cop28 conferenza clima dubai

IL PETROLIO HA I DECENNI CONTATI (ALMENO SULLA CARTA) – L'ACCORDO DELLA COP28, CHE IMPEGNA ALLA RIDUZIONE DI TUTTI I COMBUSTIBILI FOSSILI ENTRO IL 2050, È DEFINITO “STORICO” DA TUTTI. SARÀ DAVVERO COSÌ O È IL SOLITO ACCORDICCHIO INUTILE? NEL TESTO FINALE SI PARLA DI “TRANSIZIONE” ANZICHÉ DI “ELIMINAZIONE”, E ANCHE L’UE È SODDISFATTA: “IL SENSO È LO STESSO” – MA I PAESI IN VIA DI SVILUPPO SONO DELUSI DALLA MANCANZA DI IMPEGNI FINANZIARI CONCRETI PER AIUTARLI AD ABBANDONARE GREGGIO, CARBONE E GAS…

1 - «ACCORDO STORICO» A DUBAI: COMINCIA L’ADDIO ALLE FONTI FOSSILI

Estratto dell’articolo di Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”

 

sultan Al Jaber - sultano degli emirati arabi uniti

«Non sentendo alcuna obiezione, è così deciso», dice veloce Sultan Al Jaber senza alzare la testa. E nella sala plenaria di Cop28 esplode l’applauso liberatorio. È finita. La telecamera delle Nazioni Unite inquadra l’inviato Usa John Kerry che batte le mani. Missione compiuta. Poi torna sull’autoritario presidente emiratino di Cop28, che ha giocato il colpo di mano dando l’annuncio dello «storico accordo» senza prima ascoltare tutti i delegati nazionali, come da tradizione. […]

 

«Abbiamo avviato il mondo nella giusta direzione», si autoelogia. I 197 Paesi più l’Unione europea hanno trovato la quadra su un tema che da quasi trent’anni era l’ovvietà inespressa delle Cop: per fermare il riscaldamento globale, e i suoi catastrofici effetti, bisogna smettere di bruciare carbone, petrolio e gas.

 

cop28 a dubai

Per la prima volta i combustibili fossili sono menzionati in un documento finale. Una svolta storica, arrivata nell’anno più caldo di sempre e in una petro-monarchia come gli Emirati Arabi, che si racchiude in due parole:  «transitioning away». Le traduzioni si sprecano — transitare, abbandonare, allontanarsi — e i puristi lamentano che non sia il «phase out» (l’eliminazione graduale) che oltre cento Paesi chiedevano.

 

Risponde per tutti il portavoce della Commissione europea per l’Energia e il clima, Tim McPhie: «Sono parole diverse per dire la stessa cosa». Nell’articolo 28, il Global Stocktake, testo chiave di Cop28, «riconosce la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra» e «invita le Parti a contribuire», in tempi e modi differenziati e determinati «a livello nazionale» (accontentando Cina, India e Paesi in via di sviluppo), con una serie di azioni.

 

sultan Al Jaber - sultano degli emirati arabi uniti

[…]

 

Nel testo c’è molto altro, perfino troppo. Compresi dei passaggi per ammorbidire le potenze petrolifere, capitanate da sauditi e russi, che hanno chinato il capo ottenendo in cambio il riconoscimento «che i combustibili transitori possono svolgere un ruolo nel facilitare la transizione energetica» e la menzione delle «tecnologie di abbattimento e rimozione» della CO2, due loro cavalli di battaglia.

 

C’è, soprattutto, l’invito a «triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030», impegno fortemente voluto dall’Unione europea ma anche da Cina e Usa che su questa base hanno concordato, il mese scorso, la Dichiarazione congiunta di Sunnylands, in California.

 

Dietro il successo di Cop28, che sembrava destinata a diventare la Waterloo del clima, ci sono le due vecchie volpi dei negoziati: il veterano John Kerry e l’omologo cinese Xie Zhenhua. Ieri pomeriggio, la strana coppia di amici si è presentata in sala stampa, forse per l’ultimo incontro. Tra un sorriso e una stretta di mano che quasi si faceva abbraccio, si sono autoproclamati vincitori, sottolineando di aver deciso insieme di dare «il supporto necessario» ad Al Jaber. […]

 

 

2 - COSA C’È E COSA MANCA NEL TESTO DELLA COP28 QUALI CONCESSIONI PER GLI STATI PETROLIFERI

Estratto dell’articolo di S. Gan. per il “Corriere della Sera”

 

cop28 a dubai 6

Manuale per comprendere il testo di Cop28.

 

1 Cosa è il Global Stocktake?

Come spiega il sito dell’Onu, ha il compito di «tracciare un percorso migliore per il futuro» in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Deve «identificare le lacune» dell’azione per il clima e concordare un percorso comune fino al 2030 e oltre.

 

2 L’articolo 6 parla di responsabilità comuni ma differenziate. Che cosa significa?

È uno dei principi chiave del diritto internazionale ambientale, formulato nel 1992 a Rio de Janeiro, e basato sulle diverse responsabilità storiche e capacità economiche dei Paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo […]

 

cop28 a dubai 5

3 L’art. 26 riconosce «che le emissioni globali di gas serra raggiungeranno il picco tra il 2020 e comunque prima del 2025» ma anche che i tempi «possono essere modellati in base alle esigenze di sviluppo sostenibile, di sradicamento della povertà e di equità ed essere in linea con le diverse circostanze nazionali». A chi è diretto?

Ai Paesi in via di sviluppo e alla Cina che si opponevano all’obbligo di un picco uguale per tutti entro il 2023. I tempi differenziati, «determinati a livello nazionale», tornano nell’articolo dedicato alle azioni da intraprendere per ottenere «riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra», tramite la transizione energetica.

 

4 Viene citato il carbone?

sultan Al Jaber - sultano degli emirati arabi uniti

Riprendendo il testo della Cop26, è menzionata «l’eliminazione graduale (phase down) dell’energia prodotta dal carbone non abbattuto.

 

5 La differenza tra «transitioning away» e «phase out»?

Per alcuni è solo un gioco di parole. Il primo termine fa riferimento a una transizione, quindi implica un movimento verso un sistema diverso (le energie rinnovabili), il secondo si traduce in «eliminazione graduale», senza indicare un nuovo traguardo.

 

cop28 a dubai 7

6 Cosa sono le emissioni nette zero?

L’equilibrio da raggiungere entro il 2050 tra le emissioni di gas serra prodotte e quelle sottratte dall’atmosfera.

 

7 Viene citato il nucleare?

Sì, in forma generica, insieme ad altre «tecnologie a zero e a basse emissioni», tra cui le energie rinnovabili e le tecnologie di abbattimento e rimozione del carbonio.

 

8 E il metano?

È indicato tra le emissioni diverse dalla CO2 che richiedono una «riduzione sostanziale entro il 2030».

 

cop28 dubai 7

9 Qual è la concessione ai «Paesi fossili»?

Oltre al riconoscimento dei tempi differenziati, la menzione delle tecnologie di cattura del carbonio (anche se limitate ai «settori in cui è difficile abbattere le emissioni») e il riconoscimento che «i combustibili transitori possono svolgere un ruolo nel facilitare la transizione energetica garantendo al tempo stesso la sicurezza energetica». Non si cita espressamente il gas […]

 

10 Quali sono i punti deboli?

Si riconosce che «il fabbisogno finanziario per l’adattamento dei Paesi in via di sviluppo è stimato in 215-387 miliardi di dollari all’anno fino al 2030». Al Jaber si è vantato che Cop28 ha mobilitato 83 miliardi di dollari. Ma i Paesi in via di sviluppo sono delusi dalla mancanza di impegni finanziari concreti per aiutarli ad abbandonare i combustibili fossili e adattarsi agli impatti climatici. […]

GIORGIA MELONI - COP28cop28 a dubaicop28 a dubai 4cop28 a dubai AL GORE - COP28 A DUBAI

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...