john elkann andrea agnelli

QUALCOSA SI MUOVE NELLA “GIOVANNI AGNELLI BV”, CASSAFORTE DI FAMIGLIA - LA SOCIETÀ OLANDESE MODIFICA LO STATUTO E CI SONO NUOVE REGOLE PER LA LIQUIDAZIONE DEI SOCI - ANDREA AGNELLI, DOPO AVER LASCIATO I CDA DI EXOR E STELLANTIS, POTREBBE LIQUIDARE LA SUA QUOTA (AVEVA DETTO DI VOLER “VOLTARE PAGINA”) - GLI EREDI DI UMBERTO AGNELLI, ANDREA E ANNA, DETENGONO  L’11,85% DELLA CASSAFORTE OLANDESE, UNA PARTECIPAZIONE DEL VALORE DI OLTRE 1,2 MILIARDI AI CORSI ATTUALI DI BORSA...

Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”

 

agnelli elkann

Grandi manovre in casa Agnelli-Elkann. Dopo che a maggio John Elkann ha lasciato la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, a giugno i soci della cassaforte olandese si sono ritrovati ad Amsterdam per metter mano allo statuto, intonso dal 2019. Le modifiche sono numerose e riguardano per esempio l’oggetto sociale e la fissazione di un limite d’età per i consiglieri di amministrazione.

 

Nel contesto attuale assume però particolare rilevanza la riforma dei meccanismi di liquidazione degli azionisti che intendano abbandonare la holding di famiglia. La procedura è contemplata dall’articolo 8 dello statuto che in 17 commi disciplina tutte le possibili vie d’uscita per un socio con l’obiettivo finale, in sostanza, di non allargare la compagine al di fuori della già ampia cerchia della dinastia Agnelli.

 

ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN

I cambiamenti riguardano in particolare i criteri di calcolo del valore delle azioni della Giovanni Agnelli Bv all’atto della vendita, nell’ordine, a discendenti dello stesso antenato, a eredi di altri rami della dinastia e infine alla cassaforte stessa. Senza addentrarsi nei tecnicismi, il prezzo dei titoli dipende dal valore delle azioni Exor, controllata dalla Bv con il 53,6% del capitale (86,3% dei voti), più la stima di quello delle altre partecipazioni non quotate. A questo totale va sottratto uno «sconto holding», fissato ogni anno dal consiglio di amministrazione della Bv per tener conto del fatto che in finanza l’insieme vale meno della somma delle sue parti.

 

elkann agnelli

Basti pensare che all’Euronext di Amsterdam Exor capitalizza circa 20 miliardi, il 40% meno del valore netto del suo portafoglio aziendale che al 30 giugno era di 34,2 miliardi e che include quote in Ferrari, Stellantis, Cnh e nella Juventus.

 

Le precisazioni approvate a giugno dall’assemblea di Amsterdam destano maggior interesse alla luce del riacquisto di azioni da un miliardo di recente annunciato da Exor. Il 75% di questo buyback, pari a 750 milioni, sarà effettuato attraverso un’offerta pubblica non aperta a investitori italiani, perché la giurisdizione nazionale non lo consente, a cui la Giovanni Agnelli BV si è impegnata ad aderire per 250 milioni, consegnando circa l’1,4% della sua partecipazione in Exor.

 

andrea agnelli con john elkann

Si tratta di un’operazione non frequente che ha il pregio di concludersi in tempi brevi, probabilmente già a inizio ottobre. Perché tanta fretta? La Giovanni Agnelli Bv ha motivato la decisione con la necessità di ridurre l’indebitamento che fra 2021 e 2022 è salito da 284 a 371 milioni, forse anche a causa dei 203 milioni versati al fisco italiano a seguito dell’accordo transattivo sulla Exit Tax. Secondo gli analisti di Equita, però, il buyback accelerato potrebbe «servire per liquidare alcuni soci».

 

andrea agnelli con john elkann

E fonti vicine alla holding confermano che la Giovanni Agnelli Bv intende farsi trovare pronta ad affrontare ogni evenienza, dal momento che fra discendenti e familiari la casata Agnelli-Elkann conta ormai oltre 200 membri con diverse esigenze e aspirazioni. Da qui in poi si entra nel campo delle ipotesi.

 

Fra gli addetti ai lavori si parla da tempo di un possibile disimpegno di Andrea Agnelli che, nell’annunciare le dimissioni dal board di Stellantis ed Exor, aveva detto di voler «voltare pagina» per «aprire un nuovo capitolo». Tali nuove avventure imprenditoriali potrebbero richiedere risorse e quindi incrociare il destino della partecipazione nella Bv, di cui Andrea Agnelli è consigliere.

 

Gli eredi di Umberto Agnelli, Andrea e Anna, detengono — stando agli ultimi documenti depositati ad Amsterdam — l’11,85% della cassaforte olandese, che in trasparenza corrisponde circa al 6,3% di Exor, una partecipazione del valore di oltre 1,2 miliardi ai corsi attuali di Borsa. Una liquidazione, anche parziale, di tale quota garantirebbe un lauto incasso. […]

umberto agnelli john elkann foto mezzelani gmt 195

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…