vladimir putin soldi ucraina

MOSCA FA CRAC -  IL CREMLINO CONTINUA A NEGARE LA BANCAROTTA: "NON CI SONO LE CONDIZIONI PER IL DEFAULT DELLA RUSSIA" - PUTIN SOSTIENE DI ESSERE IN GRADO DI ONORARE GLI IMPEGNI CON I CREDITORI: ANCHE PERCHÉ CONTINUIAMO A VERSARGLI FIOR DI MILIONI PER IL GAS - MERCOLEDÌ PROSSIMO SCADONO 117 MILIONI DI DOLLARI DI DEBITI. LA RUSSIA HA DETTO CHE LI PAGHERÀ IN RUBLI: SARÀ CONSIDERATA COMUNQUE BANCAROTTA?

vladimir putin

Cremlino, non ci sono condizioni per default Russia
 (ANSA)
- Non ci sono le condizioni per il default della Russia. A dirlo è il Cremlino, secondo quanto riporta l'agenzia Tass, che ha corretto la notizia diffusa precedentemente.

 

PUTIN SCEGLIE L’AUTARCHIA VERSO IL CONTROLLO DI BENI LASCIATI DAI GRUPPI ESTERI

Antonella Scott per “il Sole 24 Ore”

 

Lo slogan è già pronto: «Sdelano nami, sdelano za nas», prodotto da noi, prodotto per noi. Prende forma la risposta russa alle sanzioni internazionali seguite all’invasione dell’Ucraina, e si appella a ogni risorsa interna e ai Paesi amici rimasti: insieme a loro, insieme a chi non si unirà al fronte delle sanzioni, ha assicurato ieri Vladimir Putin in collegamento con il Governo, «risolveremo ogni problema con calma».

 

cremlino

Indipendenza, autosufficienza e sovranità russe ne usciranno rafforzate, ha aggiunto, mentre le sanzioni si ritorceranno contro l’Occidente sotto forma di rialzi dei prezzi alimentari e dell’energia.

 

Sul piano difensivo il programma prevede l’adozione di misure a sostegno dei produttori nazionali, che saranno chiamati a moltiplicare gli sforzi per sostituirsi alle importazioni straniere. «Ci dispiace che McDonald’s vada via, ci eravamo abituati ai loro hamburger», sorride il sindaco di Mosca, Sergej Sobjanin. Che però ricorda le numerose catene nazionali di fast-food, di livello non inferiore: a loro andranno incentivi e incoraggiamento.

vladimir o. potanin e vladimir putin

 

Sul piano offensivo, Putin ha appoggiato quella che ha definito «direzione esterna» temporanea delle proprietà di imprese straniere che hanno preso le distanze dalla Russia chiudendo punti vendita o produzione. «Troveremo soluzioni legali - ha detto - per trasferire queste imprese a chi vuole lavorare, in modo da non danneggiare i fornitori russi».

 

Un’ipotesi che il partito del potere Russia Unita considera un primo passo verso una nazionalizzazione, decisione che Vladimir Potanin, l’oligarca del nickel,ritiene che «riporterebbe la Russia indietro di cento anni», facendole pagare le conseguenze per decenni.

 

cremlino 1

Al centro delle preoccupazioni russe è l’inflazione, che nella settimana dall’inizio della guerra ha registrato l’aumento più marcato degli ultimi 20 anni (+2,2% tra il 26 febbraio e il 4 marzo): secondo diversi economisti, a fine marzo potrebbe aver già raggiunto il 20% mensile. «C’è stato un aumento significativo dei prezzi delle importazioni a causa del comportamento irresponsabile dei nostri ex partner», ha osservato il ministro dell’Industria, Denis Manturov.

putin gas

 

Quando Putin gli cede la parola, il ministro russo delle Finanze Anton Siluanov illustra le decisioni previste per stabilizzare il sistema a fronte della «guerra economica e finanziaria dichiarata alla Russia dai Paesi occidentali». Il Governo, ha confermato Siluanov, cercherà di ridurre l’esodo di capitali e onorerà i pagamenti sul debito estero in rubli: mossa che sarà considerata comunque un default? Da parte sua, Siluanov ribalta l’accusa: è l’Occidente in default, essendo venuto meno ai propri impegni verso la Russia nel momento in cui ha congelato le sue riserve in valuta, e nel momento in cui ostacola gli scambi commerciali.

 

reazione delle borse alla guerra tra russia e ucraina 4

Ed è questo l’ambito in cui la controffensiva russa era più attesa, e temuta: ma per il momento Putin non sembra voler imbracciare l’arma dell’energia. A dispetto delle sanzioni, ha detto, onoreremo i nostri impegni. Gas, petrolio e altre materie prime non compaiono nella lista delle esportazioni bloccate dal Cremlino fino a fine anno. Attento a non privarsi della fonte di guadagno più importante, il presidente russo ha “limitato” il bando a telecomunicazioni, auto, attrezzature mediche, elettriche e tecnologiche; vagoni ferroviari, container, turbine: un elenco con più di 200 voci.

 

dmitry peskov

Per tutta la durata dell’incontro Putin è apparso attento a mostrarsi capace di tenere sotto controllo una situazione in cui, ha detto, non c’erano alternative all’«operazione militare» in Ucraina. Una realtà ribaltata in cui il suo ministro degli Esteri Sergej Lavrov - che ha incontrato ad Antalya, in Turchia, l’omologo ucraino Dmytro Kuleba - è riuscito a dire che l’ospedale pedriatico di Mariupol, attaccato il giorno precedente, era in realtà diventato una base degli ultra-nazionalisti ucraini del battaglione Azov. Non vi si trovavano più né pazienti né infermiere.

 

Marianna Podgurskaya durante i bombardamenti a mariupol

Lavrov ha definito «patetiche» le accuse ucraine per le «presunte atrocità commesse dalle forze armate russe». Le forze russe non colpiscono obiettivi civili, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.

 

Nessuna tregua per Mariupol

Nel bombardamento dell’ospedale di Mariupol - che il ministero russo della Difesa ha poi negato definendolo una messa in scena ucraina per il pubblico occidentale - sono morte tre persone, tra cui un bambino. Vittime che si aggiungono a un bilancio che non può essere preciso, ma è ormai di migliaia di morti, oltre ai due milioni di ucraini fuggiti dal Paese, e ai milioni intrappolati nelle città assediate.

reazione delle borse alla guerra tra russia e ucraina 5

 

Per loro, l’incontro tra Lavrov e Kuleba non è servito a concretizzare neppure l’obiettivo minimo che il ministro ucraino si era posto, un cessate il fuoco per Mariupol per consentire la consegna degli aiuti invocati dalle organizzazioni umanitarie. Al contrario, già da ieri mattina i bombardamenti sono ripresi, su quartieri residenziali. I morti vengono seppelliti in fosse comuni, dice il vicesindaco Sergej Orlov, spiegando che ormai non è più possibile portare i corpi fino ai cimiteri fuori città.

Marianna Podgurskaya durante i bombardamenti a mariupol SERGEI LAVROV IN TURCHIA vertice turco russo a antalya, in turchia negoziati ucraina russia ad antalya in turchia

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)