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OCCHIO A FARE I FENOMENI COI BITCOIN - CONSOB E BANKITALIA DANNO LA SVEGLIA AI RISPARMIATORI: COMPRARE LE CRIPTOVALUTE È RISCHIOSO E UNO DEI PERICOLI MAGGIORI È PERDERE TUTTO IL DENARO INVESTITO - ASSENZA DI VIGILANZA E TUTELE, OPACITÀ DEI PREZZI, FORTE VOLATILITÀ DELLE QUOTAZIONI: TUTTI BUONI MOTIVI PER CUI È MEGLIO STARE ATTENTI - LE AUTHORITY PUNTANO IL DITO SULLA MANCANZA DI “UN QUADRO DI REGOLE COMUNI A LIVELLO EUROPEO”…

Jacopo Orsini per "Il Messaggero"

 

CONSOB

Attenti alle criptovalute. Parola di Consob e Banca d'Italia. Dopo la Federal reserve americana e gli organismi di supervisione europei, le due autorità lanciano l'allarme sui rischi legati all'acquisto delle monete virtuali.

 

BANKITALIA 2

La commissione di controllo sui mercati e l'istituto centrale, che fra i suoi compiti ha anche la vigilanza sulle banche, hanno richiamato ieri «l'attenzione della collettività, e in particolare dei piccoli risparmiatori, sugli elevati rischi connessi con l'operatività in cripto-attività (crypto-asset) che possono comportare la perdita integrale delle somme di denaro utilizzate».

 

Il richiamo, si legge in una nota congiunta, «si rende opportuno in attesa che venga definito un quadro regolamentare unitario in ambito europeo».

 

bitcoin

Le criptomonete, e in particolare il Bitcoin, la più conosciuta, anche per le sue fortissime oscillazioni, nate con lo sviluppo della rete internet, sono solo virtuali, non esistono in forma fisica, si generano e si scambiano esclusivamente per via telematica e non sono controllate da alcuna autorità monetaria.

 

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Non hanno quindi corso legale praticamente in nessuna angolo del pianeta e dunque l'accettazione come mezzo di pagamento avviene solo su base volontaria. Anche Facebook aveva annunciato un progetto, poi messo da parte, per creare la sua criptovaluta. Da tempo d'altra parte sul mercato si registra «un interesse crescente» verso le cripto-attività.

 

E negli ultimi tempi gli Stati e le autorità monetarie hanno dovuto cominciare a prestare attenzione alle monete virtuali. Tanto che la Banca centrale europea ha avviato da poco uno studio per decidere se creare un euro digitale.

 

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Di recente, anche le tre Autorità europee di supervisione, Eba (banche), Esma (mercati) ed Eiopa (assicurazioni), continuano Consob e Banca d'Italia, «hanno ribadito la natura altamente rischiosa e speculativa delle cripto-attività, avvertendo i consumatori di prestare attenzione agli elevati rischi connessi con l'acquisto e la detenzione degli stessi».

 

LA SUPERVISIONE

In particolare, in assenza di un quadro regolamentare di riferimento, ci sono «rischi di diversa natura» da tenere presenti, sottolineano le due autorità, che segnalano soprattutto: «la scarsa disponibilità di informazioni in merito alle modalità di determinazione dei prezzi; la volatilità delle quotazioni; la complessità delle tecnologie sottostanti; l'assenza di tutele legali e contrattuali, di obblighi informativi da parte degli operatori e di specifiche forme di supervisione nonché di regole a salvaguardia delle somme impiegate».

 

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Bankitalia e Consob mettono poi in guardia i risparmiatori anche dal rischio «di perdite a causa di malfunzionamenti, attacchi informatici o smarrimento delle credenziali di accesso ai portafogli elettronici». Soprattutto ora che il diffondersi di offerte sul canale digitale facilita «l'acquisto di cripto-attività da parte di una platea molto ampia di soggetti».

 

La Commissione europea ha avanzato una proposta di regolamentazione per disciplinare tutte le attività legate alle valute virtuali e per «garantire l'integrità del mercato e livelli adeguati di tutela dei consumatori e dei risparmiatori».

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Ma in attesa dell'approvazione l'acquisto di criptovalute «non è soggetto alle norme in materia di trasparenza dei prodotti bancari e dei servizi di investimento» e «a nessuna forma di supervisione o di controllo da parte delle Autorità di vigilanza».

 

Insomma, insistono Consob e Bankitalia, «anche l'adesione a offerte di prodotti finanziari correlati a cripto-attività», come i digital token, è «un investimento altamente rischioso». Senza contare che spesso le proposte arrivano «da operatori abusivi, non autorizzati, non regolati e non vigilati da alcuna Autorità».

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