Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
Un’informativa immediata. Alessandro Benetton ha riunito il consiglio di amministrazione di Edizione non appena, tra novembre e dicembre, si è incominciato a capire che l’andamento reale della Benetton Group non era quello rappresentato nei mesi precedenti dal management.
Nel ruolo di presidente di Edizione, il figlio di Luciano Benetton, ha ricevuto le informazioni sull’andamento di Benetton Group dai membri della famiglia che stanno sia nel consiglio della cassaforte sa in quello della società di maglieria. La reazione immediata di tutti è stata di grande stupore [...]
massimo renon - ad di benetton
La famiglia è stata compatta attorno ad Alessandro Benetton: Ermanno Boffa (marito di Sabrina, figlia di Gilberto), Christian (figlio di Carlo) e Carlo Bertagnin Benetton (figlio di Giuliana). E così il resto del board che vede Vittorio Pignatti, Claudio De Conto, Francesca Cornelli e Irene Broni. Il cda di Edizione ha quindi delegato il ceo della cassaforte Edizione, Enrico Laghi, e tutto il resto del consiglio per studiare le contromosse per una situazione molto critica.
Domani spetterà al cda di Benetton Group dare il via libera al bilancio 2023 che dovrà poi essere approvato dall’assemblea convocata a Ponzano Veneto per il 18 giugno.
Un evento cruciale per l’azienda che ha rivoluzionato il mondo dell’industria dell’abbigliamento. L’attesa è che Luciano Benetton, presidente dell’impresa tessile faccia un passo indietro. Questo, insomma, sarà il suo ultimo consiglio. La sua uscita segnerà la discontinuità: Luciano Benetton era l’ultimo dei fondatori ad avere un ruolo di vertice.
Con il passare delle ore, emerge qualche dettaglio in più sul bilancio che chiuderà con perdita netta del valore di 230 milioni. I conti del 2023 che saranno sottoposti al board dovrebbero disegnare un gruppo con 1,098 miliardi di fatturato. Sul fronte della redditività, se si scompongono i 230 milioni di rosso, emergerebbe un ebit negativo per 113 milioni, causato proprio dall’ammanco di flussi di cassa cui ha fatto riferimento Luciano Benetton («un buco di bilancio da 100 milioni») nell’intervista esclusiva al «Corriere della Sera».
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Ai margini negativi si aggiungerebbero poi svalutazioni di attività pari a 150 milioni, di cui 90 milioni sono one-off e cioè una tantum, segno che si è iniziata una pulizia di bilancio. Poi, alla fine, si arriva ai 230 milioni aggiungendo il risultato degli impairment testimoniano che servono ad accertare se un’attività abbia subito o meno una riduzione di valore. I numeri dipingono una situazione critica anche se il gruppo ha risorse proprie, frutto del supporto pari a 350 milioni fornito da Edizione nell’ultimo triennio.
massimo renon - ad di benetton
Da inizio anno è scattata la rete di protezione da parte di Edizione che sta mettendo a punto un piano di riorganizzazione e rilancio con un supporto finanziario pari a 260 milioni, un nuovo management e una strategia industriale già in elaborazione. Le nuove risorse serviranno per coprire il passivo, appianare il debito e fornire i mezzi, che potrebbero arrivare in parte anche attraverso un aumento di capitale, e ricominciare da capo.
Se ne occuperà un nuovo amministratore delegato, un manager di esperienza che viene dall’industria, anche se non quella della moda, ma conosce bene la finanza, e che sarà chiamato a elaborare un piano e, molto probabilmente, a inserire nuove figure professionali. Per ora il nome è tenuto sotto stretto riserbo. Si aspetta il cda di domani che vede l’attuale amministratore delegato Massimo Renon e gli altri consiglieri arrivare a scadenza del mandato. Renon, chiamato nel 2020 da Luciano Benetton per rilanciare il gruppo impostando un piano per arrivare al pareggio nel 2023, non sarà rinominato.
«Nei vari consigli i numeri parlavano di un pareggio possibile nel 2023. Solo il 23 luglio viene accennato a qualche problema, sembrava tutto sotto controllo», ha detto Luciano Benetton nell’intervista. Ma in un board successivo, ha aggiunto, «scoppia una bomba», uno «choc che ci lascia senza fiato». Il manager, ex Marcolin e Luxottica, ha già fatto sapere che si sta «organizzando con i legali per una risposta strutturata».
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