von der leyen meloni recovery

I PARTITI FANNO I FINTI TONTI, MA QUI RISCHIAMO DI PERDERE 19 MILIARDI – CI SONO 55 OBIETTIVI DEL PNRR DA RAGGIUNGERE ENTRO FINE ANNO! L’AGENDA DELLE NORME DA APPROVARE È FITTISSIMA: DALLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA ALLA SPENDING REVIEW, DALLA DIGITALIZZAZIONE DELLA PA FINO A ISTRUZIONE E SALUTE – IL 26,8% DEI FONDI TOTALI DEL RECOVERY, 51,3 MILIARDI, SERVE A FAR VIAGGIARE MISURE GIÀ PREVISTE DAI PROGRAMMI NAZIONALI PRIMA DEL PNRR, CHE DOVREBBERO ESSERE RIFINANZIATE CON RISORSE NAZIONALI IN CASO DI FALLIMENTO DEGLI OBIETTIVI…

 

 

Marzio Bartoloni, Celestina Dominelli, Carmine Fotina, Gianni Trovati e Claudio Tucci per www.ilsole24ore.com

 

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1

Tra i grandi assenti di queste prime battute di campagna elettorale c’è il Pnrr, che fatica a farsi largo fra pensioni, alberi, flat tax e «mensilità in più» per i lavoratori. Eppure proprio dalla capacità di replicare il filotto di obiettivi raggiunti garantito dal governo Draghi nelle prime due verifiche dipende un pezzo importante della ripresa, forte come indicato venerdì dall’Istat ma attesa da prove complicate dall’autunno-inverno.

 

Fondi e crescita

La centralità del Pnrr nasce da due ragioni principali. La prima è strutturale, perché agli investimenti del Piano tocca il compito di rafforzare la crescita potenziale italiana spingendola lontano da quella stagnazione ventennale a cui può tornare in fretta se si affida solo a edilizia e servizi in rimbalzo post-pandemico.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI - MEME

La seconda è più immediata: perché a quel contratto che prevede fondi europei in cambio di riforme italiane sono collegate le rate del Recovery. Tra prefinanziamento e prima rata l’Italia ha ricevuto 45,9 miliardi. Altri 21 sono in arrivo per gli obiettivi raggiunti a giugno. Ne mancano 124,6. I primi 19 sono previsti con la terza rata, in calendario a inizio 2023 se l’Italia centrerà anche gli obiettivi del secondo semestre di quest’anno.

 

Sono 55, elencati nel grafico qui a fianco, in un’agenda fittissima che va dalla giustizia tributaria alla spending review, dalla digitalizzazione della Pa fino a istruzione e salute; e che per un lungo tratto coincide con la crisi e la campagna elettorale, per concludersi nei mesi dominati da una legge di bilancio battesimo del fuoco per il prossimo governo.

 

Le misure già in corso

ursula von der leyen mario draghi di fronte al teatro 5 di cinecitta 1

Ma c’è anche un’altra contabilità utile a misurare i rischi diretti che sarebbero prodotti sul bilancio pubblico da un eventuale deragliamento del Pnrr. Il 26,8% dei fondi del Recovery, 51,3 miliardi su 191,5, serve a far viaggiare misure già previste dai programmi nazionali prima del Pnrr.

 

In questo ambito, un’eventuale caduta del Recovery non potrebbe in ogni caso cancellare le misure, ma imporrebbe di rifinanziarle con risorse nazionali: con maggiori spese per gli interessi nel caso dei prestiti, mentre se a incepparsi sono le sovvenzioni il costo extra comprende evidentemente anche la quota capitale.

 

I contributi a fondo perduto previsti per le misure nazionali già in essere valgono 20,08 miliardi. Per esempio l’Italia dovrebbe ricevere nei prossimi anni oltre 10 miliardi per Ecobonus e Sismabonus, tre miliardi abbondanti per l’edilizia scolastica e 1,6 miliardi per asili nido e scuole dell’infanzia. Naturalmente il rischio stop per il Pnrr è al momento solo potenziale. Ma già sono stati costruiti argini nel tentativo di contenerlo.

 

Niente spoils system

mario draghi daniele franco

La prima è la continuità delle strutture amministrative chiamate a gestire il Piano. L’architettura si fonda sulla Segreteria tecnica a Palazzo Chigi e il Servizio centrale alla Ragioneria generale dello Stato, e si dirama nelle unità di missione create nei ministeri coinvolti. Sono tutte strutture escluse dallo spoils system, e quindi destinate a una «durata superiore a quella del Governo che la istituisce», che «si protrae fino al completamento del Pnrr» come recita l’articolo 4 del decreto sulla governance del Piano (Dl 77/2021) quando parla della Segreteria tecnica. L’altra è l’accelerazione impressa dal governo Draghi, grazie anche ai margini ampi dell’«ordinaria amministrazione», a riforme come quella della giustizia tributaria o della concorrenza, che però rischiano di soffrire nella fase cruciale dei decreti attuativi.

 

I traguardi principali

BERLUSCONI SALVINI MELONI

Un pacchetto significativo di scadenze riguarda il ministero dell’Innovazione tecnologica. A spiccare è il completamento del Polo strategico nazionale, per gestire in cloud i dati più critici delle Pa centrali. I data center, aggiudicati a Tim-Cdp-Leonardo-Sogei, devono partire entro fine anno, ma la partita è gravata da un possibile ricorso della compagine sconfitta, Fastweb-Aruba. Entro l’anno poi va resa operativa anche «3-I spa» per le soluzioni software della Pa.

 

Tra gli obiettivi della Salute il più atteso forse è la riforma degli Irccs, che assicurano le terapie innovative dai tumori alla cardiologia. La delega è stata appena approvata. Ora occorre scrivere entro dicembre i decreti. Sempre entro dicembre, vanno completati gli appalti per l’ammodernamento tecnologico degli ospedali.

cloud di stato

 

Le prossime scadenze per scuola e università prevedono un ampio processo riformatore. L’Istruzione entro dicembre dovrà gettare le basi per il rilancio degli istituti tecnici e professionali. Anche la riforma degli Its necessita di 19 provvedimenti attuativi. C’è poi da realizzare la riforma dell’orientamento.

 

Sul fronte università, entro l’anno si dovranno completare gli adempimenti per richiamare i giovani ricercatori. Qui il lavoro è in fase molto avanzata. Più delicato il piano degli alloggi universitari (da 40mila a 100mila). La ministra Maria Cristina Messa è a buon punto, ma per l’ultimo miglio serve condivisione politica e un esecutivo in carica.

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 3

 

La fine anticipata del governo Draghi ha spinto il ministero della Transizione ecologica ad accelerare sulle sue 9 scadenze, due delle quali (isole verdi e servizi idrici) da conseguire entro fine settembre. Sulla prima, il lavoro è avanti. La seconda coinvolge Economia e Agricoltura e il prosieguo dipende dall’allineamento tra i dicasteri. Buona parte degli altri investimenti (dalle smart grid alla resilienza climatica delle reti) richiede invece l’aggiudicazione dei progetti. E potrebbe risentire dell’impasse per il voto.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...