coronavirus economia mercati poverta'

IN MEDIO STAT VIRUS – FRANCESCO GIORGINO: “ALL’EMERGENZA SANITARIA SI STA AFFIANCANDO GIORNO DOPO GIORNO ANCHE QUELLA SOCIO-ECONOMICA. IL CETO MEDIO RISCHIO DI ERODERSI ANCORA DI PIÙ. LE DISUGUAGLIANZE RISCHIANO DI ESSERE ANCORA PIÙ MARCATE” – “LA RABBIA RISCHIA DI ESPLODERE SE IL SISTEMA POLITICO, CHE PURE DOVREBBE AVERE UN CERTO INTERESSE PER QUESTA CATEGORIA DI ELETTORI NON DARÀ RISPOSTE TEMPESTIVE E CONCRETE”

 

 

Francesco Giorgino per la “Gazzetta del Mezzogiorno”

 

 

classe media

In passato la classe media si collocava esattamente a metà strada tra l’aristocrazia e il proletariato. Con l’evoluzione dei modelli produttivi e le stratificazioni sociali della modernità e soprattutto della tardo modernità il concetto di “medietà” non si è limitato alla sola borghesia imprenditoriale. Si è allargato, sia pur mantenendo una propria capacità distintiva rispetto a quelle classi collocate alle estremità della piramide in base al reddito, al tenore di vita ed al prestigio, pur nel riconoscimento della pari dignità delle rispettive funzioni sociali.

francesco giorgino 1

 

A metà degli anni Settanta Sylos Labini aveva diviso questo spazio intermedio in due sottocategorie: quella dei lavoratori autonomi e quella dei lavoratori dipendenti, pubblici o privati. I liberi professionisti non furono fatti rientrare in nessuno di questi gruppi e sottogruppi. Negli ultimi decenni del XX secolo il lavoro ha cominciato a cambiare radicalmente e velocemente per l’affermazione del terziario e del quaternario.

 

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 10

Con il lavoro sono mutati anche i criteri di classificazione delle attività produttive. La mobilità orizzontale e verticale tra classi sociali è stata la cifra con la quale leggere le dinamiche del progresso, nonostante già nel XIX secolo (a partire da Marx) siano stati messi in evidenza i rischi della graduale eliminazione della “terra di mezzo” per l’incedere della proletarizzazione. Diciamo la verità. Il meccanismo dell’ascensore sociale ha funzionato per molti decenni grazie a dinamiche (come già evidenziato da Max Weber) di apertura e chiusura dei ceti e in conseguenza di sistemi politici solidi.

 

Ha funzionato almeno fino a quando non si è arrestata la spinta, fino a quando cioè il motore dell’economia non è entrato in affanno, ma anche fino a quando le democrazie liberali non si sono confrontate con la crisi della rappresentanza e della governabilità.  

classe media 4

 

classe_media

Già in occasione della crisi finanziaria ed economica del 2008 avevamo assistito ad uno scivolamento delle classi sociali alte verso le posizioni sottordinate della middle class e di queste ultime in direzione dei gruppi più indigenti. Avevamo anche assistito ad un allargamento delle distanze tra i due poli, con i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La proletarizzazione è stato fenomeno più presente e frequente di quanto non si possa immaginare. Proletarizzazione di liberi professionisti, commercianti, artigiani, più in generale di partite Iva.

francesco giorgino 4

 

disoccupazione in america

Una condizione che con la pandemia rischia di aggravarsi. All’emergenza sanitaria, infatti, si sta affiancando giorno dopo giorno anche quella socio-economica. Il ceto medio rischio di erodersi ancora di più. Le disuguaglianze rischiano di essere ancora più marcate. La rabbia rischia di esplodere se il sistema politico, che pure dovrebbe avere un certo interesse per questa categoria di elettori (consistente per numeri e distribuzione geografica), non darà risposte tempestive e concrete.

 

 

donne in carriera 1

Si tratta di uno scenario che appare ancor più probabile se consideriamo il capitale “inagito”, come il Censis ha sempre definito i tanti italiani non utilizzati. Prendiamo in esame i dati Istat relativi al quarto trimestre 2019, dunque in periodo pre-Covid. La popolazione di occupati a gennaio 2020 era di più di 23 milioni di italiani su un totale di 60 milioni (il 40% circa). Di questi connazionali, 18 milioni circa erano i lavoratori dipendenti, da suddividere tra lavoratori del privato e del pubblico (quasi 15 milioni i primi e oltre 3 milioni i secondi), mentre 5,3 milioni erano quelli indipendenti. Gli inattivi in età lavorativa (tra i 15 e i 64 anni) che non lavorano perché studiano, perché in pensione o perché preferiscono occuparsi della casa erano circa 13 milioni.

francesco giorgino 3

 

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 11

I disoccupati (tra i 15 e i 74 anni), in cerca di lavoro, erano circa 2,5 milioni. Va aggiunto che la maggior parte dei lavoratori autonomi opera al Nord. Il dato nazionale relativo a questa voce continua ad essere il più alto di tutta l’Europa: più di Germania, Francia e Spagna. Anche questo valore racconta l’impatto pro-recessione causato dalle difficoltà che in questo momento stanno vivendo i lavoratori autonomi e le partite Iva. Secondo Confesercenti il 72% delle imprese ha riaperto, ma due italiani su tre non hanno ripreso a fare acquisti perché non dispongono di risorse sufficienti. Un milione di italiani non ha ancora ricevuto i 600 euro di bonus previsto per la categoria degli autonomi e tre milioni di lavoratori del settore privato ancora non hanno potuto beneficiare della cassa integrazione.

classe_media

lavoro donne coronavirus

 

A questo si aggiungano le difficoltà di accesso alla liquidità per quell’ingenua idea di scaricare sugli amministratori delle banche (senza scudo penale, peraltro) la quasi totalità della responsabilità del farraginoso meccanismo della garanzia statale.

francesco giorgino

Per poter provare ad uscire da questa situazione a rischio di conflitto sociale, appare del tutto evidente l’esigenza di intraprendere un percorso che faccia leva su risposte differenziate a livello territoriale secondo una logica molecolare e non solo olistica. Un percorso che tenga in equilibrio pubblico e privato, considerando la ricchezza come un’opportunità di crescita del Paese e gli ammortizzatori sociali e le misure assistenziali come un rimedio eccezionale e non la regola. Un percorso che rilanci con i fatti (e non a parole) un piano di investimenti infrastrutturali capace di non accentuare il divario tra Nord e Sud, anzi componendolo all’interno di nuovi paradigmi socio-economici da elaborare in base alle molteplici trasformazioni in atto. Tutti obiettivi perseguibili solo in presenza di una classe politica disposta a rinunciare alle tentazioni autoreferenziali per trovare soluzioni condivise.     

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 10

 

 

FRANCESCO GIORGINO

 

smart working con i figlidonne in carriera 2protesta infermiere new york

 

 

francesco giorgino 2

 

 

 

 

 

  

 

 

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 11

 

i cartelli nei negozi del centro di roma che rischiano di chiudere 14

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO