francesco starace open fiber

OPEN FIBER È STATA UNA PACCHIA SOLO PER ENEL – LA SOCIETÀ ELETTRICA, NEL 2021, È RIUSCITA A VENDERE IL SUO 50% A UN PREZZO STRABILIANTE (2,73 MILIARDI), CON UNA PLUSVALENZA SECCA DI 1,73 MILIARDI, PORTANDO LA VALORIZZAZIONE DELL’INTERA OPEN FIBER A QUOTA 5,4 MILIARDI. IL TEMA È: CONSIDERANDO LA SITUAZIONE ATTUALE, LI VALEVA DAVVERO? – GASPARRI: “INFRATEL AVREBBE DATO VIA LIBERA ALLA CESSIONE DEI CREDITI DI OPEN FIBER. IL PARLAMENTO INDAGHI SU QUESTO DISASTRO, CHE NON PUÒ ESSERE AVALLATO DA CDP…”

1OPEN FIBER: GASPARRI, CDP NON AVALLI DISASTRO CON PROPRI FONDI

maurizio gasparri foto di bacco (4)

(ANSA) - "Sorprendono le voci di pressioni varie attorno a Open Fiber. Infratel avrebbe dato via libera alla cessione dei crediti di Open Fiber sulle aree grigie come garanzia necessaria per le banche. La stessa Infratel solo lo scorso 26 giugno con una lettera indirizzata alla società aveva già bocciato la richiesta motivandola con il fatto che fosse addirittura contraria all'interesse pubblico. È chiaro che si tratta di un intervento molto discutibile.

 

Fui tra i promotori di Infratel per portare la banda larga nelle aree remote o a minore sviluppo. Non per usare fondi pubblici per porre riparo ai guai causati da Matteo Renzi, che impose a Enel una operazione assurda come quella Open Fiber. Il cui disastro non deve mettere a rischio i 6,8 miliardi destinati alle reti di telecomunicazione. Il governo risponda alla mia interrogazione e il Parlamento indaghi su questo disastro, che non può essere avallato da Cassa depositi e prestiti con i propri fondi. Stiano tutti attenti a come si muovono. Osserviamo ogni passo. E non staremo zitti. Abbiamo i fari proiettati su questo disastro". Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri

 

2 - CON OPEN FIBER STARACE INCASSÒ UN PLUS DA 1,7 MLD

Estratto dell’articolo di Fabio Pavesi per “MF - Milano Finanza”

 

francesco starace foto di bacco (2)

Mentre infuria la polemica su Open Fiber per i suoi ritardi e per il fatto che continua a battere cassa, si contano a oggi i tanti sconfitti della partita ed emergono un solo vincitore, che di sicuro gongola, ed è Enel. Che di Open Fiber è stato azionista della prima ora con il suo 50% di quota. Per l'Enel guidato ai tempi da Francesco Starace l'avventura è stato un capolavoro di ingegneria finanziaria. Il colosso elettrico è riuscito a vendere nel 2021 la sua quota del 50% (40% agli australiani di Macquarie e il restante 10% a Cdp) a un prezzo che oggi, con il senno di poi e vedendo i risultati ancora in profondo rosso, appare strabiliante.

 

L'incasso […] dalla cessione a fine del 2021 fu di ben 2,73 miliardi (2,2 per il 40% ceduto al fondo australiano e 530 milioni per il 10% acquisito da Cdp che già deteneva l'altro 50% del capitale). Con una plusvalenza secca di 1,73 miliardi che finirono tra i proventi straordinari nei conti di Enel del 2021. Una valorizzazione che portava l'intera equity di Open Fiber a quota 5,4 miliardi. Il tema è se li valesse davvero quei soldi. C'è da dubitarne visto l'andamento della società, che ha chiuso i conti del 2022 con l'ennesima perdita per 162 milioni, dopo quella del 2021 per altri 209 milioni.

 

open fiber 1

Certo Open Fiber è di fatto una start up e ha cumulato perdite dalla nascita nel 2016 per 600 milioni. Prima o poi l'utile arriverà, ma pesa il forte squilibrio finanziario con un indebitamento finanziario netto a fine 2022 di 4,6 miliardi a fronte di un patrimonio netto eroso dalle perdite fermo a 1,2 miliardi. […] l'uscita di Enel è stato un grande successo finanziario. Quella valutazione per l'intero capitale di Of di 5,4 miliardi avvenuta nel 2021 ha significato valorizzare Open Fiber oltre 4 volte il patrimonio netto, 20 volte i ricavi del 2022 e la bellezza di oltre 50 volte (debito compreso) il margine lordo che a fine 2022 si è attestato a 178 milioni. Una valutazione che fa a pugni con i fondamentali di bilancio. Sorprende che, mentre per Cdp ed Enel si è trattato di una partita di giro tra soggetti partecipati dallo Stato, Macquarie sia stato disposto a pagare un prezzo così elevato. […]

 

3 - OPEN FIBER, CRESCE LA PRESSIONE SU COSTI E PIANO DELLA RETE

Estratto dell’articolo di Andrea Biondi per "il Sole 24 Ore”

 

Cresce la pressione su Open Fiber. Ma Cdp, socio al 60% con l'australiana Macquarie all'altro 40%, fa quadrato attorno all'amministratore delegato Mario Rossetti, finito nel mirino delle critiche […] Alla quale tuttavia, come detto, Cdp non sembrerebbe affatto voler pensare.

francesco starace foto di bacco (1)

 

Oggi il cda della società wholesale affronterà […] il tema della semestrale, ma anche quello della richiesta di extracosti per l'attività di copertura delle aree «grigie».Vero è che sull'andamento di Open Fiber il livello di attenzione ha subito un salto di qualità, anche politico. Il senatore di FI, Maurizio Gasparri, ha chiesto di avviare un'inchiesta parlamentare su «questa società volutamente e imposta da Renzi all'Enel, che poi si è successivamente sfilata da questa impresa assurda, sta naufragando in maniera vistosa».

 

A gettare benzina sul fuoco anche le indiscrezioni circa una lettera di Cdp – dello scorso 26 giugno indirizzata a vari ministri e alla presidenza del Consiglio – nella quale la Cassa chiedeva di intervenire per «gestire efficacemente per tempo una situazione che rischia di pregiudicare l'attuazione del piano di investimenti di Open Fiber».

open fiber 3

 

Lettera che sarebbe stata accolta anche con una certa irritazione dal versante istituzionale e che comunque, in uno specifico punto, avrebbe avuto un esito positivo: nel via libera alla cessione dei crediti verso Infratel derivanti dal bando Italia 1 Giga che matureranno via via (1,7 miliardi). Si tratta di crediti futuri che arriveranno a stati di avanzamento. […]

 

i ritardi nell'attuazione della Strategia banda ultralarga. […] nelle aree grigie è stato mancato l'obiettivo del 31 dicembre (1% dei numeri civici) e lo stesso con quello del 30 giugno (15%). A fine maggio eravamo a 123.469 civici connessi, cioè l'1,8% dei 6,87 milioni previsti dalla concessione. In pratica ne mancano all'appello oltre 900mila, di cui 430.400 in lavorazione.

 

FRANCESCO STARACE

Open Fiber è all'1,9% dei civici collegati, Tim all'1,6 per cento. Milestone bucate che fanno storcere il naso come i ritardi sulle aree bianche – il processo doveva essere concluso nel 2022 ma è arrivato un rinvio al terzo trimestre 2024 – oltre alla richiesta di riconoscimento di extracosti per una convenzione firmata a luglio 2022 in cui, si obietta, doveva esserci la contezza della situazione dei maggiori costi.

 

[…] Adesso, per una Open Fiber che con ogni probabilità ha vissuto molta parte del 2022 e del 2023 nell'idea di poter fare parte della rete unica – prima che Tim scelga l'opzione Kkr invece di Cdp-Macquarie – si tratterà di capire se e come riuscire a chiudere il cerchio con le banche prima, per il rifinanziamento nel quadro del nuovo piano industriale e sul piano stesso.

open fiber 5piano bul open fibercablaggio venezia mario rossetti

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...