 

 

MODEL 3 PICCOLA TESLA

Lo stato dell’insieme del mercato dell’auto, in frenata ovunque, non aiuta. Le grandi case del settore hanno riportato generali flessioni delle vendite in marzo: collettivamente dovrebbero essere scivolate del 5%, in un mese che tradizionalmente è invece tra i più proficui per gli acquisti. Nell’intero primo trimestre il calo delle vendite dovrebbe attestarsi attorno al 3-4 per cento. Proiettata su base annuale questa debolezza potrebbe vedere nel 2019 volumi di vendita negli Stati Uniti al di sotto della soglia dei 17 milioni di veicoli per la prima volta dal 2014. Gm nel primo trimestre ha denunciato un declino delle vendite del 7%, Fca del 3% e ritirate sono state svelate anche dalle giapponesi Toyota e Nissan.

elon muskelon musk elon musk 5elon musk 1ELON MUSK PIANGEIL TEST DEL SOMMERGIBILE DI ELON MUSK PER SALVARE I BIMBI IN THAILANDIAelon musk 2tesla model 3tesla model 3 copiaelon musk 3elon musk 4interni tesla model 3

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”