carlo bonomi marco bonometti giuseppe pasini vincenzo boccia confindustria

IN UN PAESE SENZA PIÙ INDUSTRIE, IL FAVORITO PER CONFINDUSTRIA È UNO CON 31MILA EURO DI CAPITALE IMPEGNATO - FINALMENTE SIAMO ALLA VIGILIA DELLE CANDIDATURE UFFICIALI, E OLTRE AL SUDDETTO CARLO BONOMI CI SONO ALTRI QUATTRO IN LIZZA, TUTTI CHE CERCANO ALLEANZE E SOSTEGNI PRIMA DI DEPOSITARE FORMALMENTE IL PROPRIO NOME. ILLY, MATTIOLI, ORSINI, PASINI

carlo bonomi beppe sala

 

Dall'articolo di Lorenzo Dilena per www.glistatigenerali.com - (…) Salendo ancora di un piano, nella compagine della Ocean srl, compare finalmente Bonomi, con una quota del 33,3%, alla pari con altri due soci privati. In sostanza, secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio di Milano, [Carlo Bonomi] ha in trasparenza appena il 4,5% dell’azienda che espone sul suo biglietto da visita, la Synopo. Una quota che a monte della piramide societaria corrisponde a un impegno di capitale di soli 31mila euro.

 

 

 

CONFINDUSTRIA, CORSA A CINQUE LA PAROLA AI SAGGI

Rita Querzé per il ''Corriere della Sera''

 

LICIA MATTIOLI

Dalla prossima settimana fine dei tatticismi. Stop a voci, illazioni, sostegni supposti o auspicati. A parlare saranno le firme. Quelle sotto alle autocandidature che i potenziali prossimi presidenti di Confindustria presenteranno ai cosiddetti saggi dell' associazione. A vigilare sul complesso sistema che porterà il consiglio generale a designare, il 23 marzo prossimo, il numero uno di viale Dell' Astronomia, saranno tre imprenditori sorteggiati giovedì prossimo, 23 gennaio, all' interno di una rosa di nove.

 

In giro per l' Italia a cercare almeno 19 imprenditori (su 183 membri del consiglio generale) disposti a mettere la firma sotto la propria candidatura ci sono in ordine alfabetico: Carlo Bonomi, Andrea Illy, Licia Mattioli, Emanuele Orsini, Giuseppe Pasini. Vista la numerosità dei contendenti, c' è già chi sta valutando passi indietro per far convergere i propri voti su uno degli altri candidati.

 

carlo bonomi vincenzo boccia

Tra i primi a partire con la «campagna elettorale» è stato Carlo Bonomi, il presidente di Assolombarda. Associazione di Milano, Monza e Lodi che da sola ha poco meno di un decimo dei voti dell' assemblea. In questi mesi Bonomi non è mancato a un' assemblea delle altre territoriali in giro per l' Italia e ha stretto accordi anche al Centro e al Sud (da qui sarebbe maturato il sostegno, per esempio, di Napoli e del Lazio). Ha battuto il Nord Est palmo a palmo e, per fare un esempio, lo scorso giugno è intervenuto come relatore all' assemblea di Confindustria Veneto centro.

 

La sua è considerata una candidatura in discontinuità. I detrattori gli imputano il fatto di essere alla guida di piccole realtà imprenditoriali (Sidam e Btc, settore biomedicale). I sostenitori dicono che a fronte dei 17 milioni di fatturato bisogna considerare i 3 milioni di utile. E squadernano la lista del gotha dell' impresa milanese che lo sostiene, da Bracco a Rocca. Ma anche nomi come Marcegaglia e Abete che in passato avevano sostenuto la presidenza Boccia.

andrea illy

 

Morale: a oggi ben più del 10% dei voti necessari per candidarsi sarebbero già in mano a Bonomi. Da non trascurare: la stessa Assolombarda in questo momento pare compatta sulla sua candidatura in quanto sono stati ricuciti i dissapori del passato con la componente di Monza e Brianza.

 

A dividersi i voti della Lombardia con Bonomi c' è Giuseppe Pasini, presidente di Confindustria Brescia. Sceso in campo dopo Bonomi, in regione ha dalla sua, oltre alla territoriale di Brescia, quella di Lecco. Continua inoltre il corteggiamento di Como e Bergamo, che non hanno ancora preso posizione. Pasini può vantare un' impresa nel settore dell' acciaio - Feralpi group - dal fatturato a nove zeri (1,32 miliardi nel 2018). Di qui il sostegno di Federacciai e di Confindustria ceramica.

 

A Nord Ovest da segnalare la candidatura di Licia Mattioli, l' unica donna in corsa. Attuale vicepresidente di Confindustria per l' internazionalizzazione e titolare della Mattioli gioielli. Mattioli sarebbe in corsa anche per la presidenza della Compagnia di San Paolo (con il sostegno della sindaca di Torino Chiara Appendino). In Confindustria non è un mistero il sostegno del presidente uscente Vincenzo Boccia per Mattioli.

LICIA MATTIOLI 1

L' imprenditrice ha della sua gran parte del Piemonte e della Liguria e un pezzo di Toscana e non avrà problemi a mettere insieme il 10% dei voti necessario all' autocandidatura.

 

Non meno rilevanti le candidature di Emanuele Orsini e Andrea Illy. Orsini è presidente di Federlegno Arredo e può vantare i risultati ottenuti anche a livello internazionale dal Salone del mobile. Come Illy sconta forse il fatto di essere partito tardi con la sua corsa ma negli ultimi mesi ha infittito i contatti. Dalla sua ovviamente una organizzazione di rilievo come Federlegno Arredo.

 

Intanto il Friuli sta seriamente valutando l' appoggio ad Andrea Illy. Che può vantare l' esperienza da presidente di Altagamma, un' azienda con un marchio che non ha bisogno di presentazioni e uno standing internazionale (nei prossimi giorni sarà presente a Davos).

Ciò che manca, per ora, in tutto questo risiko sono i programmi. I candidati che supereranno la tagliola del 10% dei sostegni potranno presentarli soltanto il prossimo 12 marzo.

Premio Guido Carli Andrea Illy Giuseppe Pasini EMANUELE ORSINI MATTEO SALVINIEMANUELE ORSINI

A ridosso della designazione, prevista per il 23 dello stesso mese.

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...