adolfo urso alessandro zan francesco bonifazi matteo renzi

NON SOLO RENZI – SONO 196 I PARLAMENTARI CHE DURANTE LA LEGISLATURA HANNO AVVIATO IMPRESE, ASSUNTO CARICHE O SEMPLICEMENTE NON HANNO MAI SOSPESO I LORO AFFARI: AD ESEMPIO ALESSANDRO ZAN È PROPRIETARIO E AMMINISTRATORE DELLA SOCIETÀ CHE GESTISCE IL “PRIDE VILLAGE” DI PADOVA, BONIFAZI È IN AFFARI CON DAVIDE SERRA NEL SETTORE IMMOBILIARE - IL MELONIANO URSO, CHE SIEDE IN COMMISSIONE AFFARI ESTERI, È SOCIO CON IL FIGLIO DI UNA SOCIETÀ CHE SI OCCUPA DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE… – I CASI PIÙ ECLATANTI

Antonio Fraschilla e Carlo Tecce per https://espresso.repubblica.it/

 

MATTEO RENZI

Matteo Renzi fa tendenza. Non fra gli elettori, ma fra i parlamentari col doppio lavoro, la doppia poltrona e, a volte, il doppio stipendio. Come ha raccontato L’Espresso, il conferenziere a ingaggio ha appena inaugurato la Ma.Re, una società di consulenza che, con modestia, porta le sue iniziali.

 

Però di Renzi n’è pieno il Parlamento: 196 parlamentari durante la legislatura hanno avviato imprese o assunto cariche in consigli di amministrazione oppure, semplicemente, non hanno mai sospeso i loro affari. Siccome non ci sono limiti, ci si muove senza limiti. In Italia non ci sono norme precise e rigide.

?

matteo renzi mohammed bin salman 1

Il Senato non prescrive nulla. La Camera ha un timido codice di condotta. Il Gruppo di Stati contro la corruzione, il cosiddetto organismo Greco del consiglio d’Europa, ha appena consegnato un rapporto molto critico a Palazzo Chigi: «Ci si rammarica che le iniziative concrete che erano state impostate dalla precedente legislatura sui conflitti di interesse non abbiano avuto seguito. Le autorità italiane fanno solo riferimento a una bozza di modifica della legge sui conflitti di interesse attualmente in discussione alla Camera».

francesco bonifazi

?

Si tratta del disegno di legge Fiano-Boccia, impantanato da mesi nelle commissioni a Montecitorio. La norma prevede «ulteriori casi di ineleggibilità e incompatibilità per i parlamentari sul fronte dell’attività privata anche se svolta all’estero e sulle partecipazioni societarie e azionarie anche in srl e aziende non solo dirette ma anche di familiari».

 

E poi si demanda all’Autorità per la concorrenza, cioè all’Antitrust, il compito di controllare il rispetto della norma e irrogare eventuali sanzioni «fino alla decadenza del parlamentare in questione». Vincoli severi e perciò ancora in bozza. Il Greco ha chiesto, inoltre, altri interventi sui conflitti di interessi dopo la carriera parlamentare. Roma indugia perché i politici indugiano. In fondo conviene, a chi ha uno stipendio, ritrovarsene due o tre. E partendo da sinistra a destra o viceversa, passando per il centro, non ci sono differenze.

?

matteo renzi con jean todt al gran premio del bahrein

Ecco un piccolo campionario di parlamentari-imprenditori-consulenti. Il terzetto Francesco Bonifazi, Federico Lovadina, Emanuele Boschi avanza sempre compatto. Bonifazi è avvocato e senatore di Italia Viva, un irriducibile renziano, tesoriere di Iv come lo fu nel Pd con Renzi segretario. Lovadina è avvocato e presidente di Toscana Energia e del gruppo Sia (pagamenti digitali), due aziende di carattere pubblico. Boschi è commercialista e fratello di Maria Elena.

?

Oltre a condividere lo studio legale Bl, Bonifazi, Lovadina e Boschi sono soci con pari quota al 27 per cento di Lbr servizi, a sua volta presente con lo 0,38 per cento nel capitale di Homepal, l’agenzia immobiliare interamente su internet lanciata da Andrea Lacalamita, ex dirigente di Unicredit e Mediobanca.

 

niccolo' ghedini

Homepal ha un paio di anni e già fattura 2 milioni di euro. Ha un futuro splendente, tant’è che ci hanno speso migliaia di euro anche la Banca Bper e il finanziere Davide Serra, l’amico e donatore di Renzi. Adesso ci sono Renzi e i renziani, un tempo c’era il conflitto di interessi di Silvio Berlusconi che ha assuefatto gli italiani.

 

Per rinfrescare quel disappunto un tempo assai vivace, va rammentato che a Palazzo Madama siedono tre senatori che fanno parte anche del consiglio di amministrazione di Fininvest, la cassaforte della famiglia Berlusconi: Adriano Galliani, Niccolò Ghedini e Salvatore Sciascia. Invece la senatrice Anna Maria Bernini, capogruppo forzista a Palazzo Madama, è al secondo triennio nel cda di Benelli armi del gruppo Beretta che, per l’appunto, fa armi e munizioni da caccia e da guerra anche per l’esercito italiano

matteo renzi andrea marcucci

?

Ci si abitua a non indignarsi più. L’ha capito il deputato leghista Dario Galli. Nel governo gialloverde di Giuseppe Conte fu viceministro allo Sviluppo economico. Dopo una lunga istruttoria, l’Antitrust sancì che le cariche societarie di Galli erano incompatibili con l’incarico di governo. Il governo gialloverde, però, non esiste più, ma Galli conserva la presidenza di Ticino Holding, il ruolo di consigliere delegato e azionista al 50 per cento di Ticino Plast che, come s’intuisce, fabbrica prodotti in plastica.

 

francesco bonifazi

Neppure il senatore Andrea Marcucci, ex capogruppo del Pd, si è mai preoccupato della distanza fra i suoi affari di famiglia e i suoi incarichi politici. Marcucci è ancora consigliere di Kedrion, l’azienda farmaceutica di famiglia di cui Fsi Investimenti, controllata da Cassa depositi e prestiti, cioè dallo Stato, è un importante azionista. Anzi Marcucci ha varato un’altra impresa un paio di anni fa: si chiama Ambrosia e vende all’ingrosso bevande alcoliche.

?

La svolta meridionalista di Matteo Salvini è sublimata dalla travolgente passione per i panzerotti pugliesi. I panzerotti pugliesi sono il suo cibo di conforto - ne fece una scorpacciata dopo una sconfitta del suo Milan nel derby con l’Inter - e la traiettoria filosofica del suo partito.

andrea marcucci (2)

 

Lui li mangia, altri ci investono. I deputati Massimiliano Capitanio, Giulio Centemero e Alberto Ribolla hanno acquistato un po’ di azioni di “I love panzerotti”, un’azienda americana formata da una coppia di cugini lombardi, Angelo Magni e Giovanni Bonati. I tre deputati leghisti, tra cui il tesoriere Centemero, hanno deciso di aiutare “I love panzerotti” perché utilizza unicamente prodotti pugliesi, coinvolge imprenditori lombardi e assume personale italiano.

 

NICCOLO GHEDINI LICIA RONZULLI MATTEO SALVINI

E in più i panzerotti si annaffiano con la birra Elav di un birrificio indipendente bergamasco per un pasto totalmente leghista a New York e Miami.?Dopo l’uscita di Salvatore Caita dal gruppo, il deputato irpino Michele Gubitosa è l’imprenditore per eccellenza dei Cinque Stelle. Gubitosa è proprietario dell’azienda di informatica Hs Company.

 

?Ogni anno a Padova d’estate si tiene il Pride Village. «Il più grande evento Lgbt+ d’Italia», specifica con orgoglio Alessandro Zan, che si definisce, in ordine, fondatore del Padova Pride Village, attivista Lgbt+ e deputato della Repubblica. Com’è noto l’onorevole democratico Zan è il relatore del ddl Zan, il disegno di legge contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo, già approvato in prima lettura alla Camera e contrastato dalle destre al Senato.

 

ALESSANDRO ZAN

Questo, invece, non è noto: Zan è azionista di maggioranza col 52 per cento e amministratore unico di Be proud srl, la società a responsabilità limitata che organizza concerti, spettacoli e dibattiti nei tre mesi del Pride Village alla fiera di Padova. Be proud fu aperta nella primavera del 2015 alla vigilia dell’ottava edizione, mentre Zan, già assessore comunale di Padova, era deputato di Sel di Nichi Vendola.

 

«La Be proud è una società di scopo che gestisce solo il Pride Village a Padova. Io non ho alcun compenso e», precisa il deputato del Pd, «non c’è alcun ritorno economico. Tutto quello che incassa lo reinveste e quindi non fa alcun tipo di utile. La società è nata perché l’Arcigay non poteva seguire la gestione del Village per motivi fiscali».

alessandro zan

 

Be proud ha impiegato 23 persone e ha dichiarato ricavi per 1,049 milioni di euro nel 2019 e si tratta, soprattutto, dei biglietti d’ingresso. Non riceve contributi pubblici, ma il comune di Padova finanzia alcune associazioni e alcuni appuntamenti del cartellone del Village. La società Bithouseweb si occupa di comunicazione per il Pride Village da sempre e ha una quota del 24 per cento in Be proud.

 

A differenza di Be proud, Bithousweb non lavora soltanto per il Pride Village e i suoi amministratori sono ben retribuiti. Zan non guadagna un euro dal Pride Village e assicura che si è intestato la società per generosità: di fatto, però, i conti e le scelte del Pride Village, un potere, dipendono completamente da Be proud di cui Zan è proprietario e amministratore e dai suoi soci di Bithousweb.

?

ADOLFO URSO SI FA UN PISOLINO

?Adolfo Urso, senatore di Fratelli d’Italia, è la spalla del giovane figlio Pietro nella società Italy World Services (Iws) che svolge «attività di consulenza e assistenza a professionisti e imprese, pubbliche e private, per raggiungere il mercato internazionale». Papà Adolfo ha il 31 per cento, il figlio Pietro il 69.

 

Per sette anni viceministro con delega al commercio estero negli ultimi governi di Berlusconi, dunque competente del settore, Urso ha fondato Iws nel 2013 quando non venne candidato dopo la rottura fra Gianfranco Fini e l’ex Cavaliere. Adesso è membro della commissione Esteri e vicepresidente del comitato che vigila sui servizi segreti (Copasir), ma non ha lasciato la società di famiglia: «Nel 2013 non ero più in Parlamento né avevo ancora il vitalizio. Non ho chiesto un posto pubblico e mi sono reinventato nel privato.

 

gianfranco fini ai funerali di paolo bonaiuti

Quando nel 2017 ho compiuto 60 anni e ho iniziato a ricevere il vitalizio, ho smesso di avere ruoli operativi in questa società e non ho più ricevuto compensi. Nel 2018 sono stato rieletto e continuo a mantenere solo una piccola quota. Oggi non ho alcuna incompatibilità perché non svolgo alcuna attività operativa.

 

E le dico di più: anche se l’avessi non sarebbe incompatibile. Sentite, qui tutti vanno alla ricerca di incarichi pubblici, io quando non ero più parlamentare cosa dovevo fare? Ho seguito la legge: mi sono dimesso dal governo Berlusconi e dopo tre anni ho fondato Iws».

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

 

?Tutti stanno un po’ di qua e un po’ di là. Un po’ attentamente in aula e un po’ distrattamente in cda. Nessuno si sente operativo. Di sicuro, molti si avvertono indispensabili.

 

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...