john elkann brigitte macron fca psa

PRENDI I SOLDI (IN ITALIA) E SCAPPA (IN FRANCIA) - CON UNA LETTERA JOHN ELKANN APRE UNA POSSIBILE VORAGINE SULL’AUTOMOTIVE ITALIANO: LE CITY CAR DEL GRUPPO NON SARANNO PIÙ REALIZZATI SU PIANALI EX FIAT, MA SULLE “FORME” DELLE AUTO PEUGEOT - CON TANTI SALUTI AI FORNITORI ITALIANI (E AI 58MILA OCCUPATI DELL’INDOTTO)

 

Carlo Cambi per “la Verità”

JOHN ELKANN E GIANNI AGNELLI

 

Alla dipartita dell' Avvocato qualcuno celiando disse: «Dovevano dargli il Nobel per l' Economia; è riuscito a socializzare le perdite e privatizzare i profitti». Devono averlo pensato anche gli imprenditori dell' indotto dell' auto che a Torino e dintorni si sono visti arrivare giorni fa una risoluta lettera scritta in inglese dai vertici di Fca che sta per Fiat Chrysler Automobiles promessa sposa con Psa (Peugeot), tant' è che il 13 novembre dovrebbe debuttare Stellantis, quarto gruppo automobilistico mondiale.

 

Insomma gli Agnelli perdono il marchio, ma non il vizio perché scaricano sulla parte più debole i costi della fusione. Mettono a rischio un migliaio di imprese, con 58.000 posti di lavoro per un fatturato di oltre 18 miliardi perché hanno deciso di comprare altrove i componenti che servono per costruire le utilitarie. La notizia l' ha data il Corsera nell' edizione di Torino: riprenderla nelle pagine nazionali o su Repubblica è improbabile.

STELLANTIS

 

Eppure con quella lettera si apre una possibile voragine su tutto l' automotive italiano che vale 95 miliardi, il 5,6% del Pil e occupa circa 250.000 persone. Cosa c' è scritto? Più o meno questo. Cari fornitori smettete di fare sviluppo e ricerca, ma soprattutto smettete subito di produrre perché la vostra roba non ci serve più: sarebbe uno spreco continuare a costruire componenti che noi non monteremo più sulle nostre auto. A questo si aggiunga che ora gli stabilimenti vanno in ferie e alla riapertura non sarà chiesta più alcuna fornitura.

 

john elkann marchionne con la panda

Detta così sembra una faccenda che riguarda l' ex Fiat e i suoi fornitori e invece ha conseguenze su tutta la nostra già asfittica economia, ma soprattutto pone grossi problemi alla politica. Primo fra tutti al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che il 16 maggio ha messo la sua firma sul prestito da 6,3 miliardi che Fca ha chiesto al San Paolo, ma con la garanzia dello Stato attraverso la Sace.

 

Quel prestito non convinceva tutti, ma Conte disse: «Non c' entra nulla che Fca abbia la sede legale in Olanda, i soldi noi li prestiamo per le attività italiane, questo governo sostiene le imprese con il decreto Liquidità». Si potrebbe obiettare che il decreto liquidità i miliardi per Fca li ha garantiti, ma gli spiccioli a esempio per bar e ristornati no.

 

CARLOS TAVARES E MIKE MANLEY ANNUNCIANO LA FUSIONE TRA PSA E FCA

Ma la faccenda si fa un po' più seria: John Elkann - degno nipote di Gianni Agnelli, l' Avvocato - i quattrini garantiti dalla Sace li ha incassati, ha pure confermato il dividendo straordinario da 5,5 miliardi con la capogruppo, ma dice ai fornitori italiani: non abbiamo più bisogno di voi.

 

Da ora in avanti le utilitarie di Fca quindi la Panda, la 500, i nuovi modelli come la Panda XL e la nuova Punto annunciati per il prossimo anno non saranno più realizzati su pianale ex Fiat, ma sulle «forme» delle auto Peugeot. E la componentistica italiana non serve più.

 

LO STABILIMENTO FIAT DI TYCHY IN POLONIA

Nella missiva spedita a circa 1.000 aziende fornitrici il gruppo italo-americano che tra qualche settimana diventa franco-italo-americano spiega: «Tutte le nuove utilitarie Fca saranno costruite su piattaforma Psa-Cmp» per cui sospensioni, parti elettriche ed elettroniche, scarichi, pianali, ammortizzatori e via elencando saranno quelli dei fornitori abituali di Peugeot.

 

La sospensione delle forniture per ora riguarda solo i modelli che sono prodotti da Fca Italia e Fca Poland in particolare nello stabilimento polacco di Tychy dove Fiat costruisce Panda, 500, alcuni modelli Abarth, Punto e alcuni modelli che sono destinati ai mercati dell' Est Europa e orientali.

 

STELLANTIS - PSA FCA

In quelle stesse linee di montaggio vengono assemblati anche i modelli Peugeot 208, Citroen C-3 e C-4 e Opel Cora. Non solo su quelle linee saranno sviluppati tutti i nuovi modelli di segmento B (utilitarie) che andranno sul mercato con i diversi marchi di Fiat e di Chrysler, ma senza componentistica italiana.

 

E pensare che Fca quando ha chiesto la garanzia di Sace per i famosi 6,3 miliardi scriveva annunciando anche la riapertura post Covid: «È stato avviato un dialogo con Intesa Sanpaolo per il perfezionamento di una linea di credito a tre anni, destinata esclusivamente alle attività italiane del Gruppo Fca e al sostegno della filiera dell' automotive in Italia, composta da circa 10.000 piccole e medie imprese, a seguito alla riapertura degli stabilimenti italiani, avviata a fine aprile».

 

john elkann 3

Ma è come quando regnava Gianni Agnelli. Perché mentre Fca annuncia lo stop ai fornitori e migliaia di posti di lavoro a rischio il mercato dà qualche soddisfazione. A luglio Fca ha venduto in Italia 31.000 pezzi con un calo del 9,18%, meglio di quanto ha fatto il mercato italiano che registra un calo dell' 11%.

 

Non vanno invece benissimo le cose a livello di parziale annuo; Fca si ferma a 170.000 unità vendute da gennaio a oggi con un calo rispetto all' analogo peridio dello scorso anno del 43,6% mentre il mercato italiano ha fatto leggermente meglio con una flessione del 41,7%. Dunque meglio privatizzare i profitti e socializzare le perdite.

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