xi jinping economia cinese

UN MATTONE IN TESTA A XI JINPING – LA CRISI IMMOBILIARE CINESE RISCHIA DI SGRETOLARE IL POTERE DEL REGIME COMUNISTA? DI SICURO, L’ECONOMIA DI PECHINO È IN GUAI ENORMI, E CON ESSA QUELLA DI TUTTO IL MONDO – NELLA PRIMA METÀ DEL 2023 IL NUMERO DI IMMOBILI PIGNORATI È SALITO DEL 20% -  SE IL REGIME COMUNISTA NON RIMEDIA SUBITO AL CRAC DI EVERGRANDE E A QUELLO (VICINO) DI COUNTRY GARDEN, POTREBBE PARTIRE UN EFFETTO DOMINO GLOBALE. REMEMBER 2008?  

xi jinping

1. CINA: IMMOBILI PIGNORATI E VENDUTI ALL'ASTA, BALZO DEL 20%

(ANSA) - Il numero di immobili pignorati messi all'asta in Cina è salito di quasi il 20% annuo nella prima metà del 2023, in scia al deterioramento dell'economia nella fase post-Covid e alle crescenti difficoltà per i proprietari sui rimborsi delle rate dei mutui. Sono circa 304.000 le proprietà, tra cui un numero crescente di 179.000 case, vendute in sei mesi, secondo i dati della China Index Academy, istituto di ricerca specializzato nel settore immobiliare. Il trend è segnato soprattutto dalle inadempienze sui mutui, secondo Wang Yuchen, direttore dello studio legale Jin Su con sede a Pechino, secondo il sito di news statale Yicai.

 

2. LA CINA AL BIVIO: PECHINO DEVE SGONFIARE LA BOLLA IMMOBILIARE PER EVITARE IL CONTAGIO GLOBALE

Estratto dell’articolo di Giovanni Pons per www.repubblica.it

 

IL CRAC EVERGRANDE - VIGNETTA BY GIANNELLI

Gli ultimi eventi riguardanti il mercato immobiliare cinese non hanno ancora prodotto effetti contagiosi sui mercati finanziari globali. Ma la richiesta di bancarotta di Evergrande negli Stati Uniti ha riportato tensioni nel settore, soprattutto perché la stessa sorte potrebbe toccare a Country Garden, lo sviluppatore leader in Cina che ha cominciato a non onorare alcuni pagamenti di bond.

 

Ma la preoccupazione è grande: la People Bank of China, la banca centrale cinese, ha introdotto una nuova banda di oscillazione per lo Yuan, nel tentativo di arginare il deprezzamento della valuta cinese rispetto al dollaro in corso in questi giorni e in queste ore. Ma nessun operatore pensa che vi possa essere una difesa a oltranza della moneta cinese in grado di bruciare la montagna di riserve estere di cui gode il paese guidato da Xi Jinping.

 

Il punto cruciale è che sembra arrivato il momento in cui la grande corsa dell’economia cinese sia giunta al termine e che qualche decisione drastica debba essere presa, prima che gli eventi prendano il sopravvento e il paese si avviti su sè stesso. La ripresa post Covid è più lenta del previsto, il settore manifatturiero arranca, le esportazioni non tirano più come una volta e la disoccupazione giovanile è ai massimi livelli tanto che le autorità hanno deciso di non pubblicare più le statistiche.

evergrande cina

 

Su tutto ciò incombe la bolla immobiliare, il cui settore allargato alle costruzioni pesa per quasi il 30% del Pil dell’intera nazione. E’ dunque lì che bisogna intervenire non procrastinando troppo le decisioni, come in passato è stato fatto con gli eccessi di indebitamento che hanno portato alla deflazione del Giappone, alla grande crisi finanziaria del 2008 e alla crisi dei debiti sovrani europei.

 

 Ormai è chiaro che le classiche manovre di politica monetaria […] non sono più sufficienti.  Dunque rimangono due strade, come osserva Martin Sandbu nella sua newsletter sul Financial Times: o si procede con un potente stimolo fiscale per far sì che la crescita dell’economia sia forte a sufficienza per rendere gestibile l’enorme debito del settore immobiliare; oppure si procede alla ristrutturazione di quel debito che può essere fatto con la modalità del bailout, cioé immettendo risorse pubbliche a salvataggio dei creditori, oppure lasciando che i creditori prendano le loro perdite.

 

Country Garden holdings - immobiliare cinese

Il rischio del primo approccio è che lo stimolo non sia sufficiente e che serva soltanto a procrastinare il problema […] . Nel caso della ristrutturazione, invece, si andrebbe incontro a una sorta di operazione verità, portando i valori degli immobili alla realtà, con perdite che […] sarebbero sopportate dal governo centrale, e quindi con aggravio dell’indebitamento pubblico, e nell’altro dai singoli creditori che sono le amministrazioni pubbliche locali (che hanno gonfiato la bolla con operazioni immobiliari senza ritorno), le banche che le hanno finanziate e i risparmiatori che hanno investito in esse e nelle banche che rischiano il tracollo. E’ chiaro che con la ristrutturazione vi sarà un rimescolamento enorme delle ricchezze e delle povertà con conseguenze sociali e diseguaglianze che potrebbero essere amplificate come mai prima d’ora.

 

Difficile dire se il presidente Xi Jinping voglia prendersi la responsabilità di un’operazione del genere[…]

crac evergrande in cina 4crac evergrande in cina 1Country Garden holdings - immobiliare cinese crac evergrande in cina 2

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)