bill gates

I MILIARDARI DEVONO PAGARE PIÙ TASSE. E NON LO DICE LA CGIL MA BILL GATES - IL FONDATORE DI MICROSOFT CHIEDE DI COLPIRE LE PLUSVALENZE SUGLI INVESTIMENTI E RIDURRE IL CARICO SUL LAVORO - I SUPER PAPERONI, SECONDO LE LORO STIME, NEL 2018 HANNO DESTINATO A TASSE FEDERALI, STATALI E LOCALI IL 23 PER CENTO DELLE LORO ENTRATE. L'AMERICANO MEDIO, NEL FRATTEMPO, HA PAGATO DI PIÙ: IL 28 PER CENTO…

Virginia Della Sala per il “Fatto quotidiano”

 

warren buffett e bill gates 9

Buon anno da Bill Gates: nei giorni scorsi, il cofondatore dell' azienda tecnologica Microsoft, ovvero la seconda persona più ricca al mondo, ha animato ancora una volta il dibattito statunitense e mondiale sulla ricchezza con una proposta che nell' immaginario comune ha dell' incredibile. Lui e i suoi colleghi miliardari dovrebbero, secondo Gates - che già ha più volte detto che non lascerà tutta la sua fortuna ai figli - pagare tasse più elevate. In un post di fine anno pubblicato sul suo sito personale ha detto di essere favorevole a un sistema fiscale in cui "se hai più soldi, paghi una percentuale più alta di tasse".

 

bill gates da giovane

E ha aggiunto, includendo anche la moglie: "Penso che i ricchi dovrebbero pagare più di quanto fanno, e questo include Melinda e me". Entrambi, va detto, già devolvono svariati miliardi in beneficenza e sono tacciati spesso di farlo proprio per pulirsi la coscienza e perché le fondazioni godono di agevolazioni fiscali.

 

Le dichiarazioni sono in linea con le posizioni dei candidati alla Casa Bianca Elizabeth Warren e Bernie Sanders. Gates ha evidenziato il crescente divario di ricchezza tra i redditi più alti e quelli più bassi negli Usa, ha parlato di un "sistema ingiusto" creato "per favorire la ricchezza rispetto al lavoro".

 

bernie sanders 2

Così, un' idea potrebbe essere "aumentare le tasse sugli ultra-ricchi" e farlo magari tassando le plusvalenze, ovvero i profitti che arrivano dagli investimenti, anche perché "nessuna delle persone più ricche al mondo ha fatto fortuna soltanto con il proprio stipendio". In questo modo il carico si sposterebbe maggiormente sui ricchi e toglierebbe un po' di peso dalle tasse sul lavoro.

 

bill gates

"Oggi il governo degli Stati Uniti dipende in maniera schiacciante dalla tassazione del lavoro - ha scritto -: circa i tre quarti delle sue entrate provengono da imposte su salari e stipendi". La maggior parte delle persone ottiene quasi tutto il proprio reddito da stipendi, tassati al massimo al 37% "ma i più ricchi di solito ottengono solo una piccola percentuale delle loro entrate da uno stipendio, mentre la quota maggiore proviene da profitti sugli investimenti, come azioni o immobili, tassati al 20% se sono detenuti per più di un anno".

 

mark cuban

Un manifesto che ripete spesso: tasse statali e locali più giuste, aumento di quelle immobiliari, fine delle scappatoie da cui "molte persone benestanti traggono vantaggio". Il suo patrimonio netto è aumentato di oltre 50 miliardi di dollari nell' ultimo decennio, arrivando a 108,5 miliardi dai 53 del 2010 secondo le stime di Forbes grazie anche a politiche fiscali favorevoli e all' impennata dei mercati azionari.

 

Eppure non è il primo ad aver chiesto di pagare di più. Sono stati almeno 17 i miliardari che hanno firmato con lui una lettera aperta ai candidati alle elezioni nei mesi scorsi.

howard schultz

Tra questi, Mark Cuban (4,1 miliardi di dollari grazie ai suoi affari), il proprietario della squadra della Nba Dallas Mavericks che aveva già proposto l' introduzione di una tassa per i ricchi con un tweet nel 2017; poi Warren Edward Buffett, il quarto uomo più ricco al mondo con un patrimonio netto di almeno 82 miliardi.

 

E Howard Schultz, ex Ceo della catena di negozi di caffè Starbucks, con un patrimonio netto di 3,8 miliardi di dollari e 37,7 milioni di azioni (circa il 3%) di Starbucks. Abigail Disney, nipote del co-fondatore della Walt Disney Company Roy Disney, aveva addirittura criticato la sua azienda per gli stipendi sproporzionati che elargisce ai ceo. Il suo patrimonio oggi è pari a 120 milioni di dollari.

 

chris hughes con il marito

E ancora, Chris Hughes, cofondatore di Facebook; il miliardario George Soros con suo figlio, Alexander, e Nick Hanauer, uno dei primi investitori di Amazon. Mai nessuna dichiarazione è invece arrivata dagli altri ricchi del digitale come Bezos (Amazon) o Zuckerberg (Facebook) o Page (Google). La polemica è ciclica. A guidarla, nelle ultime settimane, è stata l' analisi degli economisti di Berkeley, Emmanuel Saez e Gabriel Zucman, il loro ultimo libro Il trionfo dell' ingiustizia.

 

GEORGE SOROS E LA OPEN SOCIETY

I miliardari, secondo le loro stime, nel 2018 hanno destinato a tasse federali, statali e locali il 23 per cento delle loro entrate. L'americano medio, nel frattempo, ha pagato il 28 per cento. "Il sistema fiscale degli Stati Uniti è una gigantesca imposta flat, tranne nella parte superiore, dove è regressiva - hanno scritto Saez e Zucman -. Come gruppo, e sebbene le loro situazioni individuali non siano tutte uguali, i Trump, gli Zuckerberg e i Buffett di questo mondo pagano tasse più basse rispetto agli insegnanti e alle segretarie".

 

larry page tim cook zuckerberg bezos amazon facebook apple google

Chiaramente sono i dati degli economisti che più di tutti, insieme a Piketty, si sono dedicati a questo tipo di studi e parallelamente ce ne sono altri che provano a ridurre il fenomeno della disuguaglianza mettendo in dubbio le stime su cui si basano i dati degli altri. Gli esiti, però, seppur differenti non stravolgono le proporzioni e se poi sono gli stessi miliardari ad ammetterlo, diventa difficile credere che l' estrema disuguaglianza non sia una realtà. "Alcune persone finiscono per fare grandi affari - ha detto Gates -. Io, per esempio, sono stato ricompensato per il lavoro che ho fatto in modo sproporzionato, mentre ci sono tanti che lavorano duramente allo stesso modo e che fanno fatica ad andare avanti".

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...