andrea orcel unicredit

PRONTI? RISIKO! - ORA CHE ANDREA ORCEL HA PRESO IL TIMONE DI UNICREDIT, TUTTI ASPETTANO DI VEDERE LA PRIMA MOSSA CHE FARÀ PER TENTARE DI RISOLLEVARE LA BANCA E RIDURRE IL GAP CON INTESA - INGOIERA' L’AMARO BOCCONE MPS? E POI PROCEDERÀ CON L’ACQUISIZIONE BPM, COME VUOLE IL MEF? - A QUEL PUNTO, LA GIOSTRA DEI BANCHIERI È PRONTA PER PARTIRE. BPER, CREVAL, GENERALI: TUTTE LE PARTITE CHE POTREBBERO SBLOCCARSI...

Andrea Orcel

1 - CON LO SGUARDO RIVOLTO A ORCEL – IL RISIKO BANCARIO È IN STANDBY: TUTTI ASPETTANO DI VEDERE LA PRIMA MOSSA DEL NEO-BOSS DI UNICREDIT. SI PRENDERÀ MPS O FARÀ UN TORTO AL GOVERNO DRAGHI? DOPODICHE' PUNTERA' AD ACQUISIRE ANCHE BPM, PER COLMARE IL DIVARIO CON INTESA? – RIMARREBBERO FUORI TRE BANCHE: SONDRIO, CARIGE E BPER, CON CIMBRI A FARE DA PIVOT AL NUOVO POLO...

https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/sguardo-rivolto-orcel-ndash-risiko-bancario-266959.htm

 

2 - LA GIOSTRA DEI BANCHIERI. TUTTI PRONTI PERIL NUOVO «GIRO»

Stefano Righi per "l'Economia - Corriere della Sera"

 

ANDREA ORCEL

Al Luna Park della finanza c' è la fila davanti alla giostra di Unicredit. Tutti vogliono vedere all' opera il nuovo amministratore delegato, Andrea Orcel, incaricato di cambiare il volto a una banca che, sono le sue parole in uno scritto ai colleghi del gruppo, rappresenta per lui un ritorno a casa («I feel as though I am coming home»).

 

Chiede tempo Orcel e pazienza. Ma sa bene che, se il suo predecessore Jean Pierre Mustier ha completato prima delle scadenze prefissate il suo percorso alla guida del gruppo, è perché di tempo ne è rimasto poco e la pazienza degli azionisti si è esaurita da mesi.

 

IL QUARTIER GENERALE UNICREDIT A MILANO

È per questo che, nel mezzo di una stagione che sta ridisegnando il profilo della finanza italiana, con molti cambi al vertice delle quotate nei settori delle banche e delle assicurazioni, l' attenzione è in gran parte dedicata a Unicredit, dove sia le dimensioni del gruppo, che la portata della remunerazione pattuita per il suo amministratore delegato incrementano il clima d' attesa.

 

Il punto di partenza è fissato in una strada in salita. Infatti, per far fronte alle urgenti necessità patrimoniali, Unicredit nel passato si è liberato di molte partecipazioni estere e soprattutto di diverse fabbriche prodotto, inaridendo le fonti di reddito e vendendo forse troppe attività, al punto da trovarsi oggi con un eccesso di capitale.

andrea orcel

 

Non solo: sul mercato retail italiano il gruppo di piazza Gae Aulenti ha per un lungo periodo abdicato a favore del suo principale concorrente, Intesa Sanpaolo e di alcuni player più squisitamente locali, preferendo focalizzarsi nel Corporate & investment banking. Oggi recuperare quel terreno appare complesso, anche se la digitalizzazione del Paese, dei servizi e della clientela potrebbe giocare a favore.

louise tingstrom jean pierre mustier

 

È proprio in quella direzione che sembra voler puntare Orcel, che però per disegnare una nuova banca ha bisogno di manager, risorse ed idee. E di tempo. Sul fronte interno, infatti, non si possono usare scorciatoie, praticabili invece al di fuori delle torri milanesi. Ed è qui che si attende la giocata da campione.

 

GIUSEPPE CASTAGNA

Le possibili direzioni sono note. Entro la fine dell' anno il governo italiano deve cedere la partecipazione, che ammonta al 68 per cento, nel Monte dei Paschi di Siena. L' operazione porta con sé un possibile consistente vantaggio fiscale per l' acquirente, nell' ordine dei miliardi di euro e molti rischi per le conseguenze civili di cause giudiziarie pendenti.

 

UNICREDIT INTESA SANPAOLO

Si risolvesse il nodo delle pendenze la strada potrebbe raddrizzarsi. Ma non è detto che dopo il rifiuto di Mustier a portare avanti la trattativa su Siena, Mps rientri nei piani di Orcel. Al punto che il Banco Bpm è sembrato finire nel mirino di Unicredit. Un incontro tra Orcel e Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, è stato ufficialmente smentito, ma ciò non significa che la strada sia chiusa. Orcel, dotato di visione internazionale, sa che il futuro di Unicredit non può essere limitato all' integrazione di una banca italiana. Serve altro per dare prospettiva e benzina al gruppo.

carlo cimbri

 

Un' operazione di altre dimensioni e di respiro internazionale. Mustier arrivò a un passo da Société Générale, Orcel potrebbe completare quel passo, creando un fronte internazionale (Italia, Germania, Francia), che finalmente trasformerebbe una banca paneuropea vincente da slogan di comunicazione a fatto concreto.

 

STEFANO MICOSSI

Su tutto pesano i numeri e il confronto con i concorrenti. Il 30 novembre scorso, giorno della discontinuità di Mustier, il titolo Unicredit valeva in Borsa 8,6 euro. Il 27 gennaio, quando Orcel venne «identificato» come nuovo amministratore delegato, l' azione viaggiava a 7,69 euro.

 

PIERCARLO PADOAN CON ELKETTE DI UNICREDIT

Venerdì 23 aprile si aggirava attorno a quota 8 euro, che corrispondono a una capitalizzazione in Borsa di poco superiore ai 18 miliardi, ovvero meno della metà di Intesa (43), molto meno di Generali (26,6), poco più del doppio di Finecobank (8,2) e di Mediobanca (8,1). Per questo, al Luna Park della finanza, si allunga la fila davanti alla giostra di Unicredit.

 

PIERO MONTANI

Se in piazza Gae Aulenti è cambiato tutto il vertice, oltre ad Orcel è arrivato alla presidenza l' ex ministro Pier Carlo Padoan e si è rinnovato profondamente il consiglio, con l' uscita, tra gli altri, di Stefano Micossi, che è stato uno dei fautori dell' attuale discontinuità, non sono mancate le sorprese a Modena, dove il primo azionista di Bper, Unipol, ha imposto presidente e amministratore delegato.

 

flavia mazzarella

Qui torna in sella Piero Luigi Montani che ha alle spalle la guida di Antonveneta, Popolare di Milano e Carige. Manager di grande esperienza, Montani dovrebbe condurre l' ex popolare emiliana verso un' operazione di aggregazione. Banco Bpm e, in alternativa, Popolare di Sondrio, le possibili direzioni. Di sicuro, l' azionista Unipol pensa a Bper come a un polo nazionale del credito, alternativo ai due big Intesa e Unicredit e quindi un passo in avanti appare probabile dopo la temeraria acquisizione dei 600 sportelli in eccedenza derivanti dall' operazione Intesa-Ubi.

 

luigi abete foto di bacco

Non a caso, spiccano nel nuovo consiglio Bper la presidente Flavia Mazzarella e l' ex direttore generale di Unicredit, Gianni Franco Papa. Momento a suo modo storico anche per Bnl, del gruppo Bnp Paribas. Mercoledì prossimo, 28 aprile, l' assemblea registrerà il passo indietro di Luigi Abete, storico presidente alla guida dal 1998. Abete diverrà presidente della fondazione Bnl e continuerà a guidare la Luiss Business School.

 

Operativamente la banca sarà in mano a Elena Patrizia Goitini, nuovo amministratore delegato al posto di Andrea Munari, che diverrà contestualmente presidente.

luigi lovaglio

 

Momento storico anche a Verona, dove il 14 maggio l' assemblea congederà il presidente Paolo Bedoni. Dopo il salvataggio firmato dalle Assicurazioni Generali, il Leone di Trieste affiderà la presidenza a un uomo d' ordine e di grande esperienza quale Davide Croff.

Rinnovato il consiglio di amministrazione anche al Creval.

 

La banca valtellinese, che venerdì ha visto concludersi un' opa nervosa e scomposta da parte del Crédit Agricole Italia, ha confermato Alessandro Trotter presidente, Stefano Caselli e Massimiliano Scrocchi vice presidenti e Luigi Lovaglio, fautore della rinascita della banca, quale amministratore delegato.

 

Bedoni

A Mestre, in casa Ifis, si è insediato Frederick Geertman, che sostituisce come amministratore delegato Luciano Colombini. Geertman è al lavoro sul piano industriale, atteso entro fine anno.

 

Rinnovato invece nel segno della continuità il consiglio di amministrazione di illimity, con Corrado Passera amministratore delegato e Rosalba Casiraghi presidente. Rinnovi anche tra due specialiste del wealth management: Banca Mediolanum e Banca Generali. Molte le conferme, con due novità: la presidenza di Banca Generali affidata ad Antonio Cangeri e il consigliere Anna Gervasoni che non potendo venir rinnovata al vertice di Banca Generali ha trovato posto nel consiglio di Banca Mediolanum.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…