disoccupazione femminile gender pay gap donne

LA RECESSIONE È DONNA – LA CRISI DEL CORONAVIRUS PENALIZZA MAGGIORMENTE LE DONNE – COME MAI? SEMPLICE, LE ALTRE CRISI AVEVANO COLPITO INDUSTRIA E COSTRUZIONI, CIOÈ SETTORI PREVALENTEMENTE MASCHILI, MENTRE QUESTA HA PORTATO ALL’ARRESTO TOTALE DI SERVIZI NON ESSENZIALI DOVE IL 77% DEGLI OCCUPATI È DONNA. E LE CONSEGUENZE NON SPARIRANNO CON LE RIAPERTURE DELLE SCUOLE…

Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

disoccupazione femminile 1

A Capodanno le donne americane avevano tagliato un traguardo storico: il sorpasso sugli uomini come numero di impieghi (al netto dell' agricoltura). Era successo solo una volta nella storia e per un breve periodo, durante la Grande recessione del 2009: una crisi soprannominata Mancession proprio perché aveva colpito soprattutto gli uomini, in grande maggioranza nei settori maggiormente penalizzati: industria, costruzioni e finanza.

protesta infermiere new york

 

Poi, con la ripresa, gli impieghi maschili erano tornati a prevalere, ma di poco. E negli ultimi anni le donne avevano riguadagnato molto terreno per il forte aumento delle lauree al femminile e perché la crescita dell' economia si era concentrata in settori nei quali gli uomini sono in minoranza, dalla sanità al commercio. A dicembre 2019 il sorpasso col 95 per cento dei 145 mila nuovi posti di lavoro andati alle donne.

lavoro donne coronavirus

 

chiuso per virus

I trend illustrano bene quello che è accaduto: industria (a grande maggioranza maschile) in calo di 19 mila addetti, mentre la sanità ne aveva guadagnanti 28 mila e le vendite al dettaglio 41 mila. Poi è arrivata la tempesta del coronavirus ed è cambiato tutto: non solo una recessione spaventosa che rischia di diventare depressione, ma anche un crollo che stavolta penalizza maggiormente le donne.

recessione coronavirus

 

donne in carriera 2

A differenza di tutte le altre recessioni di origine economica che colpiscono in primo luogo industria, attività mineraria e costruzioni, cioè settori prevalentemente maschili, questa crisi di origine sanitaria ha provocato l' arresto totale dei servizi non essenziali a partire da quelli che impiegano il maggior numero di donne: scuola, sanità non Covid, alberghi, ristorazione, parrucchieri, estetica, igiene, vendite al dettaglio. Molte fabbriche e cantieri, invece, hanno continuato a lavorare, laddove era possibile rispettare le norme del distanziamento sociale.

 

disoccupazione femminilesmart working con i figli

Secondo uno studio della Pittsburgh University condotto da un' economista italiana, Stefania Albanesi, negli Stati Uniti le donne coprono il 77 per cento dei posti di lavoro nei servizi che richiedono un contatto diretto con clienti, utenti e pazienti, dalla preparazione dei cibi alle cure mediche, a una vasta gamma di servizi alla persona. E l' 83 per cento delle decine di milioni di posti di lavoro persi dall' inizio della pandemia sono proprio in questi comparti.

donne in carriera 1

 

fabbrica coronavirus

Così dietro i dati, comunque drammatici, della disoccupazione di aprile, salita in un mese dal 4,4 al 14,7 per cento (ma quella reale è molto maggiore), c' è la realtà di una nuova divaricazione: la disoccupazione maschile è al 13,5 per cento mentre quella femminile, che nelle altre recessioni precedenti non aveva mai varcato la soglia del 10 per cento, ora è al 16,2.

chiusi per virusStefania Albanesi

Con la riapertura dell' economia questi numeri caleranno, ma per le donne sarà più dura recuperare, anche perché la perdurante chiusura delle scuole (e dei camp estivi per i ragazzi) penalizza soprattutto loro. Non è solo un problema sanitario e di disparità tra i sessi. La crisi al femminile avrà anche conseguenze economiche più generali sul calo del Pil: nelle recessioni «classiche» del passato i bilanci familiari venivano in parte riequilibrati dal fatto che le donne sposate che non lavoravano cominciavano a cercare impieghi anche part-time o poco retribuiti nei servizi per compensare la perdita di reddito dei mariti licenziati dalle industrie. Così anche la flessione dei consumi e la perdita di Pil erano attutite. Difficile che ciò avvenga stavolta: tutti i mestieri che occupano prevalentemente donne stanno licenziando o, comunque, non assumono.

 

disoccupazione femminile 2disoccupazione femminile 3

Il cuore nel problema è nella sanità che occupa soprattutto donne e che, con 19 milioni di addetti, è diventato il maggiore datore di lavoro d' America. Una dinamica ben nota anche in Italia dove gli organici del comparto medico sono composti all' 80 per cento da donne, come messo in luce, anche sulle pagine del Corriere e di 7, dagli articoli di Rita Querzè e Luisa Pronzato e da un recente intervento di Lia Quartapelle e Chiara Gribaudo.

Le donne sono le più colpite dalla disoccupazione, ma anche quelle che continuano a lavorare hanno i loro problemi: sono le più esposte al contagio. I lavori non interrotti perché considerati essenziali ma che comportano contatti diretti con altre persone, sono, infatti, svolti soprattutto da donne: dalle cassiere dei supermercati alle farmaciste passando per l' assistenza agli anziani, gli ambulatori e, soprattutto, gli ospedali dove 9 infermieri su 10 sono donne.

donne in carriera

 

E, anche se il Covid-19 sembra preferire i maschi, è femminile il 73 per cento del personale ospedaliero Usa infettato dal virus. E sono state sopratutto le donne, le infermiere, ad essere andate in piazza a contrastare solo col loro silenzio immobile e i volti segnati da settimane di emergenza senza tregua, le manifestazioni degli ultralibertari e della destra integralista che hanno bollato come fascisti i lockdown decisi per proteggere la popolazione dalla pandemia.

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)