commerzbank andrea orcel unicredit

DOVE VUOLE ARRIVARE ORCEL? – DOPO IL BLITZ DI UNICREDIT, CHE SI È PRESO IL 9% DI COMMERZBANK, IL CEO DI PIAZZA GAE AULENTI HA AMMESSO CHE LA “CAMPAGNA TEDESCA” DELL'ISTITUTO POTREBBE ESSERE SOLO ALL’INIZIO - LA MOSSA, CHE RILANCIA LA DIMENSIONE INTERNAZIONALE DI UNICREDIT, NON AVRÀ FATTO PIACERE A CARLO MESSINA, PERCHÉ RISCHIA DI FAR APPARIRE BANCA INTESA UN ISTITUTO “DOMESTICO” – CRISTINE LAGARDE DÀ LA SUA BENEDIZIONE: “LE FUSIONI BANCARIE TRANSFRONTALIERE SONO AUSPICATE DA MOLTE AUTORITÀ” – IL FINTO STUPORE DI SCHOLZ PER L'OPERAZIONE: ERA STATO LO STATO A METTERE SUL MERCATO LE QUOTE DI COMMERZBANK...

DAGONOTA

UNICREDIT COMMERZBANK

Lo stupore fatto trapelare da Olaf Scholz a Bloomberg per il blitz di Unicredit su Commerzbank non è sembrato molto convincente agli addetti ai lavori.

 

Quella quota del 9% acquistata dall'istituto di Piazza Gae Aulenti era stata messa sul mercato proprio dallo stato tedesco, che aveva nazionalizzato Commerzbank dopo averla salvata ai tempi della crisi del 2008-09 versando oltre 18 miliardi. E che ora ha bisogno di qualcuno che metta ordine nei conti ancora ballerini.

 

Dunque appare bizzarro pensare che Berlino non avesse nel suo radar l’istituto italiano come possibile acquirente.

 

CARLO MESSINA

Di certo l'operazione da 1,5 miliardi rilancia la dimensione internazionale di Unicredit, tanto più se sarà seguita da una fusione con le attuali attività tedesche dell’istituto italiano, ovvero HVB (acquisita nel 2005).

 

E sicuramente non avrà fatto piacere a Carlo Messina perché, di sponda, rischia di fare apparire Banca Intesa come un istituto “domestico”, proprio mentre Unicredit si muove nel primo mercato del credito d'Europa.

 

COMMERZBANK, FUSIONE O ACQUISIZIONE. VIA AI COLLOQUI CON UNICREDIT

Estratto dell’articolo di Andrea Rinaldi per www.corriere.it

 

ANDREA ORCEL

L’opzione di un take-over su Commerzbank da parte di Unicredit è una possibilità molto concreta e solleva l’interesse della Bce. «Le fusioni bancarie transfrontaliere sono auspicate da molte autorità, e sarà interessante vedere gli sviluppi nelle prossime settimane», ha osservato la presidente dell’Eurotower, Christine Lagarde subito dopo aver comunicato il secondo taglio dei tassi.

 

Il ceo di Piazza Gae Aulenti ha scelto invece Bloomberg per commentare il blitz di mercoledì sulla banca privata tedesca dopo che il governo di Olaf Scholz ha venduto la sua prima tranche, scendendo dal 16% al 12%. «Le conversazioni su un'operazione di fusione e acquisizione o su un'ulteriore combinazione» con Commerzbank «sono in cima alle discussioni in corso sulla partecipazione», ha detto Orcel ai microfoni di Bloomberg Tv.

 

Commerzbank

«Dato che ora siamo un investitore, possiamo impegnarci in modo costruttivo per capire se tutti noi vogliamo creare qualcosa di più del solo valore che può essere creato da Commerzbank standalone», ha aggiunto il banchiere, rilevando che la mossa su Commerz non dovrebbe essere una sorpresa e che l’acquisto delle azioni della banca di Francoforte è coerente con la strategia. […]

 

Orcel tuttavia rimane flessibile per quanto riguarda le prossime mosse sulla partecipazione di Unicredit, pur segnalando che un'acquisizione completa è possibile: «Potremmo salire, scendere e combinare. Siamo molto pazienti». Unicredit mercoledì ha annunciato di aver accumulato una posizione pari al 9% in Commerzbank, che ne fa il secondo socio rilevante dietro lo stato tedesco e prima di Blackrock e Vanguard.

 

janet yellen christine lagarde

Una prima quota pari al 4,51% è stata comprata da Unicredit sul mercato e il restante dal collocamento accelerato promosso martedì sera da Berlino, pagandolo circa 702 milioni (nel complesso l’operazione è costata 1,5 miliardi). Il governo tedesco aveva nazionalizzato Commerzbank dopo averla salvata ai tempi della crisi del 2008-09 versando oltre 18 miliardi.

 

«Pensavamo che le condizioni per procedere» su Commerzbank «non ci fossero, ma in estate, sentiti i rumor, abbiamo deciso di acquistare titoli sul mercato a prezzi piuttosto attrattivi», ha rivelato il banker. «Quando poi il governo si è deciso a vendere e noi eravamo tra gli investitori che avevano contattato per comprare le azioni, abbiamo fatto un'offerta ed è stata accettata».

 

OLAF SCHOLZ

Il momento dunque è stato propizio ed è scattato fuori dall’Italia, dove per mesi le cronache finanziarie si sono esercitate sul risiko bancario intorno a Monte dei Paschi. «Se non ci siamo mossi finora e non lo abbiamo fatto in nessuno dei mercati in cui operiamo è perché non c'erano opportunità», ha rilevato quindi Orcel spiegando che «quando vai non solo nel tuo mercato, ma soprattutto in uno di cui non sei originario, hai bisogno del sostegno delle istituzioni locali e abbiamo sempre dialogato con il regolatore le istituzioni e le controparti in Germania finora».

 

deutsche bank commerzbank 2

Il ceo di Uncredit ha sottolineato, quindi, di vedere spazio per il consolidamento del mercato tedesco e che Commerz è solo parzialmente una mossa transfrontaliera. Inoltre il vertice di Piazza Gae Aulenti ha ripetuto che in Europa servono banche più forti, cross border.

 

[...]

 

 

Lo shopping di Unicredit va comunque nella direzione di un suggello all’unione bancaria europea. Lagarde infatti ha sottolineato che «di banche paneuropee ne abbiamo parecchie, in questo caso si tratta di una fusione `cross-border´ fra due grossi istituti nazionali, una cosa che sarà analizzata dal punto di vista normativo e che certamente soddisferà quanti si aspettavano fusioni trans-frontaliere come risultato dell'unione bancaria».

 

andrea orcel

Gli analisti di S&P, secondo cui «la decisione strategica di assumere una partecipazione significativa è rilevante se considerata come un primo passo verso l'acquisizione del controllo della banca tedesca, in vista di una sua eventuale fusione con le attuali attività tedesche di UniCredit (Hvb)».

 

La mossa non ha un impatto immediato sui rating della banca italiana. Per gli analisti di S&P «la decisione strategica di UniCredit di assumere una partecipazione significativa in Commerzbank è rilevante se considerata come un primo passo per assumere il controllo della banca tedesca, con l'obiettivo di fonderla con le attuali attività tedesche di Unicredit (Hvb)», osserva S&P, rilevando che nel suo comunicato stampa, Unicredit ha fatto sapere di voler «avviare colloqui con Commerzbank per discutere le opportunità di creazione di valore per gli azionisti di entrambe le banche».

commerzbank 5christine lagarde 3andrea orcel di unicredit

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....