credit suisse axel lehman assemblea azionisti

PROCESSO PUBBLICO AI VERTICI DI CREDIT SUISSE – NELL'ULTIMA ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DELL'ISTITUTO SVIZZERO PRIMA DELL'ACQUISIZIONE DA PARTE DI UBS, È ANDATA IN SCENA LA RABBIA DEI PICCOLI E GRANDI SOCI, CHE HANNO VISTO EVAPORARE I LORO BOND SUBORDINATI DA 16 MILIARDI – RIELETTO IL PRESIDENTE AXEL LEHMANN, CHE HA CHIESTO SCUSA “PER AVER DELUSO TUTTI VOI” – DAGLI USA ARRIVA L'ALLARME DEL NUMERO UNO DI JP MORGAN, JAMIE DIMON: “LA FIDUCIA NEL SISTEMA BANCARIO È A RISCHIO. TROPPA DEREGULATION…”

1 – CREDIT SUISSE, ULTIMO ATTO: «SCUSATE, VI ABBIAMO DELUSO»

Estratto dell'articolo di Lino Terlizzi per “Il Sole 24 Ore”

 

 

axel lehmann all'assemblea degli azionisti di credit suisse

Quasi cinque ore all’Hallenstadion di Zurigo, dalle 10.30 alle 15.30 circa, per l’ultima assemblea degli azionisti del Credit Suisse. Per prendere atto, tra rammarichi e critiche, del fatto che è terminato il percorso come banca indipendente. Finito in crisi dopo alcuni anni di rovesci, il secondo istituto bancario svizzero per dimensioni, che ha una storia di quasi 167 anni, viene infatti ora acquisito dalla prima banca elvetica, la Ubs.

 

Una acquisizione su cui peraltro né gli azionisti del Credit Suisse né quelli di Ubs hanno potuto decidere, perché è già stata varata dai vertici delle due banche, all'insegna dell’applicazione del diritto d’urgenza voluto dal Governo svizzero […]

 

 

axel lehmann all'assemblea degli azionisti di credit suisse

Gli azionisti di Credit Suisse si sono pronunciati sui conti 2022 (approvati con il 61,4%) e sul rapporto sulle remunerazioni, accolto di stretta misura (50,1%), con un voto consultivo. È stata invece respinta l'idea, avanzata da alcuni azionisti, di effettuare una revisione straordinaria sull’acquisizione da parte di Ubs; la proposta ha raccolto pochi sì e molti no, con un voto su due targato astensione.  […]

 

Nei giorni scorsi erano stati stralciati dall’ordine del giorno due punti non secondari come il discarico, cioè l’atto formale che mette i vertici al riparo da azioni di responsabilità, e la richiesta di un bonus per i componenti della direzione, per complessivi 30 milioni di franchi, in caso di successo della ristrutturazione in cui era impegnata la banca.

 

assemblea degli azionisti di credit suisse

[…]  «Mi scuso per non essere stato in grado di fermare la perdita di fiducia che si è accumulata nel corso degli anni, per aver deluso tutti voi», ha detto il presidente del Credit Suisse, Axel Lehman. Ora però, ha aggiunto, occorre concentrarsi sul futuro. Lehmann ha detto di voler lavorare con il presidente e il ceo di Ubs, rispettivamente Colm Kelleher e Sergio Ermotti, per trovare le «migliori soluzioni possibili», in una fusione che apre «nuove prospettive per tutti».

 

Il ceo di Credit Suisse, Ulrich Körner, anche lui come Lehmann entrato nel vertice della banca solo nell'ultima fase, ha detto che l’acquisizione da parte di Ubs era alla fine «l’unica via praticabile». Il risultato del 2022, con una perdita netta di 7,3 miliardi di franchi e deflussi di fondi per 123 miliardi di franchi, è «assolutamente inaccettabile», ha affermato Körner.

 

UBS CREDIT SUISSE

Un azionista ha posto domande sul deflusso di fondi, su come è nata l’acquisizione e sul prezzo di acquisto, con 1 azione Ubs per 22,48 azioni del Credit Suisse, per un importo pari a circa 3 miliardi di franchi al momento dell’annuncio, il 19 marzo scorso. Una parte di analisti e operatori ritiene che questo prezzo sia troppo favorevole a Ubs, ma Lehmann non ha commentato i termini dell'acquisizione, né sul capitolo prezzo né sui futuri tagli ai posti di lavoro.

 

Numerosi azionisti hanno espresso disappunto e rabbia. Ci sono state critiche per i vertici della banca, ma anche per l’autorità di vigilanza Finma e per il Governo svizzero. «Mi sento bidonato e sono anche deluso dai politici», ha detto un azionista, ampiamente applaudito. […]

 

2 – CREDIT SUISSE, L’IRA DEI SOCI JP MORGAN: FIDUCIA A RISCHIO

Estratto dell'articolo di Giuliana Ferraino per il “Corriere della Sera”

 

CREDIT SUISSE UBS

[…]  Le scuse non sono bastate a calmare l’ira degli azionisti, che per cinque ore, prendendo la parola, uno dopo l’altro, hanno accusato i top manager di «tradimento». Ethos, advisor per i fondi pensioni e altri soci rilevanti, ha denunciato «l’avidità e l’incompetenza dei dirigenti», oltre alle retribuzioni che hanno raggiunto «livelli inimmaginabili». Mentre «gli azionisti hanno perso ingenti somme di denaro e sono a rischio migliaia di posti di lavoro».

 

 

axel lehmann assemblea azionisti credit suisse

[…]  Anche il fondo sovrano norvegese, uno dei maggiori investitori al mondo, ha votato contro la rielezione di Lehmann e degli altri componenti del board, in segno di protesta. Alla fine, però, con una maggioranza molto risicata, il presidente è stato rieletto, così come altri 6 amministratori, mentre 5 su 12 consiglieri hanno scelto di non ricandidarsi (7 è il numero minimo per permettere al consiglio di lavorare per i prossimi due o tre mesi di transizione fino alla fusione con Ubs).

 

Gli azionisti hanno inoltre approvato (per pochi voti) la retribuzione del consiglio di amministrazione per il periodo fino al completamento della fusione, ma hanno votato contro i compensi dei dirigenti della banca.

 

jamie dimon di jp morgan

Il salvataggio del Credit Suisse, con il takeover pilotato da parte di Ubs, però, supera i confini elvetici. Insieme al fallimento della Silicon Valley Bank in California, «rischia di minare la fiducia nel settore bancario», ha affermato il numero uno di Jp Morgan, Jamie Dimon, nella lettera agli azionisti, mettendo sotto accusa la regolamentazione bancaria. «Le banche sono state incentivate a possedere titoli di Stato molto sicuri, perché considerati altamente liquidi dalle autorità di regolamentazione e con requisiti patrimoniali molto bassi», scrive Dimon con riferimento al crac Usa. Criticando, inoltre, gli stress test della Federal Reserve, che «non hanno mai incorporato tassi di interesse a un livello più alto».

jamie dimon jpmorgancredit suisse credit suisse crollo del titolo in borsaAXEL LEHMANN CREDIT SUISSE

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…