recessione apocalisse

RECESSIONE IN ARRIVO – RAMPINI: ‘’ALLO SHOCK DA CORONAVIRUS SI È AGGIUNTA UNA GUERRA DEL PETROLIO FRA ARABIA SAUDITA E RUSSIA. GLI INVESTITORI SONO SULL'ORLO DEL PANICO – NEGLI USA PESA LA GIUNGLA PRIVATISTICA DELLE ASSICURAZIONI SANITARIE; O LE NORMATIVE CONTRATTUALI PER CUI CIRCA UN TERZO DEI DIPENDENTI RESTANO SENZA PAGA SE RIMANGONO A CASA MALATI (RAGION PER CUI MOLTI VANNO A LAVORARE COMUNQUE, E CONTAGIANO ALTRI)’’

Federico Rampini per “la Repubblica”

 

FEDERICO RAMPINI DONALD TRUMP

Il tremendo lunedì nero dei mercati aggiunge nuovi segnali sull' arrivo di una "tempesta perfetta" per l' economia mondiale. Allo shock paralizzante da coronavirus si è aggiunta all' improvviso una guerra del petrolio fra Arabia Saudita e Russia che accelera il crollo delle materie prime. Gli investitori sono sull' orlo del panico anche perché non vedono "un adulto al volante" della macchina che sta per schiantarsi. La risposta dei governi è in ritardo, sia sul fronte sanitario sia su quello economico. Manca ogni coordinamento tra nazioni proprio quando il mondo intero è minacciato da un' emergenza comune.

petrolio

 

I segnali di recessione abbondano su tutti gli schermi radar. Le Borse dall' Asia all' Europa all' America hanno subito cadute record, e Wall Street ha dovuto chiudere le contrattazioni temporaneamente per eccesso di ribasso. La paura ha spinto i capitali a investirsi in titoli del Tesoro americani, considerati più sicuri, e questo ha schiacciato i rendimenti a un minimo mai raggiunto nella storia, col Treasury Bond decennale che dà un interesse dello 0,5%.

PETROLIO

 

L' oro vola sempre più in alto, come bene rifugio. Il dollaro s' indebolisce per l' attesa di nuovi tagli nei tassi della banca centrale. Su tutto s' innesta il nuovo conflitto tra l' Arabia saudita e la Russia. Proprio perché l' economia mondiale frena e i consumi energetici si riducono, le quotazioni del greggio avevano già perso un terzo dall' inizio dell' anno. L' Arabia ha tentato di negoziare con la Russia dei tagli concertati alla produzione.

shale oil estrazione petrolio

 

Non essendo stato raggiunto un accordo è scattata la ritorsione, il greggio arabo è offerto sui mercati con sconti del 20%, il che ha fatto precipitare ulteriormente i prezzi. Nella "tempesta perfetta" l' unico segnale di schiarita all' orizzonte potrebbe venire dalla Cina, se si confermano le notizie ufficiali sul continuo calo dei contagi e la graduale normalizzazione dell' attività economica.

 

new york sanificazione metro 1

Poiché in Cina è in corso un' operazione-propaganda che descrive Xi Jinping come un eroe vincitore della sfida contro il coronavirus, la cautela è d' obbligo. Altri indicatori indiretti - consumi energetici e traffico urbano - sembrano confermare una tendenza alla ripresa, però graduale, e a livelli ancora decisamente inferiori alla situazione economica pre-coronavirus.

 

new york, panico da coronavirus 8

Se dalla Cina può arrivare qualche ragione di speranza, è controbilanciata dalle preoccupazioni sugli Stati Uniti e l' Eurozona. In America diversi esperti epidemiologici, inclusi alcuni capi di agenzie sanitarie federali, temono che la risposta al coronavirus sia stata fin qui tardiva e inadeguata. La dimensione del contagio potrebbe essere sottostimata, le misure per contenere l' epidemia continuano ad essere blande, e frammentate da uno Stato all' altro.

xi jinping a wuhan 4

 

Pesano alcuni problemi strutturali come la giungla privatistica delle assicurazioni sanitarie americane; o le normative contrattuali per cui circa un terzo dei dipendenti restano senza paga se rimangono a casa malati (ragion per cui molti vanno a lavorare comunque, e contagiano altri). Lo stesso ritardo si sta registrando nella risposta all' emergenza economica. Donald Trump ha cercato di minimizzare il coronavirus perché ne teme l' impatto sulla sua campagna elettorale. Casa Bianca e Congresso finora hanno varato un pacchetto di 8,3 miliardi di dollari che si limita a finanziamenti urgenti per le autorità sanitarie in prima linea.

 

xi jinping a wuhan 6

Una vera manovra anti-recessione potrebbe richiedere 200 miliardi fra sgravi fiscali e nuova spesa pubblica e per il momento non è all' ordine del giorno. Inoltre questo presidente americano per sua natura è allergico alla cooperazione internazionale, non ha mostrato alcuna intenzione di mettersi alla guida di una risposta concertata. C' è una distanza abissale dalla grande crisi del 2008, quando al timone dell' economia mondiale c' erano leader più esperti e al tempo stesso più inclini al dialogo e al coordinamento.

 

Donald Trump al CPAC 2020 abbraccia la bandiera Usa

Problemi analoghi riguardano l' Eurozona, con l' aggravante che la sua economia non è reduce da 11 anni di crescita come quella americana, anzi arriva a questa crisi già in affanno. La crisi della leadership tedesca pesa. Già nel 2008, peraltro, le rigidità europee provocarono ritardi e sottovalutazioni, generando una ricaduta in recessione, la crisi greca, le fibrillazioni sul debito italiano, fino ad arrivare a Brexit.

 

Con la recessione da coronavirus alle porte, il Financial Times ha notato che il massimo sforzo espresso dal governo di Berlino è una manovra di spesa pubblica pari allo 0,008% del Pil. Ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse drammatica. In Europa, con i tassi sottozero, la Bce ha un margine di manovra ancora più ridotto che negli Stati Uniti.

la copertina del new yorker sul coronavirus

 

Inoltre è assai dubbio che la politica monetaria sia efficace per curare due shock simultanei dal lato della domanda e dell' offerta: da una parte consumatori assenti perché in quarantena o spaventati, dall' altra penurie di merci che dovevano arrivare dalla Cina (oppure dall' Italia). È il momento in cui il vuoto di attività economica richiede che lo Stato faccia la sua parte.

 

coronavirus in usa e canada

Le preoccupazioni economiche e quelle sanitarie non sono disgiunte. La salute dei cittadini è prioritaria, naturalmente, ma un paese che s' impoverisce per una recessione diventa più debole su tutti i fronti, ha meno risorse da investire per rafforzare il proprio sistema sanitario e venire in aiuto ai malati.

conferenza stampa di donald trump sul coronavirus 1

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…