donald trump crisi recessione usa stati uniti

MENO PIL PER TUTTI – IL PIL USA NEL SECONDO TRIMESTRE È CRESCIUTO SOLTANTO DEL 2% – TRUMPONE FA FINTA DI NON SENTIRE E SE LA PRENDE (ANCORA) CON POWELL: “L’ECONOMIA VA ALLA GRANDE. SE LA FED FACESSE CIÒ CHE DEVE, SAREMMO UN RAZZO” - ULTIME DALL’INVERSIONE DELLA CURVA DEI RENDIMENTI: E' AI LIVELLI DI MARZO 2007, POCHI MESI PRIMA DELLO SCOPPIO DEL BUBBONE SUBPRIME

 

1 – USA, PIL RIVISTO AL RIBASSO A +2% NEL II TRIMESTRE

recessione usa

(AWE/AFP) - Nel secondo trimestre il Pil degli Stati Uniti è cresciuto del 2%. Lo rileva il Dipartimento del Commercio, rivedendo lievemente al ribasso il +2,1% della stima stima preliminare.

 

2 – USA, PIL RIVISTO AL RIBASSO A +2% NEL II TRIMESTRE-2-

(AWE/LaPresse) - Il ritocco rispetto alla stima precedente, si legge in un documento pubblicato sul sito del Bureau of Economic Analysis, riflette le revisioni al ribasso che riguardano la spese delle amministrazioni locali e statali, le esportazioni, gli investimenti per le scorte dei privati e gli investimenti in edilizia residenziale, compensate solo in parte dalla revisione al rialzo che ha invece interessato le spese per i consumi personali.

 

trump powell

3 – USA, TRUMP: ECONOMIA VA ALLA GRANDE, ENORME POTENZIALE AL RIALZO

 (LaPresse) - "L'economia sta andando alla grande, con enorme potenziale al rialzo!". Lo scrive su Twitter il presidente Donald Trump, dopo la revisione al ribasso della stima di crescita del Pil nel secondo trimestre, portata al 2% dal precedente 2,1%. "Se la Fed facesse ciò che deve, saremmo un razzo che sale", conclude l'inquilino della Casa Bianca.

 

INVERSIONE DELLA CURVA DEI RENDIMENTI DEI BOND USA

4 – BOND USA ALLE STELLE: PAURA RECESSIONE

Rodolfo Parietti per “il Giornale”

 

L' ultimo campanello d' allarme è risuonato ieri mattina sui mercati dell' Estremo Oriente, dove il rendimento del bond Usa a 30 anni è scivolato all' 1,90%. Un record storico. Negativo. Tassi spinti sempre più in basso, questa volta dagli acquisti degli investitori orientali, sono la cartina al tornasole delle crescenti paure di recessione.

 

donald trump e i dazi contro la cinaguerra commerciale stati uniti cina 3

Ad alimentarle, le possibilità crescenti di una Brexit disordinata dopo al sì alla chiusura del parlamento fino al 14 ottobre, ma soprattutto il dialogo tra sordi Stati Uniti-Cina che dal versante commerciale si sta estendendo al fronte valutario. Senza muovere un dito, la People' s Bank of China ha lasciato che lo yuan si deprezzasse questa settimana fino a raggiungere il valore più basso degli ultimi 11 anni.

trump powell

 

Ma se i dazi sono una spina nel fianco dell' economia globale, il paradosso sta nel fatto che più le tensioni si esacerbano, e più si cerca rifugio nel safe heaven del dollaro. Col risultato di provocare continue inversioni nella curva dei rendimenti dei T-bond, come è successo ancora tra il titolo a 10 anni (1,47%) e quello a due anni (1,51%).

BORIS JOHNSON DONALD TRUMP

 

Il confronto con il trimestrale è perfino più sconcertante: 47 punti base di differenza rispetto al decennale non si vedevano dal marzo 2007, cioè pochi mesi prima dello scoppio del bubbone dei mutui subprime. Un' analogia inquietante. Anche perché, storicamente, il ribaltamento della curva dei tassi anticipa di 12-18 mesi l' ingresso dell' America nella palude recessiva. C' è chi dice che stavolta non andrà così: ci salveranno le banche centrali.

 

Eppure, visto l' aria che tira, le corporation a stelle e strisce stanno liberandosi a piene mani dei titoli azionari in portafoglio: in agosto, in base ai calcoli di TrimTabs, ne hanno vendute - ogni giorno - per un controvalore pari a 600 milioni di dollari.

XI JINPING DONALD TRUMP

 

La fiducia sulla tenuta del Toro a Wall Street sta insomma vacillando. Il problema che però si pone è dove collocare la liquidità una volta deciso di prendere il largo dal mercato azionario. Il mondo è ormai popolato da titoli sovrani con rendimenti negativi: l' ultimo calcolo parla di 16.800 miliardi di dollari. L' unico modo per guadagnare è lucrare sul prezzo. Il fenomeno è destinato a ispessirsi.

 

DONALD TRUMP JEROME POWELL

Se la Svezia sta studiando un bond a 100 anni con tassi sotto zero, sono le principali banche centrali a guidare le danze. Abn Amro prevede che in settembre la Bce taglierà di 10 punti base i tassi sui depositi, già in territorio negativo (-0,4%), mentre Société Général stima una riduzione di 20 punti. L' intervento sui tassi sarà corroborato da un programma di acquisto titoli da 40 miliardi di euro mensili, senza scadenza incorporata.

Quanto alla Federal Reserve, è assai probabile un calo del costo del denaro dello 0,25% il mese prossimo.

 

guerra commerciale stati uniti cina 1

Sempre che Jerome Powell non abbia deciso di dichiarare guerra a Trump (La Fed non può stare mentalmente al passo con altri Paesi, non sa quello che sta facendo, l' attacco di ieri dell' inquilino della Casa Bianca) come peraltro vorrebbe l' ex presidente della Fed di New York, William Dudley, secondo il quale The Donald è una minaccia per l' economia Usa e mondiale. Tanto pericoloso da suggerire alla banca centrale - incurante del rischio di comprometterne l' indipendenza - di usare l' arma della politica monetaria per impedire la rielezione del tycoon nel 2020. Per la Cina, sarebbe il miglior scenario possibile.

JEROME POWELL

 

LA CURVA DEI RENDIMENTI USA

Insomma, da più parti nel mondo si sta scherzando col fuoco. E il rischio di ustionarsi è alto. Uno strategist di peso come il fondatore di NortmanTrader, Sven Henrich, è convinto che se le banche centrali non riusciranno a mantenere il controllo dei mercati attraverso le politiche di allentamento, l' intero pianeta si infilerà nel tunnel di una crisi tale da far precipitare lo Standard&Poor' s fino a quota 2.100 punti. Una perdita secca del 27% rispetto ai livelli attuali. Una spirale della morte che non lascerebbe scampo a nessuno.

Ultimi Dagoreport

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?