RENAULT HA VOGLIA DI FCA - LA BORSA TORNA A CREDERE A UNA FUSIONE TRA FIAT CHRYSLER E IL MARCHIO FRANCESE. LA QUESTIONE VERA È NISSAN: I GIAPPONESI NON NE POSSONO PIÙ DI SOTTOSTARE AI FRANCESI E LA LORO TECNOLOGIA SULL’ELETTRICO È FONDAMENTALE. PER QUESTO L’IPOTESI È DI CEDERE UNA PARTE DELLE QUOTE DI NISSAN AGLI AGNELLI, E…

-

Condividi questo articolo


Diodato Pirone per “il Messaggero”

 

fca renault fca renault

La Borsa è tornata a credere nella fusione fra Fca e Renault. Ieri a Piazza Affari il Lingotto ha messo a segno un progresso del 3,3% praticamente identico a quello di Renault che a Parigi è salita del 3,7%.

 

EMMANUEL MACRON RENAULT EMMANUEL MACRON RENAULT

Gli operatori hanno riacceso i fari sull'operazione dopo nuove indiscrezioni e la scoperta che i valori delle due aziende non sono sostanzialmente cambiati rispetto al 27 maggio, quando il progetto di fusione, fermato 10 giorni dopo su decisione di Fca, fu annunciato. Fca oscilla intorno a 17,5 miliardi di patrimonializzazione e Renault intorno a 14,5 miliardi, un livello legato a quello di Nissan (24,5 miliardi di euro alla Borsa di Tokyo) di cui i francesi possiedono il 43,4%. La stabilità delle quotazioni di Fca e Renault viene letta come un viatico collaterale alla ripresa delle trattative.

talento fca-renault talento fca-renault

 

jean dominique senard 7 jean dominique senard 7

La nuova ondata di acquisti borsistici su Fca e Nissan segue quella del 5 agosto successiva al week end durante il quale il Wall Street Journal aveva pubblicato il contenuto di alcune mail nelle quali Renault chiedeva a Nissan di indicare un nuovo equilibrio azionario fra le due aziende «calibrato per coinvolgere in una fase successiva anche Fiat-Chrysler». Mail che seguivano dichiarazioni in chiaro più volte reiterate sia da parte Renault che Fca sulla validità industriale del progetto.

 

IL VIATICO

marco bentivogli marco bentivogli

E non a caso ieri mattina anche un sindacalista di peso come Marco Bentivogli, segretario della Fim-Cisl, intervistato da Il Giornale è tornato a spezzare una lancia a favore della fusione. «Per Fca, il gruppo Renault sarebbe meglio di altri possibili partner come Peugeot - ha spiegato Bentivogli - Fca offre ai francesi il valore aggiunto di marchi come Alfa Romeo e Maserati mentre Nissan, oltre alle tecnologie elettriche, garantisce una rete in Asia dove Fca ha un ruolo ridotto.

john elkann presidente del gruppo fca john elkann presidente del gruppo fca

 

Inoltre non è cosa da poco sentire un top manager francese come il presidente di Renault, Jean-Dominique Senard, parlare della nascita di un campione europeo nonostante il pessimo nazionalismo mostrato dal governo di Parigi».

 

FCA FCA

Ai primi di giugno era stato proprio l'ostruzionismo del governo francese, proprietario del 15% di Renault, a provocare lo stop della fusione. Il governo di Parigi, infatti, aveva posto come priorità che Renault ridefinisse i termini dell'alleanza ventennale con Nissan sconvolta dall'arresto in Giappone dell'amministratore delegato francese del colosso giapponese, Carlos Ghosn, accusato di essersi appropriato di fondi aziendali.

 

I nipponici, più grandi di Renault, chiedono da tempo ai francesi maggiore autonomia. In questo contesto Renault pare disponibile a ridurre la sua presenza nel capitale di Nissan dal 43 al 33% se non al 25% chiesto dai nipponici.

mike manley john elkann mike manley john elkann

 

Ma Senard non è disposto a rinunciare ad un'alleanza vitale per l'azienda parigina che ha un giro d'affari di soli 57 miliardi (contro i 90 di Nissan e i 110 di Fca). Nissan, che controlla quasi il 7% del mercato cinese ovvero del primo mercato mondiale, nel quale Fca e Renault assieme non arrivano all'1,5%, è un pezzo fondamentale anche del progetto di fusione Fca-Renault. Per questo - stando a indiscrezioni - fra le molte ipotesi allo studio nella ridefinizione del rapporto fra Nissan e Renault ci sarebbe la cessione - in accordo con i giapponesi - di una parte delle quote Nissan detenute dai francesi a Fca o al suo azionista di controllo Exor. A Nissan, inoltre, Fca e Renault potrebbero riservare più peso nel consiglio di amministrazione della nuova società di diritto olandese che nascerebbe dalla loro fusione. Probabilmente più dell'unico posto su 11 previsto nel progetto di fusione presentato il 27 maggio. E in questo progetto era già previsto che Nissan avesse il 7,5% di Fca-Renault con diritto di voto, che oggi i giapponesi non hanno pur possedendo il 15% del capitale di Renault.

hiroto saikawa 1 hiroto saikawa 1 mike manley a ginevra mike manley a ginevra mike manley mike manley MACRON RENAULT MACRON RENAULT mike manley mike manley thierry bollore' carlos ghosn 1 thierry bollore' carlos ghosn 1 hiroto saikawa 3 hiroto saikawa 3 mike manley john elkann mike manley john elkann nissan nissan jean dominique senard 5 jean dominique senard 5 CARLOS GHOSN NISSAN RENAULT CARLOS GHOSN NISSAN RENAULT thierry bollore' 1 thierry bollore' 1 thierry bollore' 3 thierry bollore' 3 hiroto saikawa 2 hiroto saikawa 2 jean dominique senard 3 jean dominique senard 3 jean dominique senard 1 jean dominique senard 1 thierry bollore' thierry bollore' jean dominique senard e thierry bollore' jean dominique senard e thierry bollore' thierry bollore' 2 thierry bollore' 2 jean dominique senard 6 jean dominique senard 6 renault renault

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…