casa case immobili superbonus giancarlo giorgetti

LA RIFORMA DEL CATASTO? UN FIASCO ANNUNCIATO – GIORGETTI HA MINACCIATO UN ADEGUAMENTO DEI VALORI CATASTALI PER GLI EDIFICI RISTRUTTURATI CON IL SUPERBONUS (FACENDO INCAZZARE MELONI E TAJANI) – MA AGGIORNARE LE RENDITE DEGLI IMMOBILI È UN’IMPRESA IMPOSSIBILE, CHE NON È RIUSCITA A NESSUN GOVERNO NEGLI ULTIMI ANNI: LA STORIA INSEGNA CHE, IN ITALIA, CHI TOCCA LA CASA SI FA MALE – INFATTI NEL DOCUMENTO PROGRAMMATICO DI BILANCIO INVIATO A BRUXELLES L’ARGOMENTO NON VIENE NEANCHE CITATO…

Estratto dell’articolo di Enrico Marro per “L’Economia - Corriere della Sera”

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

Anche questa volta, tanto rumore per nulla. Nel disegno di legge di Bilancio per il 2025, non c’è alcun intervento sulle rendite catastali. È bastato che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, accennasse all’aumento delle stesse per chi ha usufruito del Superbonus per provocare un mezzo terremoto nella maggioranza di governo, costringendo lo stesso Giorgetti a correre ai ripari, spiegando che lui si riferiva alla precedente legge di Bilancio che semplicemente prevede, sui lavori importanti di ristrutturazione, l’aggiornamento delle mappe catastali.

 

E poi ha spostato l’attenzione sull’altra misura, anche questa già prevista dalle norme ma mai attuata in modo efficace: l’accatastamento delle case «fantasma» già scovate attraverso le rilevazioni aeree e l’incrocio dei dati, che sono ben 2 milioni, secondo l’Agenzia delle Entrate.

 

riforma del catasto 9

Detto questo, tutti tranquilli: non c’è alcun aggiornamento delle rendite catastali, tanto meno ai valori di mercato, e quindi non si pagheranno più tasse sulla casa. Pericolo scampato, anche stavolta.

 

Del resto, la storia insegna che, in Italia, chi tocca la casa muore. L’impianto del catasto risale ancora alla fine degli anni Trenta del secolo scorso. Ci sono stati degli aggiornamenti parziali delle rendite (l’ultimo alla fine degli anni Ottanta) che però restano ben distanti dal valore reale degli immobili. Sul possesso della prima casa non si pagano tasse: nel 2008 fu abolita l’Ici e dal 2014 l’Imu.

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti 7

Inoltre, le imposte di successione sono molto basse: prevedono, per il coniuge e i parenti in linea retta, una franchigia di un milione di euro per ciascun beneficiario, sopra la quale scatta un’aliquota del 4%. Morale: secondo l’ultimo Rapporto dell’Agenzia delle Entrate sugli Immobili in Italia, a fronte di un patrimonio abitativo del valore di quasi 6 mila miliardi di euro, cioè tre volte il prodotto interno lordo, le imposte riscosse nel 2022 non hanno superato i 42 miliardi (41,9 miliardi,per la precisione).

 

Di questi, 20,4 vengono dal gettito dell’Imu; 13,4 dalle imposte sui trasferimenti e sulle locazioni, di cui appena un miliardo alla voce «successioni e donazioni»; poco più di 8 miliardi da Irpef e cedolare secca. In Europa, nel 2020, si legge nel Rapporto, «l’Italia mostra un’incidenza delle imposte immobiliari sulle entrate tributarie complessive pari al 3%, sostanzialmente in linea con la media Ocse (3,2%)» . Nel Regno Unito il prelievo è invece molto più alto e tocca il 9,1% del totale delle entrate. Anche in Francia si paga di più e il gettito pesa per il 5,2% sulle entrate mentre in Germania le imposte sulla casa sono più leggere che in Italia e valgono poco più dell’1% del totale.

 

tasse sulla casa imu 4

Passando al prelievo sulle eredità,si legge ancora nel Rapporto, «le entrate derivanti dalle imposte di successione e donazione, pari allo 0,02% del Pil, si collocano in Italia su valori assai inferiori a quelle registrate nei principali paesi Ocse in cui il prelievo medio si attesta a circa lo 0,12% del Pil.

 

Tutti i Paesi considerati mostrano valori significativamente più alti rispetto a quelli osservati nel nostro Paese e caratterizzati da una dinamica crescente negli ultimi anni: in Germania, l’incidenza si attesta allo 0,26% del Pil, in Francia allo 0,65%, nel Regno Unito allo 0,25% e in Spagna allo 0,22%».

 

riforma del catasto 6

[...] non c’è da stupirsi se una delle raccomandazioni ricorrenti della commissione europea al nostro Paese sia quella di riequilibrare il prelievo fiscale a vantaggio del lavoro, aumentando le imposte sugli immobili e sulla rendita finanziaria. In particolare, Bruxelles ha ripetutamente chiesto ai nostri governi l’adeguamento del catasto e nelle ultime raccomandazioni, inviate a Roma lo scorso luglio, lamenta che «la legge delega per la riforma fiscale non contempla l’aggiornamento dei valori catastali, ampiamente obsoleti e divergenti dai valori di mercato» e chiede per l’ennesima volta di adeguarli.

 

[...] 

 

imu tasse casa tassa giancarlo giorgetti

Il fatto è che chi ci ha provato in passato non c’ è mai riuscito. In Italia si discute di riforma del catasto da almeno un quarto di secolo. Una proposta organica fu presentata dal governo Monti nel 2013, ma non se ne fece nulla per via della fine della legislatura. La proposta fu rilanciata dal governo Letta e approvata sotto il governo Renzi (legge 23/2014). Prevedeva rendite catastali da calcolare sui valori medi di mercato, aggiornati ogni 5 anni e il passaggio dal criterio dei vani a quello dei metri quadrati. Ma non se ne fece nulla, nonostante la riforma, ipocritamente, prevedesse che il gettito non sarebbe aumentato.

 

Ci riprovò nel 2021 il governo di salvezza nazionale guidato da Mario Draghi, sostenuto da tutti i partiti tranne Fratelli d’Italia, ma subito la Lega e i 5 Stelle si misero di traverso, con i ministri del Carroccio che abbandonarono la riunione del consiglio dei ministri che diede il via libera al disegno di legge riforma del fisco che, tra l’altro, conteneva la riforma del catasto.

 

riforma del catasto 4

Il governo, per non cadere, accettò di annacquare la riforma in Parlamento: le rendite catastali sarebbero state aggiornate ai valori di mercato ma solamente a fini conoscitivi, senza effetti sulla determinazione della base imponibile, che sarebbe rimasta legata alle vecchie rendite, le quali sono state aggiornate nel lontano 1988 per i terreni e nel 1990 per gli immobili. Ma anche questa versione che non cambiava nulla non passò. E ora, nel Documento programmatico di bilancio inviato dal governo Meloni a Bruxelles, di tutto si parla ma non di riforma del catasto.

 

GIANCARLO GIORGETTI - CONFERENZA STAMPA MANOVRA

Come disse qualche anno fa il sociologo Giuseppe De Rita, «la casa, per gli italiani, è un mito, uno status e quindi anche un tabù: guai a chi la tocca». E dunque forse serve prima di tutto un cambio culturale, in un Paese dove il 77% delle famiglie vive in casa di proprietà e la principale preoccupazione pensando al futuro dei figli è spesso stata quella di dar loro una casa, prima ancora che investire nella loro formazione.

 

LA SALA DEGLI SPECCHI DI PALAZZO CHIGI - VIGNETTA BY GIANNELLI

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…