borse spread

PERCHÉ LO SPREAD È TORNATO A CRESCERE? - IL DIFFERENZIALE CON I BUND TEDESCHI SALE A 160 PUNTI BASE E CI SONO TRE MOTIVI: UNO È POLITICO, CIOÈ LA DEBOLEZZA DEL GOVERNO (E IL CASINO ILVA) E LA PERCEZIONE DELLA LEGA COME PARTITO NO-EURO, NONOSTANTE SALVINI PROVI IN TUTTI I MODI A TRANQUILLIZZARE I MERCATI – IL SECONDO È L’APERTURA DELLA GERMANIA ALLA GARANZIA EUROPEA SUI DEPOSITI BANCARI. CHE È UNA BUONA NOTIZIA, MA PREVEDE COME CONTROPARTITA CHE LE BANCHE SI LIBERINO UN BEL PO’ DI BTP CHE HANNO NEL PANCIONE. IL TERZO...

Borsa, Btp soffrono con spread oltre 160, debole Piazza Affari

spread

(AWE/Finanza.com) - Una nuova giornata di vendite sui titoli di Stato italiani conferma il momento difficile che stanno vivendo i Btp. Il rendimento del decennale è salito oltre oltre l'1,3% con lo spread nei confronti del bund tedesco che ha superato i 160 punti base, sui massimi da inizio settembre. Di pari passo Piazza Affari ritraccia ancora, con l'indice Ftse Mib che cede lo 0,41% a 23.481 punti dopo il calo dello 0,86% messo a referto il giorno prima. Questo in un quadro di debolezza diffusa a livello europeo. Tutti i principali listini del Vecchio Continente mostrano infatti moderate flessioni: il Dax di Francoforte cede lo 0,38% a 13.180 punti, il Cac40 di Parigi lo 0,10% a 5.901 punti, il Ftse100 di Londra lo 0,80% a 7.292 punti e l'Ibex di Madrid lo 0,23% a 9.173 punti.

 

DI MAIO SPREAD

Non tutti i titoli soffrono, comunque, sulla Borsa di Milano. Spicca ad esemprio il +2,35% a 109,10 euro di Diasorin, che cavalca il rumor di m&a su Qiagen da parte di Thermo Fisher Scientific. Bloomberg riporta sul proprio sito che il produttore americano di apparecchiature diagnostiche starebbe valutando l'acquisto di Qiagen, con contatti già avviati tra le due società. Miglior titolo di giornata è però stato Azimut (+2,59% a 22,16 euro), che aggiorna i massimi da fine 2015: da inizio anno il progresso messo a segno è un più che notevole +132%. Mercoledì il gruppo guidato da Pietro Giuliani ha annunciato la nuova linea di fondi ESG, con l'obiettivo di divenire entro fine anno il principale gestore in Italia per masse dedicate agli investimenti Esg con oltre sette miliardi di euro. Tra gli istituti di credito si segnala invece il +0,92% a 2,74 euro di Ubi Banca. Mentre tra i titoli in affanno cedono oltre un punto percentuale A2a (-1,43% a 1,75 euro), Atlantia (-1,10% a 22,43 euro) e Terna (-1,47% a 5,89 euro).

 

Lo spread tra BTp e Bund vola: ecco i tre motivi dell’inversione

Morya Longo per www.ilsole24ore.com

 

spread

Eppur si muove. Sembrava un problema dimenticato, acqua passata. Ma lo spread tra i BTp e i Bund sta tornando a far parlare di sé: dai minimi toccati a metà settembre a 132 punti base, giovedì 14 il termometro del rischio Italia è infatti salito a 178 punti base secondo Reuters e i 169 secondo Bloomberg (la differenza è dovuta al fatto che Reuters dal 7 ottobre ha iniziato a calcolare lo spread sul nuovo BTp decennale). E anche le aste di BTp di mercoledì 13, con rendimenti in rialzo rispetto a un mese fa, confermano che il rischio-Italia è tornato a salire.

 

MARIO DRAGHI.

Tre sono i motivi: uno legato alla politica italiana, uno dovuto all’apertura della Germania alla garanzia unica sui depositi bancari, uno forse connesso a una tecnicalità introdotta dalla Bce.

 

Il peso della politica

spread

Se lo spread era sceso molto con la formazione del nuovo Governo Conte, ora che il Governo appare più debole le pressioni sui nostri BTp aumentano. Questo non perché il Conte due piaccia particolarmente ai mercati per le sue politiche. Il motivo è un altro: il Governo Conte due ha completamente abbandonato la retorica no-euro. Questo basta a tranquillizzare gli investitori, terrorizzati dall’idea che i BTp che hanno comprato in euro possano un giorno essere convertiti in lire svalutate. Ecco perché la debolezza del Governo pesa sullo spread: perché in caso di elezioni anticipate è evidente che a vincere sarà il Centrodestra a trazione leghista. E la Lega viene ancora percepita come un partito no-euro.

 

MATTEO SALVINI giuseppe conte angela merkel 1

Forse a torto. Un rapporto di Citigroup dell’11 novembre sottolinea infatti che Salvini, quando ha risposto «perché no?» all’ipotesi di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica, ha contribuito a scrollare dalla Lega l’immagine di partito no-euro. Ma ugualmente il mercato resta timoroso. E la stessa Citigroup ritiene che il rischio sia sottostimato sui mercati. Non è un caso che il 28 ottobre, cioè il giorno dopo la super-vittoria del Centrodestra alle elezioni in Umbria, lo spread sia salito. E con la stessa ottica viene guardato il caso Ilva: perché indebolisce il Governo. Non a caso giovedì, quando alle 16 è arrivata la notizia che ArcelorMittal ha annunciato il cronoprogramma per bloccare gli impianti dell’ex Ilva, lo spread è salito di oltre 10 punti base.

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI COME ALEXANDRA GRANT E KEANU REEVES – BY LUGHINO

 

La proposta tedesca

 

A pesare sullo spread è poi un altra vicenda: l’apertura da parte della Germania alla garanzia europea sui depositi bancari. La notizia è positiva per l’Italia, perché una garanzia comunitaria sui depositi sotto i 100mila euro ridurrebbe il rischio di fuga di denaro dai conti correnti in caso di crisi bancaria. Perché, allora, una notizia positiva pesa sullo spread BTp-Bund? Il motivo sta nei dettagli: la Germania propone una contropartita a questa concessione. Chiede, per dare il via libera alla garanzia sui depositi, che le banche riducano i titoli di Stato nazionali nei loro bilanci. Ecco perché una notizia positiva è diventata negativa per lo spread: perché le banche italiane dovrebbero vendere un bel po’ di BTp. Oggi ne detengono per 400 miliardi.

 

Effetto indesiderato del tiering

giuseppe conte angela merkel 3

C’è infine un motivo tecnico: il «tiering» della Bce. Quando Mario Draghi ha tagliato i tassi sui depositi delle banche in Bce (a -0,50%), ha introdotto un meccanismo che alleviasse i dolori delle banche per questa misura. Il «tiering»: di fatto il tasso negativo non si applica a tutti i depositi in Bce, ma è stato introdotto un sistema di esenzioni. Qui sta il punto: nel caso delle banche italiane - calcola Antonio Cesarano di Intermonte - verrebbero esentati dai tassi negativi depositi per 90 miliardi (oltre ai 15 miliardi della riserva obbligatoria). «Per le banche italiane si tratta di una potenziale finestra di arbitraggio - spiega -. Possono prendere a prestito fondi a tassi negativi sul mercato interbancario dei pronti/termine, e poi depositarli in Bce a tasso zero. In questo modo lucrerebbero sul differenziale, ma drenerebbero liquidità facendo salire i tassi dei p/t e di conseguenza dei BTp». Morale: si rischia il boomerang, a meno che non arrivi liquidità dall’estero come è accaduto a inizio novembre.

CONTE MERKELmattarella draghi gualtierispread btp bund

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…