donald trump coronavirus usa

QUESTO SÌ CHE È UN BAZOOKA – ALTRO CHE MES: TRUMPONE METTE SUL TAVOLO UN PIANO ECONOMICO DA 2 MILA MILIARDI DI DOLLARI CONTRO GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS E OVVIAMENTE ANCHE I DEMOCRATICI SONO D’ACCORDO. WALL STREET FESTEGGIA CON IL MAGGIOR RIALZO DAL 1933 – IL PRESIDENTE VUOLE RIAPRIRE TUTTO PER PASQUA: “FOSSE PER I DOTTORI DOVREMMO FERMARCI PER MESI, ANNI. MA LA CURA RISCHIA DI DIVENTARE PEGGIORE DEL PROBLEMA” – VIDEO

 

 

 

 

1 – CORONAVIRUS: PIANO USA DA 2MILA MILIARDI

donald trump anthony fauci

(ANSA) - La maggioranza repubblicana al Senato degli Stati Uniti ha annunciato oggi di aver raggiunto con i democratici e la Casa Bianca un accordo su uno "storico" piano da 2.000 miliardi di dollari per rilanciare la prima economia mondiale, colpita duramente dalla pandemia di coronavirus. "Finalmente, abbiamo un accordo", ha detto il leader della maggioranza al Senato Mitch McConnell, parlando di un massiccio "livello di investimenti da tempi di guerra nella nostra nazione". Il Senato e la Camera dei rappresentanti devono ancora approvare la legislazione prima di inviarla al presidente Donald Trump per la sua firma.

 

 

2 – TRUMP VUOLE RIAPRIRE PER PASQUA: «LA CURA È PEGGIORE DEL MALE»

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

mike pence donald trump 1

 

Due settimane, da qui al 12 aprile, giorno di Pasqua, per «tornare alla normalità». Donald Trump ha spiegato le sue intenzioni, in una doppia intervista con Fox News e poi nel consueto briefing alla Casa Bianca. Punto primo: «Il tasso di mortalità di questa infezione è basso, intorno all' 1%. Ogni anno muoiono 36 mila persone per l' influenza, ma non abbiamo mai bloccato il Paese per quello. Ci sono anche tanti morti per gli incidenti stradali, ma non è che chiediamo alle fabbriche di non costruire più auto».

 

donald trump anthony fauci

Secondo passaggio: «Fosse per i dottori dovremmo fermarci per mesi, se non per anni. La cura rischia di diventare peggiore del problema. Se le imprese si bloccano, se la gente perde il lavoro, andremo incontro alla depressione, all' instabilità. Ci saranno migliaia di suicidi». Conclusione: «Possiamo fare due cose nello stesso tempo. Riapriamo l' America al più presto, realisticamente entro Pasqua. Siamo in grado di produrre e di prendere le necessarie precauzioni».

 

Il dottor Anthony Fauci, figura chiave della task force anti virus, è ricomparso nella conferenza stampa serale. La sua opinione? «Dobbiamo essere molto flessibili, studiare bene i dati, illuminare anche le aree di cui non sappiamo niente. Certamente non è pensabile riaprire le zone dove la progressione del contagio è esponenziale».

donald trump discorso alla nazione sul coronavirus

 

Qualche ora prima Deborah Birx, coordinatrice del team, aveva cercato di districarsi in questo modo: «Oggi abbiamo i mezzi e le tecnologie per un approccio granulare, modulando le misure di restrizione per aree geografiche». Per settimane Birx, i filmati sono ancora online, si è appellata «ai millenial»: «Senza di voi non possiamo vincere questa battaglia». I giovani positivi, magari asintomatici che possono infettare i genitori, i parenti o anche semplici conoscenti più anziani. Tutto dimenticato, come vuole il presidente.

Ci sono, però, i numeri. I casi positivi sono in crescita esponenziale: circa 52 mila in tutto il Paese, con 675 morti.

 

donald trump intervistato da fox news

La situazione a New York sta diventando «esplosiva», come avverte il governatore dello Stato Andrew Cuomo: «La curva si sta impennando a una velocità che non ci aspettavamo». Il problema, ignorato da Trump, è il possibile collasso degli ospedali. Nella Grande Mela sono già finiti nei reparti 3.200 pazienti, 750 in cura intensiva. La previsione di Cuomo è drammatica: «Nelle prossime due settimane New York avrà bisogno di altri 30 mila ventilatori. Ma la Protezione civile federale ce ne ha mandati solo 4.000. Allora io dico a questi signori: venite voi a New York a scegliere quelle 26 mila persone che dovranno morire perché non possiamo curarle».

 

Sempre a New York, però, Wall Street, ha messo a segno il rialzo record dal 1933: +11,37%%. Sarà stato per le parole di Trump, ma soprattutto per le notizie in arrivo dal Congresso, dove nella notte, repubblicani e democratici sembrano vicinissimi all' accordo sul pacchetto da duemila miliardi: quattro assegni fino a tremila dollari per i cittadini con reddito medio-basso; prestiti agevolati per le imprese.

 

2 – LA CURA DA CAVALLO SVEGLIA LE BORSE

Teresa Campo per “MF”

DONALD TRUMP SOSTITUISCE CORONAVIRUS CON CHINESE NEGLI APPUNTI

 

Borse in euforia con rally dell' 8-10% in Europa e del 6-7% a Wall Street, che in più festeggia il ritorno del Dow Jones sopra la soglia dei 20 mila punti, con un balzo del 11,4%, il maggiore dal 1933. In Europa la migliore è stata Francoforte, volata del 10%, seguita da Londra (+9,05%) e Parigi (+8,39%).

 

Ma si è ben difesa anche Milano: il Ftse Mib è balzato dell' 8,93% (quarta seduta migliore dal 1998 e la migliore dal 2010), riportandosi a un soffio dalla soglia psicologica dei 17 mila punti, mentre continua la discesa dello spread Btp-Bund. Ieri ha chiuso a 191 punti, in calo di un altro 3,7%, dando fiato a tutto il comparto bancario. Strappano anche i titoli industriali, il settore petrolifero e il lusso.

 

meme sull'assenza di anthony fauci 4

Certo il nemico coronavirus è ancora lontano dall' essere sconfitto. E i danni che potrà provocare all' economia globale saranno ingenti e per ora incalcolabili. Ma la discesa in campo dei corpi speciali di tutto il mondo contro il primo e a sostegno dell' altra all' insegna dell' ormai famoso «whatever it takes» ha quantomeno ressicurato un po' i mercati, ieri subito partiti in rally. A quanto già messo in campo da governi e banche centrali nelle scorse settimane, a partire dal weekend si è infatti aggiunto un dispiego di forze davvero impressionante: dall' annuncio del Qe illimitato negli Stati Uniti annunciato la vigilia, alla promessa dei Paesi del G7 di fare tutto il necessario per ristabilire la crescita e l' occupazione, fino all' annuncio che da oggi saranno sospese le restrizioni agli spostamenti nelle province cinesi di Hubei unito ai primi piccoli segnali di rallentamento della diffusione del virus in Italia, attualmente il Paese più colpito dal contagio.

le linee guida di trump per il coronavirus 1

 

In più in Europa va avanti il dibattito sugli eurobond e sull' eventuale intervento del Mes, mentre negli Stati Uniti si accentua la convinzione che la firma del piano straordinario di aiuti a popolazione e imprese, già sfumata due volte, sia ormai questione di ore. Sul tavolo un pacchetto di stimoli del valore di almeno 2.000 miliardi di dollari nel tentativo di proteggere per quanto possibile l' economia degli Stati Uniti dalle conseguenze della pandemia di coronavirus. Il presidente Usa Donald Trump infine ha anche preannunciato che vorrebbe togliere le misure restrittive per contenere il coronavirus entro Pasqua (12 aprile) e che le persone possono rispettare la distanza sociale e, al tempo stesso, lavorare.

donald trump

 

«Dobbiamo tornare al lavoro: prima lo faremo, meglio sarà» ha aggiunto.

Quanto durerà l' euforia? O, meglio: quanto ci vorrà per le borse a tornare a livelli più accettabili considerando che restano sotto i massimi di un buon 30%? Ovviamente dipende da quanto tempo ci vorrà per riuscire ad avere la meglio sul Covid-19. Inoltre, quanto più dura sarà la pandemia, tanto maggiore sarà il suo impatto economico, nel qual caso le attuali risposte di politica fiscale e monetaria potrebbero anche rischiare di rivelarsi insufficienti. Ma non solo.

 

Come spiega un' analisi di Pimco, «il sostegno aggressivo della Fed può contribuire a mantenere il funzionamento dei mercati, accelerare la ripresa ed evitare danni a lungo termine, ma non basterà a impedire la recessione negli Stati Uniti». Lo stesso vale per l' Europa, Italia in primis. Il ministero dell' Economia è pronto a raddoppiare la potenza di fuoco del programma Cura Italia.

tamponi drive in coronavirus

 

Al contempo, molto difficile appare la possibilità che l' Europa acconsenta all' emissione di debito condiviso, i cosiddetti coronabond. Resta la strada del Fondo Salva-Stati, con modalità però che non risultino insostenibili per i singoli Paesi quando finalmente si uscirà dalla crisi.

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